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Angeli custodi sui treni svizzeri

"Grands frères" in azione sui treni nella Svizzera romanda swissinfo.ch

Nel 2003, si sono registrati 686 atti di violenza contri i dipendenti delle ferrovie, un quarto in più rispetto all'anno precedente.

Le Ferrovie federali svizzere vogliono ora porre un freno agli attacchi contro il personale ferroviario e agli atti di vandalismo.

Gli oltre 3’000 atti di vandalismo registrati nel 2003, sono costati alle Ferrovie federali svizzere (FFS) 8 milioni di franchi in riparazioni e pulizia.

Nella Svizzera romanda, le ferrovie hanno adottato una nuova strategia per difendersi dagli attacchi: dal dicembre dello scorso anno, gruppi di “grands frères” (grandi fratelli) pattugliano sui convogli tra Sion, Monthey e Losanna. E ora il loro intervento sarà presto esteso fino a Ginevra.

Grandi fratelli

I primi a far parlare di sé in questo contesto furono i “Guardian Angels”, che nei primi anni ’80 si erano auto-promossi difensori dell’ordine nella metropolitana di New York.

L’esempio era poi stato ripreso dal francese Mehdi Messadi, che aveva creato un’organizzazione analoga nei sobborghi di Parigi. E ora Messadi ha esteso la sua attività anche in Svizzera, reclutando due gruppi di “grands frères”, tutori dell’ordine privati.

Ma contrariamente ai loro omologhi americani, gli “angeli custodi” svizzeri non portano berretti, bensì una semplice targhetta di riconoscimento. E non si offrono quali volontari, ma sono pagati dalle Ferrovie federali svizzere (FFS).

Il “grand frère” Sylvain e il suo collega Alexandre sono una coppia formidabile: alti e muscolosi, hanno già fatto esperienza quali buttafuori nelle discoteche. Il che aiuta, quando devono espellere dai treni vandali e spacciatori di droga.

Ma quando si tratta di discutere con viaggiatori problematici, il più delle volte devono usare il cervello piuttosto che i bicipiti. Secondo Messadi, la maggior parte degli atti di violenza e di vandalismo hanno le loro radici nei problemi sociali, e i delinquenti hanno soprattutto bisogno di qualcuno che si mostri comprensivo.

L’apparizione dei “grands frères” sulla tratta Montreux – Yverdon sembra apprezzata dai passeggeri, come l’hanno confermato a swissinfo: «Ho due bambini piccoli, e non oso lasciare il più grande a nessuno, quando devo andare alla toilette», afferma una giovane madre, «ma se ci sono in giro i “grands fères” mi sento più sicura».

Effetto preventivo

Per il momento, sono soltanto quattro i “grands frères” che operano nella Svizzera romanda. Considerando l’entità del problema, le ferrovie intendono però adottare ulteriori misure per contrastare violenza e vandalismo.

Nel gennaio di quest’anno, le FFS hanno ottenuto il permesso di gestire un circuito chiuso di telecamere sulla rete ferroviaria. Su 220 treni regionali nella Svizzera romanda sono ora in funzione, in ogni vagone, da 5 a 8 telecamere di video-sorveglianza.

Accanto alle manopole del freno d’emergenza, si stanno pure collocando dei microfoni, direttamente collegati alla centrale della polizia ferroviaria.

E si stanno pure prendendo misure per rendere più sicure, e più resistenti ai graffiti, anche le stazioni. Nell’ambito di un piano di 340 milioni di franchi, si sono già ristrutturate un centinaio di stazioni.

Frattanto, la polizia ferroviaria Securitrans sta aumentando il numero degli effettivi: entro la fine del 2005 saranno reclutati 100 nuovi agenti, il cui numero totale salirà a 250. Si potranno così raddoppiare le pattuglie sui treni e nelle stazioni.

Gli agenti, che indossano per lo più abiti civili, ricevono la stessa formazione dei poliziotti.

Non va poi tutto così male

Nonostante quel che dicono le statistiche, le FFS ribadiscono che le ferrovie svizzere sono tuttora tra le più sicure al mondo, e che le probabilità di essere vittima della violenza sui treni in Svizzera sono quattro o cinque volte inferiori che in Francia o in Germania.

Tuttavia, il “grand frère” Sylvain insiste che la gente ha paura a viaggiare di notte, e che molti dei delitti compiuti sui treni, soprattutto gli atti di violenza sessuale, non sono denunciati.

«Bisogna contare sulla presenza di tutori dell’ordine sui treni», afferma Sylvain, «non si può farne a meno».

Alla fine dell’anno, le FFS decideranno sul futuro del progetto dei “grands frères». Sui treni in Svizzera viaggiano ogni giorno un milione di persone e le FFS non possono permettersi di farle scappare dalla paura.

swissinfo, Julie Hunt
(traduzione dall’inglese: Fabio Mariani)

nel 2003, la polizia ferroviaria ha espulso 11’000 passeggeri dai treni e ne ha arrestati 1’400.
si sono pure registrati 686 atti di violenza contro dipendenti delle FFS, un quarto in più che nel 2002.
i danni per vandalismo costano alle FFS quasi 10 milioni di franchi all’anno.
entro la fine del 2005 la polizia ferroviaria Securitrans disporrà di 100 agenti supplementari.

Le FFS stanno cercando di combattere la violenza e il vandalismo sui treni, dopo che le statistiche indicano un aumento degli attacchi contro il personale ferroviario.

Nella Svizzera romanda, squadre di mediatori, i cosiddetti “grands frères”, sono impegnate a calmare i passeggeri troppo eccitati.

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