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Aumentano i salari ma cala il potere d’acquisto

Nonostante gli aumenti, non rimarrà molto nel portafoglio degli svizzeri. Keystone

Una busta paga lievemente più pesante, ma nel contempo un potere d'acquisto inferiore: è il destino nel 2004 dei salariati svizzeri, che otterranno aumenti medi dello 0,9-1,0 per cento.

Poca cosa a paragone dei forti aumenti dei contributi per la cassa pensione e l’assicurazione malattia.

E la pillola è resa ancora più amara per il fatto che, complice il calendario sfavorevole, a seconda dei cantoni vi saranno fino a cinque giorni lavorativi in più.

L’aumento medio nazionale è inferiore a quello del 2003, quando era stato dell’1,3 per cento. È però superiore al rincaro, che secondo gli economisti sull’insieme del 2003 non dovrebbe andare oltre lo 0,6 per cento.

Ben diversa l’evoluzione dei premi della cassa malattia, che saliranno in media del 4,3 per cento secondo il Dipartimento federale dell’interno, o di oltre il 7 per cento se si preferisce prestar fede a Comparis, società che offre raffronti tariffari su internet.

Il caos delle casse pensioni ha poi come conseguenza contribuiti sensibilmente più elevati.

Chi più, chi meno

Fra i dipendenti della grandi aziende i più fortunati sono quelli di Swisscom, che hanno ottenuto un incremento della massa salariale del 2,2 per cento, di cui l’1,6 per cento sotto forma di aumento generalizzato.

Non tutti però avranno molto da gioire, considerato che il numero uno Jens Alder ha ribadito la necessità di tagliare altri posti di lavoro, nonostante l’utile di 1,4 miliardi nei primi nove mesi dell’anno e i programmi di riacquisto delle azioni.

Presso la Roche si guadagnerà l’1,8 per cento in più, alla Novartis l’1,3 per cento, cui si aggiunge un bonus.

Dopo l’euforia degli anni 90 e nonostante il ritorno in forza degli utili le banche si muovono ora con i piedi di piombio: UBS e Credit Suisse non concedono più dell’1 per cento, la Banca cantonale di Zurigo lo 0,9 per cento.

Alla Migros e alla Coop le buste paga cresceranno fra l’1,25 e l’1,75 per cento, mentre alla Denner non sono previsti aumenti.

I dipendenti delle FFS otterranno una gratifica di 500 franchi e un’espansione dello 0,9 per cento della massa salariale, mentre la Posta propone un versamento unico di 850 franchi e aumenti individuali dello 0,3 per cento.

Statali sotto la media

Nell’industria delle macchine la situazione è molto varia: alcune aziende concedono incrementi dell’1-1,5 per cento, altre nulla.

Il settore orologiero propone un aumento generalizzato dello 0,5 per cento, mentre nell’edilizia i lavoratori otterranno 20 franchi in più al mese, come previsto dall’accordo sui prepensionamenti.

Non va molto meglio agli statali. Presso la Confederazione si guadagnerà circa lo 0,8 per cento in più, ma molti cantoni hanno congelato gli stipendi – fra loro i Grigioni – o concedono al massimo il caro vita: è il caso ad esempio del Ticino, +0,5 per cento.

Solo Nidvaldo, Olbvaldo e Turgovia hanno optato per aumenti reali.

Pochi giorni festivi

Per colmo di sventura il 2004 si annuncia anche più lavorativo del solito. Tenendo conto del numero di giorni festivi che l’anno prossimo cadranno di sabato e di domenica, le differenze rispetto al 2003 sono notevoli.

Saranno almeno due per tutti i cantoni (domenica 1. agosto e sabato 25 dicembre), tre in cantoni come Berna e Grigioni, quattro fra l’altro a Basilea e Zurigo.

Ma solo in cima alla graduatoria c’è il Ticino, con cinque giorni di fatica in più che faranno la gioia dei datori di lavoro, un po’ meno quella degli stipendiati. Colpevole di quello che è già stato battezzato l’anno dello stress è il 29 febbraio, che sposterà di un giorno il calendario.

swissinfo e agenzie

L’aumento medio dei salari si situa tra lo 0,9 e l’1 %.
Dedotta l’inflazione, la progressione reale si aggira sullo 0,3 – 0,4 %.
I premi dell’assicurazione malattia aumenteranno in media del 4,3 %.
Per il 2003, il rincaro è stimato attorno allo 0,6 %.

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