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Basilea Campagna: confermata la maggioranza borghese

Fra i membri del neoeletto governo il radicale uscente Adrian Balmer ha ottenuto il risultato più brillante Keystone

La ripartizione dei seggi nel governo di Basilea Campagna rimane invariata. Alle elezioni di domenica l'alleanza rosso-verde non è riuscita a riconquistare il mandato perso nel 1999.

I tre membri del governo uscente sono stati riconfermati in modo chiaro. Anche in Parlamento, di destra, non c’è stato alcuno grosso scombussolamento.

L’alleanza borghese è uscita vincitrice dalle elezioni governative di domenica a Basilea Campagna.

I rosso-verdi non sono infatti riusciti a conquistare un secondo mandato e la ripartizione partitica dei cinque seggi è rimasta immutata: due liberali radicali (PLR), un democristiano (PPD), un rappresentante dell’Unione democratica di centro (UDC – destra nazionalconservatrice) e un socialista.

Fronte comune

I socialisti e gli ecologisti si erano nuovamente presentati uniti per tentare di strappare un mandato al fronte borghese, approfittando del ritiro dei consiglieri di Stato Elsbeth Schneider (PPD) e Erich Straumann (UDC).

Ma anche liberali radicali, popolari democratici e democentristi dell’UDC avevano di nuovo formato un fronte comune per difendere i loro seggi, presentando la lista congiunta “Collaborazione borghese”.

E ce l’hanno fatta: entrambi gli uscenti PLR Adrian Ballmer e Sabine Pegoraro sono stati riconfermati, mentre alla successione dei partenti sono stati eletti i candidati democristiano Peter Zwick e quello della destra nazionalconservatrice Jörg Krähenbühl. Pure riconfermato il socialista uscente Urs Wüthrich.

Uscenti riconfermati

Ai primi due posti si sono collocati due dei tre consiglieri di Stato uscenti che si erano ripresentati: il PLR Ballmer con 40’503 voti e il socialista Wüthrich con 33’863. Terzo in classifica, con 32’173 suffragi, è giunto il candidato democristiano Zwick, che a sorpresa ha superato la direttrice della polizia uscente Sabine Pegoraro, la quale ne ha ottenuti 31’379. Segue in quinta posizione il candidato dell’UDC Jörg Krähenbühl, a quota 29’704.

La maggioranza assoluta era di 25’686 voti. Con 26’852, il socialista Eric Nussbaumer è riuscito a superarla, anche se ciò non gli è bastato per essere eletto. Non l’hanno invece raggiunta gli altri candidati: la socialista Regula Meschberger ha raccolto 23’794 suffragi e il Verde Isaac Reber ne ha ricevuti 20’793. Fanalino di coda l’outsider Keller, dei Democratici svizzeri (DS), con 7694 voti.

Nel cantone renano negli Anni ’90 democentristi e democristiani avevano temporaneamente perso i loro mandati nell’esecutivo presentandosi separatamente.

Il partito socialista è stato più volte rappresentato in Consiglio di Stato con due mandati, l’ultima volta dal 1989 al 1999. Una sola volta, e solo per poco tempo negli Anni ’40, vi è stata invece una maggioranza di sinistra.

Rinnovo del parlamento

In Parlamento, la maggioranza di destra è uscita rafforzata dal rinnovo di domenica: con i tre nuovi mandati conquistati, conta oggi conta 56 seggi su 90.

Nonostante la perdita di 3 seggi, i socialisti rimangono ciò nonostante il primo partito in Gran Consiglio (vedi dettagli a fianco).

swissinfo e agenzie

Adrian Ballmer (radicale, uscente): 40’503 voti
Urs Wüthrich-Pelloli (socialista, uscente: 33’863
Peter Zwick (PPD, nuovo): 32’173
Sabine Pegoraro (PLR, uscente): 31’379
Jörg Krähenbühl (UDC, nuovo): 29’704

In Parlamento, che conta 90 seggi, le elezioni non hanno portato a grandi scombussolamenti: la maggioranza rimane a destra.

I radicali (+1), l’UDC (+1), il Partito evangelico (+1) e i Verdi (+3) hanno conquistato dei seggi, mentre ne hanno persi i socialisti (-3) e i Democratici svizzeri (-3). Come nel 2003, il Partito socialista resta ciò nonostante lo schieramento meglio rappresentato in Gran Consiglio (22 seggi).

Il Parlamento conta così ora 22 socialisti, 21 democentristi, 20 radicali, 11 popolari democratici, 11 Verdi, 4 evangelici, e un democratico svizzero.

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