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André Bucher fa affidamento sulla sua routine

Bucher dopo la sua vittoria ai mondiali di Edmonton Keystone Archive

Il campione mondiale sugli 800 metri si rallegra di poter difendere il suo titolo a fine agosto, a Parigi. «Nei campionati importanti posso far valere la mia routine», afferma.

Ma Bucher vorrebbe già essere in forma quando correrà «in casa» al meeting di Zurigo. Intanto è pronto per la sfida di questa sera a Roma.

Parlando della corsa di Parigi, il campione, solitamente riservato, si lascia andare all’emozione: «È qualcosa di speciale, partire per difendere il titolo», dichiara con orgoglio.

Per concludere la prima serie di gare, Bucher vuole ancora verificare la sua forma al meeting della Golden League a Roma, venerdì sera, prima di ritirarsi a St.Moritz per un allenamento in altitudine. Lì, oltre a dare gli ultimi ritocchi alla sua preparazione per i mondiali, si gusterà anche il paesaggio dell’Engadina Alta. E dopo le dure serie di corse, anche qualche incontro di pallacanestro.

Nessuna pressione

Bucher non si sente sotto pressione, anzi: «Due anni fa ho già vinto l’oro, e ora non sento più questa pressione di vincere la prima medaglia».

Il maggior vantaggio, per Bucher, viene proprio dalla sua esperienza: «La maggior parte dei giovani atleti non hanno ancora partecipato a tanti importanti campionati. Per cui posso far valere la mia routine».

E se arriva in finale…

Bucher non parla apertamente di vincere ancora il titolo. Ma se riesce a qualificarsi per la finale, crede di avere delle probabilità di conquistare una medaglia.

E a Parigi ci saranno ancora un paio d’altri argomenti a favore
del tranquillo campione: il suo forte istinto tattico e la sua grande capacità di interpretare la gara. Dal punto di vista tattico, Bucher non sbaglia praticamente nulla.

Frenato a colpi di gomito

Quando rimane al di sotto delle aspettative – come ai Giochi Olimpici di Sydney, nel 2000, allorché venne presentato come «the fastest man in the world» e poi giunse soltanto quinto – è generalmente a causa dei colpi di gomito di qualche avversario poco cortese.
Mentre a volte c’è da rimanere sorpresi, se l’atleta lucernese riesce a tagliare il traguardo a un solo passo dai più veloci del mondo, come ha fatto all’inizio del mese. A fine marzo, Bucher ha infatti subito una frattura per cedimento al piede destro, che lo ha costretto a una pausa forzata di parecchie settimane.

Ma il campione è riuscito a superare anche questa avversità, dopo una disavventura simile capitatagli lo scorso anno.

Bicicletta e corse nell’acqua

Con esercizi in piscina e in bicicletta, Bucher è riuscito a tenersi in forma, tanto che riesce già a raggiungere o addirittura a superare anche i più veloci.

Al meeting dell’Athletissima, a Losanna, ha corso gli ultimi 100 metri più velocemente di tutti gli altri, mentre a Paris St.Denis è giunto terzo a soli 30 centesimi dal vincitore, il russo Yuri Borzakovsky, realizzando il suo miglior tempo stagionale di 1:44.25.

Bilancio positivo

«Sono molto soddisfatto della prima parte della stagione», sostiene Bucher, «sia per i piazzamenti che per i tempi realizzati, che mi riportano ai vertici mondiali».

Contrariamente a due anni or sono, allorché dominava gli avversari dalla testa del gruppo, ora Bucher si nasconde in coda al plotone, per poi rimontarlo con un fulminante sprint finale.

Si tratta di pura necessità, ammette il campione. «Date le mie attuali condizioni, sarebbe un suicidio cominciare la corsa in testa fin dall’inizio.»

Puntare sulla corsa all’interno

Correndo dietro, Bucher rischia di essere coinvolto in scaramucce o di rimanere bloccato al bordo della pista. Ma questo suo nuovo modo di correre all’interno non gli dispiace: «Posso spingere come voglio, e ogni avversario che riesco a superare è un posto di guadagnato.»

Inoltre può provare le varianti delle gare tattiche, come capita nelle competizioni dei campionati importanti.

Lui stesso però non sa ancora come correrà al meeting della «Weltklasse Zürich» il prossimo 15 agosto. «Chissà, forse farò ancora una corsa in testa», dichiara Bucher strizzando l’occhio.

Come un branco di cani randagi

A Bucher piace particolarmente correre «in casa» al Letzigrund. «Dopo lo start, gli spettatori fanno un baccano come se avessero liberato un branco di cani randagi», afferma. Di che far venire i brividi lungo la schiena. Una sensazione unica, che bisogna assolutamente provare, da spettatore o, meglio ancora, da atleta.

swissinfo, Renat Künzi
(adattamento dal tedesco: Fabio Mariani)

2000: miglior tempo mondiale sugli 800 m: 1:43.12.
2001: titolo mondiale a Edmonton in 1:42.55
2001: Gran Prix e Atleta europeo dell’anno
2002: medaglia d’argento agli europei di Monaco

Dopo aver riportato una ferita nel marzo di quest’anno, André Bucher è tornato nell’élite mondiale sugli 800 metri.
A Parigi, nel mese di agosto, difenderà il suo titolo mondiale nella specialità.

Bucher può contare sulla sua forza mentale, la sua routine e il suo istinto tattico.

Prima dei mondiali, si ritirerà a St. Moritz per un allenamento in altitudine.

Prova generale per i mondiali sarà, il 15 agosto, il meeting della «Weltklasse Zürich», dove Bucher potrà correre «in casa».

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