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Assicurazione maternità in vigore a Ginevra

Ginevra ottiene un'assicurazione maternità cantonale, il resto del paese aspetta Keystone Archive

Mentre sul piano federale ancora si sta cercando di mettere a punto una soluzione, Ginevra - quale primo cantone svizzero - ha dal primo luglio una sua assicurazione maternità e altre regioni del paese potrebbero essere tentate di seguirne l'esempio.

«Un piccolo passo per la Svizzera, ma una grande vittoria per il mio cantone», ha commentato la consigliera agli Stati e presidente del PS svizzero Christiane Brunner, che interviene due anni dopo la bocciatura popolare dell’assicurazione maternità sul piano federale.

Ginevra, che dopo quella sconfitta si era detta determinata a trovare una sua soluzione autonoma, mantiene ora la parola data.

L’assicurazione è obbligatoria ed è finanziata con trattenute sui salari pari allo 0,2 per cento, divise in parti uguali tra lavoratori e padronato. Garantisce alle donne che esercitano un’attività lavorativa l’80 per cento del salario per una durata di 16 settimane.

Ginevra, nella votazione federale del 13 giugno 1999, aveva approvato l’introduzione dell’assicurazione con una percentuale di voti favorevoli del 75 per cento. Esattamente 18 mesi dopo il Gran Consiglio approvava all’unanimità una propria proposta legislativa, che è andata avanti a spron battuto.

Fin troppo velocemente, per il padronato ginevrino, che ha parlato di soluzione affrettata e di regolamentazione confusa. Le critiche padronali sono comunque state respinte dal Dipartimento ginevrino delle opere sociali, che ha accusato gli imprenditori di fare resistenza passiva.

«Nessuna legge è perfetta», ha detto il segretario del dipartimento Paul-Olivier Valloton ed eventuali difficoltà iniziali possono essere superate. Nel peggiore dei casi le neo-mamme dovranno pazientare un po’ prima di ricevere effettivamente gli assegni maternità sul loro conto salario.

Più pazienza ancora dovranno avere le donne del vicino cantone di Vaud, dove il governo ha promesso in parlamento alla fine di maggio che avrebbe presentato una proposta di legge sul modello ginevrino nel giro di un anno.

Qualcosa si sta muovendo anche a Neuchâtel, dove è riuscita un’iniziativa popolare lanciata dal partito socialista, mentre in Vallese un’apposita commissione si sta mettendo al lavoro, dopo che un anno e mezzo fa la proposta di istituire un’assicurazione maternità cantonale, presentata sotto forma di mozione, è stata sorprendentemente approvata dal Gran Consiglio. Il Vallese, nella votazione del 1999, era stato l’unico cantone romando ad aver detto di «no».

Interventi a favore dell’assicurazione maternità sono stati fatti anche nel Giura, nei due semicantoni di Basilea e a Zurigo. Altri cantoni, ad esempio Svitto, hanno invece respinto soluzioni di questo tipo appellandosi al voto popolare di due anni fa.

In quell’occasione l’assicurazione maternità fu respinta dal 61 per cento dei votanti e da 17 cantoni. Il sì fu esclusivamente «latino» e il Ticino approvò la proposta con il 62,6 per cento dei voti. La Svizzera tedesca si schierò compatta per il «no», con percentuali che superarono il 70 per cento.

swissinfo e agenzie

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