Borsa svizzera: chiude vicina alla parità, SMI +0,03%
(Keystone-ATS) ZURIGO – I listini della Borsa svizzera sono passati chiaramente in territorio negativo nel pomeriggio, con l’inversione di tendenza del Dow Jones e il dato sulla fiducia dei consumatori americani, sceso in ottobre, ma sul finale hanno in parte recuperato terreno. L’indice SMI dei titoli guida ha chiuso a quota 6443,01, in aumento dello 0,03%. L’indice completo SPI ha terminato la settimana a 5724,52 punti (-0,02%).
Il mercato aveva registrato un rialzo nel primo pomeriggio dopo i dati USA sulle vendite e l’indice manifatturiero ben oltre le stime. Anche i dati sull’inflazione e le parole del presidente della Fed, Ben Bernanke, che ipotizza nuovi interventi di stimolo avevano spinto i listini.
Ancora forte progressione per Actelion (+3,49% a 54,85 franchi) sulla scia di speculazioni su una sua acquisizione. Secondo una persona a conoscenza della situazione, citata dall’agenzia Reuters, il gigante farmaceutico GlaxoSmithKline non sarebbe interessato a rilevare l’impresa basilese. Gli analisti hanno comunque indicato che diversi altri gruppi entrano in considerazione per un acquisto della società biotecnologica basilese.
Novartis è di poco sopra la parità (+0,18% a 56,85 franchi). Roche, in calo ieri dopo i dati su 9 mesi, ha guadagnato il 2,53% (a 141,90 franchi). Il gigante basilese ha registrato risultati positivi in uno studio con il medicinale Ocrelizumab contro la sclerosi multipla. Nestlé, l’altro peso massimo difensivo, non ha segnato variazioni (52,35 franchi).
Tutte di segno negativo le blue chip bancarie, con l’UBS in perdita dell’1,84% (a 17,05 franchi), il Credit Suisse dell’1,50% (a 42 franchi) e la Julius Bär dello 0,98% (a 37,34 franchi). Secondo il “New York Times”, il caos dei mutui e la sospensione dei pignoramenti negli USA potrebbe tradursi per le banche in miliardi di dollari di perdite. La controversia, con le autorità statali americane che hanno dato il via a un’indagine congiunta per far luce su presunte irregolarità, potrebbe costare – secondo Paul Miller, analista di FBR Capital Markets – fra i 6 e i 10 miliardi di dollari all’industria bancaria.
Quanto agli assicurativi, Swiss Re è progredita dell’1,05% (a 48,16 franchi), Zurich Financial è in rialzo marginale (+0,04% a 234,60 franchi). Fra i titoli più sensibili ai cicli congiunturali, ABB ha perso lo 0,83% (a 21,39 franchi), Holcim l’1,43% (a 61,95 franchi). Adecco ha messo a segno un +1,48% (a 54,90 franchi).