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Anche Basilea punta sull’e-voting

Votare ed eleggere con un paio di semplici click: il sogno di molti espatriati Kleinert.de

Dopo i test positivi nei cantoni Ginevra, Neuchâtel e Zurigo, anche Basilea Città vuole sperimentare il voto elettronico. I primi fruitori saranno gli svizzeri dell'estero.

“Vogliamo avvicinarci a questa tecnica a piccoli passi”, dice a swissinfo Robert Heuss, cancelliere del semicantone di Basilea Città.

“Per questa ragione, gli svizzeri dell’estero – prosegue – rappresentano un gruppo che si presta molto bene per questo test”.

Inoltre, visto che a Basilea Città gli espatriati possono votare solo a livello federale, i rischi e i costi di questo esperimento pilota sono contenuti.

L’otto luglio, il governo cantonale ha trasmesso al parlamento un messaggio nel quale chiede di autorizzare il test, che dovrebbe partire nel settembre del 2009.

In occasione delle votazioni federali di giugno, l’ennesima prova (la settima) di e-voting nel canton Neuchâtel aveva dato ancora una volta risultati soddisfacenti. Complessivamente 1’593 cittadini avevano votato per via elettronica. Per la prima volta avevano partecipato anche 155 svizzeri residenti all’estero.

Posta troppo lenta

A Basilea Città 5’827 svizzeri dell’estero sono registrati per le votazioni e le elezioni, ciò che rappresenta un potenziale relativamente elevato di partecipanti per un esperimento di e-voting.

“È chiaro che la possibilità di esprimersi per via elettronica è un bisogno soprattutto per i connazionali espatriati, poiché con la posta ci vuole troppo tempo”, osserva Robert Heuss.

“A volte le schede arrivano troppo tardi, ad esempio quelle inviate dal Sudamerica o dall’Africa”.

Ginevra insegna

Sulla base del principio della Confederazione – “sviluppato una volta, copiato 25” – Basilea Città lavora a stretto contatto con Ginevra. Il cantone romando è infatti un pioniere in materia, avendo sperimentato più volte questo sistema di voto.

I dettagli della cooperazione dovrebbero essere regolati entro fine anno. L’assenso delle autorità federali – necessario per simili progetti – dovrebbe essere una pura formalità.

“La Confederazione e l’Organizzazione degli svizzeri dell’estero desiderano fortemente che l’e-voting per gli espatriati diventi realtà”, sottolinea Heuss.

Il sistema può essere introdotto solo se perfettamente sicuro e per tale ragione la maggior parte dei costi sono legati alla sicurezza.

Sicurezza

“La Confederazione ha emanato determinate norme, perfettamente giustificate. La fiducia nei risultati di una votazione non deve essere assolutamente intaccata e perciò queste regole di sicurezza devono essere prese molto sul serio. Naturalmente però ciò ha un costo”, spiega il cancelliere di Basilea Città.

La questione delle spese, comunque, non è per ora assolutamente tema di dibattito: “Adesso si tratta soprattutto analizzare l’accettazione politica di questo sistema”.

Il governo di Basilea Città aspetta quindi il nullaosta del parlamento cantonale: “Tutti i dettagli saranno regolati in un secondo tempo”.

swissinfo, Christian Raaflaub
(traduzione di Daniele Mariani)

A fine 2007, 668’107 svizzeri vivevano all’estero.

Gli aventi diritto di voto erano 512’781.

Di questi 119’429 erano iscritti nei registri elettorali.

Dal 1992 gli svizzeri dell’estero possono votare ed eleggere per corrispondenza a livello federale.

Il governo svizzero ha presentato la sua strategia di e-government nel febbraio del 2002.

Ginevra è stato il primo cantone a lanciare un progetto pilota per il voto elettronico.

Nel giugno del 2008 nel canton Neuchâtel è stato effettuato il primo test che ha coinvolto anche gli svizzeri dell’estero. Il risultato è stato positivo.

La Cancelleria federale stima che per introdurre l’e-voting su tutto il territorio sia necessaria una spesa compresa tra 400 e 600 milioni di franchi.

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