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Antisemitismo in Svizzera, cresce l’odio sui social media

Aumentano i commenti xenofobi in rete, ma non diminuiscono nemmeno gli episodi di razzismo e antisemitismo per strada. KEYSTONE/MARTIAL TREZZINI sda-ats

(Keystone-ATS) Nel 2017 in Svizzera gli episodi di razzismo e antisemitismo non sono variati rispetto agli anni precedenti, tuttavia si è assistito ad un aumento dei commenti xenofobi lasciati sui quotidiani online o sui profili nei social media.

È quanto emerge dal nuovo rapporto della Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo (GRA) e della Società per le minoranze in Svizzera (GMS), pubblicato oggi.

In Svizzera sono oggetto di episodi quotidiani di razzismo principalmente, ma non esclusivamente, persone di colore, musulmani, Sinti, Jenisch e Rom.

Secondo il rapporto gli strumenti imprescindibili nella lotta al razzismo e alla discriminazione razziale rimangono prevenzione e informazione tempestive nelle scuole nonché l’impegno civile e le chiare prese di posizione politiche.

Nella Svizzera tedesca sono stati censiti 39 episodi di antisemitismo, dei quali hanno riferito i media o che sono stati segnalati dalla Federazione della comunità israelitiche. Ad essi vanno aggiunti innumerevoli commenti postati su Internet in cui si incita all’odio razziale contro gli ebrei. I casi più gravi concernono violenze fisiche e lo spiegamento di uno striscione filonazista su un cavalcavia in autostrada.

Viene inoltre segnalato, come negli anni passati, che le istituzioni ebraiche hanno ricevuto corrispondenza o posta elettronica contenente messaggi di odio e minacce.

Tutti questi casi non comprendono quelli che non rientrano nel monitoraggio dei mezzi di comunicazione, che però vengono costantemente segnalati. Si tratta principalmente di “hate speech” (discorsi incitanti all’odio), tra i quali si contano ad esempio commenti razzisti dei lettori lasciati sui quotidiani online o sui profili nei social media.

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