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Appuntamento a Washington con l’economia del mondo

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Anche i consiglieri federali Villiger e Couchepin partecipano alla riunione del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale.

Washington ritorna, per la prima volta dopo l’11 di settembre, ad ospitare un vertice della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale (FMI). Il meeting primaverile, per discutere tra l’altro delle conseguenze della crisi argentina o del fallimento della Enron, è accompagnato da una serie di dibattiti e manifestazioni organizzati dagli anti-global e dai movimenti pacifisti.

Presenza pacifica degli anti-global

Il clima che si respira in questi giorni nella capitale americana non è teso come due anni fa, quando si temeva il ripetersi a Washington di quello che era successo a Seattle. Gli organizzatori delle tante manifestazioni anti-global in programma sabato e domenica parallelamente al meeting primaverile della Banca mondiale e del FMI insistono che la protesta sarà pacifica.

Sabato, in città, sono organizzati vari cortei, con gli antiglobal affiancati dai movimenti pacifisti, dai pro-palestinesi e dai gruppi che criticano la politica americana in Colombia. Assenti invece i sindacati, che in passato avevano attivamente sostenuto la protesta, a causa del poco spazio che viene dato alle tematiche sul lavoro.

La Svizzera presente con due ministri

Intanto giungono a Washington le tante delegazioni ufficiali che prenderanno parte al convegno congiunto del FMI e della Banca mondiale. Si parla di circa 10 mila persone tra membri di delegazioni, visitatori, ospiti speciali ai quali si affiancano circa 1000 giornalisti. La delegazione elvetica è guidata dal presidente della confederazione Kaspar Villiger, accompagnato dal consigliere federale Pascal Couchepin e da Jean-Pierre Roth, presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera.

Lotta al riciclaggio di denaro sporco e al finanziamento al terrorismo, prezzo del petrolio, crisi argentina e la situazione in Giappone sono solo alcuni dei tanti temi affrontati questo fine settimana. La crisi argentina ha innescato un nuovo dibattito in seno al Comitato monetario e finanziario internazionale. Adesso si discute come si possa rafforzare il dispositivo per la prevenzione e la soluzione di crisi finanziarie come quella avvenuta nel paese sudamericano. Se in passato l’attenzione era indirizzata alla prevenzione, adesso è rivolta maggiormente a trovare delle procedure per risolvere le crisi.

Come evitare la bancarotta

Sul tavolo vi è la proposta di Anna Krueger, una funzionaria del FMI, che prevede la creazione di procedure da adottare quando uno stato diventa insolvente per evitare, se possibile, la bancarotta. Non è ancora chiaro comunque se l’obiettivo vada raggiunto creando istanze internazionali di arbitrato o soltanto fissando condizioni contrattuali. I ministri discuteranno anche dei progressi compiuti nel quadro della lotta contro il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento del terrorismo per decidere come andare avanti.

Nell’ambito del comitato di sviluppo della Banca mondiale si dibatterà dell’efficacia dell’aiuto allo sviluppo e del piano d’azione per realizzare l’iniziativa “istruzione per tutti”. Questa iniziativa vuole garantire entro il 2015 l’istruzione elementare a tutti i bambini e eliminare entro il 2005 la discriminazione tra i sessi nel campo dell’istruzione. È un obiettivo difficile da realizzare e la Banca mondiale propone di concentrare l’attenzione verso quei paesi che attuano una riforma adeguata dei sistemi educativi.

La delegazione svizzera seguirà con particolare interesse la riunione dei ministri sui gradi problemi economici di sette paesi poveri dell’ex Unione sovietica (Armenia, Azerbaigian, Georgia, Kirghizistan, Moldavia, Tagikistan, Uzbekistan). Con alcuni di questi paesi, proprio nell’ambito del Fondo monetario e della Banca mondiale, la Svizzera ha sviluppato negli ultimi anni stretti rapporti.

Anna Luisa Ferro Mäder

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