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Appello per il vertice sull’informazione

I preparativi per il vertice di dicembre hanno già portato ad incontri preliminari a Ginevra. SMSI

Il governo svizzero approfitta del summit di Evian per lanciare Il vertice mondiale sull'informazione. Traguardo: colmare il fossato tecnologico che divide il mondo.

Ospite e organizzatrice dell’incontro previsto a dicembre a Ginevra, la Svizzera spera di poter salutare un gran numero di capi di Stato.

«Numerosi Stati si sono dichiarati interessati. Adesso aspettiamo un impegno preciso da parte dei governi al più alto livello», afferma Roberto Rivola, responsabile dell’informazione dell’Ufficio federale della comunicazione.

E per dare risonanza all’appuntamento, due Consiglieri federali sono scesi in campo a margine dell’incontro dei capi di Stato degli otto paesi più industrializzati. Il governo svizzero ha organizzato una cena per gli ospiti del meeting di Evian e ha colto l’occasione per ricordare il prossimo avvenimento internazionale.

Nei discorsi ufficiali del presidente svizzero Couchepin e del ministro delle comunicazioni Leuenberger, la conferenza ha avuto un peso importante. La Svizzera – ultimo membro che ha raggiunto le Nazioni unite – vuole offrire un suo contributo puntuale allo sviluppo all’interno del concerto delle nazioni e si appella agli altri Stati per portare a successo il vertice sulla società dell’informazione.

Una sfida per il futuro

Il consigliere federale Moritz Leuenberger ha ricordato la posta in gioco di questo incontro di dicembre, promosso sotto l’egida dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni.

«Questo incontro ha delle grandi ambizioni. Si tratta di definire e creare le condizioni giuridiche, economiche, tecniche, ma anche politiche per garantire a tutti l’accesso all’informazione», ha sottolineato il ministro delle telecomunicazioni.

«Non si tratta di una conferenza limitata alle tecnologie dell’informazione. I contenuti – cioè la dimensione culturale e politica – sono altrettanto decisivi», ha aggiunto.

L’appello svizzero non vuole essere un esercizio di stile e retorica. Negli ultimi mesi, infatti, la stampa ha evidenziato gli ostacoli di cui è cosparso il cammino dell’incontro e la carenza d’interesse che si registra, soprattutto nei paesi ricchi.

Progetti concreti

«Questa Conferenza ha bisogno di idee innovatrici e di un attento lavoro di preparazione», ha ribadito Leuenberger nel suo discorso davanti ad una decina di capi di Stato e al segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan.

Il traguardo non deve limitarsi a vaghe linee direttive. Ci vogliono risultati concreti che aiutino a colmare il fossato tecnologico che divide il mondo. E per raccogliere le idee Leuenberger ha lanciato tra l’altro un «mercatino delle idee».

Coordinato dall’Agenzia svizzera per lo sviluppo (DSC), dal Segretariato per l’Economia (SECO) e dalla Banca mondiale, questa piattaforma ospiterà più di 500 progetti che contribuiscono a colmare il divario digitale fra nord e sud.

Implicazioni dei media

Secondo il governo elvetico è necessario rafforzare anche i media tradizionali per garantire ovunque la pluralità delle opinioni. E con un milione di franchi, la Svizzera partecipa al finanziamento di un Forum mondiale dei media elettronici.

L’ex-direttore della Televisione della Svizzera romanda, Guillaume Chenevière, ha assunto la coordinazione di questo Forum. L’incontro è sotto l’egida del Dipartimento dell’informazione delle Nazioni unite e dell’Unione europea di radio e televisione.

swissinfo, Frédéric Burnand, Ginevra

La Svizzera ospiterà la prima fase del vertice mondiale dell’ONU sulla società dell’informazione che si terrà a Ginevra dal 10 al 12 dicembre 2003.

La seconda fase si svolgerà invece nel 2005 in Tunisia.

Lo scopo del vertice è sensibilizzare i dirigenti politici. Gli Stati che non dispongono ancora di una politica in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) dovrebbero ricevere i necessari impulsi per elaborare una politica sulle TIC votata al successo.

Durante il vertice si dovrebbero adottare una dichiarazione politica e un piano d’azione.

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