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Borse ancora giù, in mondo bruciati 5.000mld in 5 giorni

Settimana difficile per le Borse KEYSTONE/AP/MARK SCHIEFELBEIN sda-ats

(Keystone-ATS) Ancora una seduta pesante per le Borse mondiali, che archiviano la peggior settimana degli ultimi sette anni con 5.000 miliardi di dollari bruciati sui listini internazionali in cinque giorni, che -secondo qualcuno- potrebbe l’inizio della fine del ‘bull market’.

La tempesta perfetta si è scatenata prima a Wall Street per poi abbattersi sui mercati finanziari di tutto il mondo. Pesano i timori che la Federal Reserve, alla luce di una crescita galoppante negli Usa dove le ultime stime indicano un +3,35% di Pil nel primo trimestre, davanti ad una piena occupazione che sembra sempre più a portata di mano e a salari in crescita, possa alzare i tassi d’interesse quattro volte nel corso del 2018 per contenere una eventuale accelerazione dell’inflazione.

Timori che sono cresciuti ulteriormente oggi con l’accordo sul Bilancio negli Stati Uniti, che sebbene raggiunto, prevede enormi incrementi di spesa, pari a circa 300 miliardi di dollari.

A questo punto, spiegano gli analisti, la Fed è sotto pressione affinché anticipi la stretta sui tassi rispetto a quanto programmato. Cruciale il dato sull’inflazione a stelle e strisce della settimana prossima. E Wall Street ne ha scontato le conseguenze dove ha regnato la volatilità. Gli indici sono arrivati a cedere oltre il 2% prima di azzerare le perdite.

Nel pomeriggio le piazze del Vecchio Continente avevano chiuso la giornata tutte in rosso con Parigi maglia nera (-1,41%), seguita a ruota da Milano (-1,33%), Francoforte (-1,25%) e Londra (-1,09%). L’indice Stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati in Europa, ha perso l’1,45% segnando la peggior settimana dal 2016.

In questo clima rovente è fuga dai fondi azionari. Questa settimana gli investitori hanno ritirato a livello globale la cifra record di 30,6 miliardi di dollari. Particolarmente colpiti sono stati i fondi azionari Usa, con prelievi pari a 34 miliardi di dollari per la grande volatilità di Wall Street.

Dai fondi azionari europei sono stati ritirati 3,4 miliardi, da quelli dell’Asia-Pacifico 7,7 miliardi. Solo i fondi azionari dei mercati emergenti hanno registrato flussi d’investimento per 2,1 miliardi. Va giù anche il petrolio, che scivola sotto i 60 dollari al barile.

Si rafforzano invece i beni rifugio come lo yen che sul mercato dei cambi macina terreno nei confronti del biglietto verde e dell’euro.

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