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Armi leggere e trasparenza: rivolte critiche alla Svizzera

In Svizzera molti privati possiedono armi leggere Keystone

Un rapporto dell'Istituto di studi internazionali di Ginevra indica che tre quarti delle armi leggere in circolazione nel mondo appartengono a civili, e critica vari Stati – Svizzera compresa – per la poca trasparenza.

Secondo Jean-Daniel Ruch, del Ministero svizzero degli affari esteri, il documento costituisce uno strumento affidabile che servirà da base per sviluppi concreti.

La Svizzera figura al quarto posto nella classifica dei Paesi con il maggior numero di armi leggere per abitante. È quanto risulta da un rapporto allestito dall’Istituto di alti studi internazionali (HEI) di Ginevra e diffuso martedì. La Confederazione vi è peraltro criticata in ragione della sua mancanza di trasparenza in materia di esportazioni di armi e per le sue statistiche, giudicate poco affidabili.

Indicatori diversi

I tre quarti delle armi leggere in circolazione nel mondo sono in possesso di civili, sottolinea il rapporto. Essi detengono 650 degli 875 milioni di armi leggere esistenti nel mondo, una cifra in aumento rispetto all’ultimo rapporto presentato nel 2002. Il maggior numero di armi è concentrato nei paesi più benestanti, in primis gli Stati Uniti, i cui abitanti possiedono 270 milioni di armi leggere. Gli svizzeri si situano al 22esima posizione mondiale, con un totale di 3,4 milioni.

La Svizzera sale invece al quarto rango mondiale per quanto concerne il numero di armi per abitante, una categoria in cui è preceduta soltanto dagli Stati Uniti, dallo Yemen e dalla Finlandia.

Secondo Jean-Daniel Ruch, capo della sezione Politica di pace al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) «non vi è comunque un nesso chiaro fra il numero di armi da fuoco in possesso dei cittadini e l’aumento della violenza e della criminalità». Tuttavia, i suicidi con un’arma da fuoco – riconosce Ruch –sono invece più frequenti in Svizzera rispetto ad altri paesi europei.

Esportazioni criticabili

Il rapporto menziona a più riprese la Svizzera fra la sessantina di Stati che tra il 2002 e il 2004 hanno esportato armi verso vari Paesi dalla situazione politica tesa, tra cui Cina, Guinea, Indonesia, Israele, Pakistan, Russia, Serbia e Turchia.

In materia di trasparenza nelle esportazioni di armi – stando alla classifica stilata dagli autori dello studio – la Svizzera occupa soltanto il quattordicesimo posto sui 37 paesi recensiti. Il rapporto critica pure la Confederazione per le «straordinarie variazioni» delle cifre relative al possesso di armi da fuoco: a seconda delle fonti, esse variano da 1,2 a 12 milioni. Il rapporto dell’HEI ha calcolato che in Svizzera vi sono fra 2,3 e 4,5 milioni di armi leggere, per una media di 3,4 milioni.

Passi concreti

«Abbiamo preso contatto con gli autori del rapporto, che costituisce una base seria, e intendiamo attuare una serie di misure volte a migliorare la situazione», afferma Jean-Daniel Ruch. In particolare, continua, «l’obiettivo è quelli di riuscire a pubblicare già il prossimo anno dati più precisi inerenti alle armi di piccolo calibro».

Un divieto delle armi leggere in Svizzera non è tuttavia un’ipotesi probabile. Gli sforzi sono orientati soprattutto a istituire modalità di controllo più efficaci: l’anno prossimo, è prevista l’entrata in vigore di una legge più restrittiva sul commercio di armi in Svizzera.

Sforzi internazionali

A livello internazionale, la Svizzera auspica controlli più severi in merito alle armi leggere. Unitamente alla Francia, ha segnatamente contribuito all’accordo internazionale sulla rintracciabilità di dette armi, adottato nel 2005.

La Svizzera sostiene inoltre l’iniziativa del Regno Unito in favore di un trattato universale sul commercio delle armi. Tale progetto sarà trattato in occasione della prossima Assemblea generale dell’ONU, in autunno.

swissinfo e agenzie

Gli Stati Uniti sono in testa alla classifica dei paesi con il maggior numero di armi in circolazione sul territorio (270 milioni);
l’India (46 milioni) e la Cina (40 milioni) seguono gli USA e precedono la Germania (25 milioni) e la Francia (19 milioni);
la Svizzera (3,4 milioni) si situa in 22esima posizione.

Secondo le Nazioni Unite, si definiscono armi leggere e piccole armi «quelle armi che possono essere trasportate facilmente da una persona, da un gruppo di persone, a trazione animale o con veicoli leggeri».

In Svizzera, conservare al sicuro l’equipaggiamento personale e provvedere alla sua manutenzione costituiscono – per i militari – i cosiddetti «obblighi fuori del servizio» ancorati nella legge militare.

Tale particolarità è regolarmente oggetto di critiche: l’arma d’ordinanza è infatti spesso utilizzata in caso di suicidi o drammi famigliari.

Sarà prossimamente lanciata un’iniziativa popolare affinché si voti, a livello nazionale, in merito alla proposta di conservare le armi militari all’arsenale e all’istituzione di un registro nazionale delle armi.

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