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Il Gran premio del teatro 2015 al dito di Stefan Kaegi

Stefan Kaegi mostra con fierezza l'Anello Hans Reinhart, già portato da molti grandi registi e attori teatrali svizzeri. Keystone

Il regista di Soletta ha ricevuto giovedì il Gran premio svizzero del teatro / Anello Hans Reinhart 2015, il maggiore riconoscimento attribuito alla produzione teatrale in Svizzera. Per l’Ufficio federale della cultura, Stefan Kaegi è una figura di spicco che da anni “fornisce impulsi determinanti al teatro contemporaneo internazionale attraverso il suo lavoro nel collettivo teatrale Rimini Protokoll”. 

Kaegi, assieme Helgard Haug e Daniel Wetzel, gli altri due membri della sua compagnia teatrale, è considerato uno dei protagonisti e fondatori di una nuova forma di teatro reale sul palcoscenico. Attraverso spettacoli teatrali, ma anche film, radiodrammi, installazioni e performance site-specific, i tre artisti cercano di ottenere visioni insolite della realtà. 

Rimini ProtokollCollegamento esterno, che ha sede a Berlino, realizza le proprie opere sul palcoscenico e nelle zone urbane, ponendo al centro dell’azione non attori professionisti, ma persone del luogo, ossia i “veri esperti” della quotidianità rappresentata. Il lavoro del collettivo si concentra sullo sviluppo degli strumenti teatrali, con l’obiettivo di rappresentare i sistemi, le strutture e i drammi della vita quotidiana. Le prove sono precedute da numerosi processi di ricerca, casting e pianificazione, che costituiscono già in sé gran parte del lavoro. 

Gran premio del teatro 

Il Gran premio svizzero del teatro 2015 è stato attribuito a Stefan Kaegi dall’Ufficio federale della cultura, su raccomandazione della giuria federale del teatro. 

Questo riconoscimento è stato introdotto nel 2014 dall’Ufficio federale della cultura, mentre giungeva alla sua fine la tradizione dell’Anello Hans Reinhart, consegnato dal 1957 dalla Società Svizzera di Studi Teatrali (SSST). 

Il Gran premio svizzero del teatro ha un valore di 100 000 franchi. Il vincitore riceve inoltre, come finora, l’Anello Hans Reinhart creato appositamente per lui. 

Tra coloro ai quali è stato assegnato finora questo premio vi sono numerosi grandi registi e interpreti della scena teatrale svizzera dell’ultimo mezzo secolo, tra cui Werner Düggelin, Benno Besson, Bruno Ganz, Luc Bondy, Christoph Marthaler, Daniele Finzi Pasca und Emil Steinberger.

Assieme al Gran premio del teatro, l’Ufficio federale della cultura attribuisce ogni anno diversi altri premi, tra cui quelli per la scena e le interpretazioni eccezionali. 

Secondo Anja Dirks, membro della giuria del Gran premio del teatroCollegamento esterno, “I lavori di Stefan Kaegi e Rimini Protokoll sono sempre stati sorprendenti e hanno contribuito ad allargare gli orizzonti del teatro. Rimini Protokoll è un marchio che offre a tre artisti la struttura necessaria e la massima libertà possibile. Hanno realizzato i loro progetti già in tutti i continenti, con l’effetto quasi incidentale di influenzare un’intera generazione di registi teatrali in tutto il mondo”. 

Nuova corrente di reality 

Nato a Soletta nel 1972, Stefan Kaegi ha studiato arte alla scuola F+F di Zurigo e scienze teatrali applicate a Giessen, in Germania, dove ha incontrato Helgard Haug e Daniel Wetzel. Nel 1998 Kaegi ha fondato con Bernd Ernst il marchio “Hygiene heute”, con lo scopo di inscenare i ready-made della quotidianità. Dal 2000 con Haug e Wetzel forma un team di autori e registi, che lavora in diverse costellazioni: in trio, Haug e Wetzel in duo e spesso anche Stefan Kaegi da solo. 

A partire dal 2002 tutti i loro lavori portano il marchio del collettivo teatrale tedesco-svizzero “Rimini Protokoll”, che dal 2003 ha il proprio quartier generale e ufficio di produzione presso il teatro berlinese Hebbel am Ufer (HAU). Sono considerati i “protagonisti e fondatori di una nuova corrente di reality sul palcoscenico” (Theater der Zeit), che influenza la giovane scena teatrale. 

Da diversi anni i lavori di Rimini Protokoll negli ambiti teatro, radiodramma, cinema e installazione vengono prodotti anche per istituzioni e festival internazionali. “Mnemopark”, il mondo delle ferrovie in miniatura di Stefan Kaegi, prodotto nel 2005 al Teatro di Basilea, è presentato sotto forma di set cinematografico dal vivo in scala 1:87 in oltre 30 città, da Tokio a Montreal, mentre nel suo lavoro «Remote X» del 2013 un’orda di gente si lancia in ogni città in una caccia al tesoro virtuale. 

Il collettivo è invitato al Berliner Theatertreffen con le produzioni “Deadline” (2004), “Wallenstein – eine dokumentarische Inszenierung” (2006) e “Situation Rooms” (2014) e ottiene diversi premi, tra cui nel 2007 un riconoscimento speciale del premio tedesco DER FAUST, nel 2008 a Salonicco il Premio Europa Nuove Realtà Teatrali, nel 2011 il Leone d’Argento della 41a Biennale di Teatro di Venezia per l’intero lavoro e nel 2013 l’Excellence award del 17° Japan Media Arts Festival per la videoinstallazione multiplayer “Situation Rooms”. 

Seconda edizione 

Il Gran premio svizzero di teatro, giunto alla seconda edizione, si inserisce nella tradizione instaurata dalla Società svizzera di studi teatrali (SSST) nel 1957 con l’attribuzione dell’Anello Hans Reinhart e conclusasi nel 2013. Il riconoscimento è stato consegnato giovedì sera dal ministro della cultura Alain Berset sul palco del Theater Winterthur. La premiazione si è svolta in occasione dell’inaugurazione della seconda edizione dell’Incontro svizzero dei teatri. 

Nel corso della serata sono stati consegnati anche i premi “attrice eccezionale” e “attore eccezionale” rispettivamente a Brigitte Rosset, autrice-attrice di recital che dal 2012 fa parte della compagnia della Comédie de Genève, e a Robert Hunger-Bühler, membro della compagnia dello Schauspielhaus di Zurigo dalla stagione 2002/03. 

I Premi svizzeri di teatro sono stati attribuiti invece a Maya Bösch, artista e performer ginevrina, a Dramenprozessor, laboratorio di drammaturgia per giovani autrici e autori, alla compagnia zurighese Karl’s kühne Gassenschau, artefice di straordinari spettacoli all’aperto, e a Margherita Palli, ticinese per nascita, che è oggi la più autorevole scenografa d’Italia. L’autore di spoken word Pedro Lenz è stato proclamato vincitore del Premio svizzero della scena il 9 aprile scorso.

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