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Berna s’interroga sulla «tassa Chirac»

La tassa sui biglietti aerei è un'idea del presidente francese Jacques Chirac Keystone Archive

La Francia vorrebbe che i Paesi ricchi prelevino, come lei, una tassa di solidarietà sui biglietti aerei. La Svizzera non esclude di fare altrettanto.

Settimana prossima, una delegazione elvetica si recherà a Parigi per discutere della questione nell’ambito di una conferenza internazionale.

A partire dal 1. luglio, la Francia preleverà una tassa speciale detta «di solidarietà» sui biglietti aerei dei passeggeri che decollano dal suo territorio.

Questa tassa – denominata «tassa Chirac», dal nome del presidente francese Jacques Chirac che l’ha voluta – alimenterà un fondo destinato ad aiutare i Paesi poveri ad accedere a trattamenti contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria. Secondo le prime stime, il ricavato della tassa potrebbe ammontare a 10 miliardi annui.

La Francia vorrebbe ora che anche altri paesi ricchi applichino misure analoghe. Dopo aver mobilitato le Nazioni Unite (ONU) e l’Unione europea, organizzerà, settimana prossima a Parigi, una grande conferenza internazionale sul tema.

Reticenze elvetiche

All’incontro di Parigi sarà presente anche la Svizzera, sebbene finora abbia manifestato poco entusiasmo di fronte all’iniziativa francese.

Non ha infatti sostenuto la «Dichiarazione sulle nuove fonti di finanziamento dello sviluppo» approvata al Vertice dell’ONU nel settembre 2005, con il sostegno di un’ottantina di Paesi.

Bisogna tuttavia precisare che la dichiarazione non verteva esclusivamente sulla tassa sui biglietti aerei, ma anche sulla questione delle fonti innovative di finanziamento dell’aiuto allo sviluppo. Si tratta di meccanismi finanziari di un tipo nuovo la cui messa in atto a livello internazionale completerebbe, in alcuni settori essenziali, l’aiuto pubblico allo sviluppo.

Proprio la maggior parte di questi meccanismi non piacciono però alla Svizzera, la quale non sembra condividere l’idea di un’eventuale tassazione delle transazioni finanziarie internazionali e di un rafforzamento globale della lotta contro la frode fiscale.

Seguire il modello francese

La questione dei «meccanismi innovativi dello sviluppo» ha assunto, negli ultimi mesi, una dimensione crescente in alcuni forum internazionali importanti, in particolare alla Banca mondiale.

Paesi come Germania, Norvegia e Gran Bretagna hanno inoltre già annunciato di voler seguire il modello francese di tassa sui biglietti aerei.

Tramite un postulato depositato nel dicembre dell’anno scorso, il consigliere nazionale socialista Jean-Claude Rennwald vorrebbe che la Svizzera seguisse la stessa via.

«Questa tassa è un primo passo importante in vista dell’instaurazione di una fiscalità internazionale vera e propria e la Svizzera, che è uno dei Paesi più ricchi del mondo, non può mancare di prendere parte a questo movimento», si legge nel testo del deputato.

Tassa da valutare

Nonostante gli sviluppi internazionali, le autorità elvetiche adottano, per il momento, una posizione pragmatica, perlomeno sulla questione della tassa sui ticket aerei.

Secondo l’ambasciatore Remo Gautschi, che guiderà la delegazione elvetica alla conferenza di Parigi, la necessità di trovare nuove risorse finanziarie nel settore della cooperazione allo sviluppo «è un vero problema». E l’idea di una tassa sui biglietti aerei meriterebbe, in questo contesto, di essere discussa senza pregiudizi.

Secondo un portavoce dell’Ufficio federale dell’aviazione civile, l’introduzione di tale tassa è al momento al centro delle consultazioni tra i servizi federali interessati.

D’altronde, la Confederazione ha tutto l’interesse ad affrontare il dibattito: il ricavato di tale tassa potrebbe essere consacrato, come indicato, all’acquisto di medicamenti, ovvero un settore in cui l’industria farmaceutica elvetica è direttamente coinvolta.

swissinfo, Michel Walter
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

79 Paesi hanno sostenuto la dichiarazione del 14 settembre 2005 per la messa in atto di un contributo internazionale di solidarietà, proposto dalla Francia.
La questione sarà ulteriormente discussa alla Conferenza di Parigi sui finanziamenti innovativi dello sviluppo, dal 28 febbraio al 1. marzo.

Il contributo di solidarietà sui biglietti aerei, che molti hanno già denominato la «tassa Chirac», sarà prelevata in Francia dal 1. luglio 2006.

Per la classe economica, è prevista una maggiorazione di 1 euro per i voli interni all’Unione europea (Svizzera esclusa) e di 4 euro per gli altri voli; in prima classe come in business, la tassa sarà rispettivamente di 10 e 40 euro.

Interessati saranno tutti i passeggeri che decollano dal territorio francese, eccezion fatta per i viaggiatori in transito.

La tassa sarà pure prelevata all’aeroporto franco-svizzero di Basilea (EuroAirport), ma unicamente per i voli che sottostanno al diritto di traffico aereo francese.

La sua applicazione era stata pensata anche per alcuni settori dell’aeroporto di Ginevra, sebbene sembra giuridicamente impossibile da attuare.

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