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Blackout in Italia: troppe carenze nei controlli

Quando la rete è sovraccarica il ricorso alle candele è d'obbligo Keystone

Per la Svizzera le cause dell’interruzione dell’elettricità che ha colpito l' Italia il 28 settembre sono legate ad una regolamentazione troppo blanda degli scambi di corrente fra Paesi europei.

La Svizzera ammette tuttavia anche una propria responsabilità parziale.

Le origini del blackout che ha colpito l’Italia si trovavano effettivamente in Svizzera. Tuttavia, secondo il rapporto dell’Ufficio federale dell’energia (UFE) la causa principale è dovuta alla mancanza di una regolamentazione vincolante nell’ambito del mercato europeo dell’elettricità.

I risultati del rapporto, elaborato su incarico del Dipartimento federale dei trasporti (DATEC), sono stati presentati martedì a Berna nel corso di una conferenza stampa.

Incompatibilità di interessi

L’Ufficio federale dell’energia propone in primo luogo misure concrete per migliorare la sicurezza nell’ambito dell’approvvigionamento energetico in Svizzera e in Europa.

L’Ufficio afferma pure che le cause profonde dell’interruzione dell’erogazione elettrica hanno origine da un lato nella persistente incompatibilità fra gli interessi commerciali dei vari Paesi e le società coinvolte, e dall’altro nei limiti tecnici e legali che permettono uno sfruttamento sicuro della rete.

La soluzione del problema passa dunque per l’adozione, senza restrizioni di tempo, di precise disposizioni come quelle che dovrebbero entrare in vigore il primo luglio 2004, in virtù del nuovo regolamento europeo.

Solo un’applicazione effettiva di queste disposizioni su scala europea permetterà di ridurre i rischi di blackout.

Gestori italiani e francesi sotto accusa

L’Ufficio federale dell’energia sottolinea che da tempo il volume di corrente a destinazione dell’Italia supera il volume di riferimento stabilito a suo tempo per motivi di sicurezza.

Questi costanti squilibri di corrente secondo l’UFE sarebbero frutto delle decisioni dei gestori della rete italiani e francesi e delle rispettive autorità.

Nell’attribuzione delle capacità di trasporto della corrente di Francia, Austria, Slovenia e Svizzera verso le società attive nel commercio di elettricità, gestori e autorità non terrebbero abbastanza conto dei criteri di sicurezza della rete.

Chiesta una regolamentazione più severa

Attualmente nessuna disposizione globale e vincolante regola lo sfruttamento della rete internazionale.

L’Ufficio federale dell’energia chiede pertanto l’adozione di una serie di misure destinate a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Svizzera e in Europa.

Ai proprietari delle reti di trasmissione svizzeri l’UFE chiede di creare al più presto possibile e su base volontaria una società svizzera che gestisca in modo indipendente la rete di trasmissione e si adegui così alle strutture istituzionali del mercato interno europeo.

Per quanto riguarda l’Italia le autorità svizzere chiedono per il 2004 e gli anni successivi il diritto di co-decisione, alla stregua di Francia e Italia, nell’attribuzione delle capacità di trasporto a destinazione della Penisola.

La Svizzera ha bisogno con urgenza di un organismo forte, che regoli e controlli il mercato di comune accordo e sullo stesso livello degli organismi dei Paesi vicini e della Commissione europea.

Il Dipartimento federale dell’energia e l’Ufficio federale dell’energia devono vagliare la possibilità di varare una legge urgente allo scopo di creare le istituzioni e competenze necessarie per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento della Svizzera e favorirne la partecipazione al mercato europeo dell’elettricità.

Questo testo legislativo dovrebbe permettere di regolare la transizione verso la futura riorganizzazione completa del settore dell’elettricità.

swissinfo

La Svizzera ammette una responsabilità parziale nel blackout che ha colpito l’Italia ma sottolinea che i problemi più gravi sono legati alla mancanza di un meccanismo di controllo efficace.

La Svizzera ha bisogno con urgenza di un organismo forte, che regoli e controlli il mercato dell’energia di comune accordo e sullo stesso livello degli organismi dei Paesi vicini e della Commissione europea.

L’Ufficio federale dell’energia propone pertanto l’adozione di una serie di misure destinate a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Svizzera e in Europa.

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