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razzo al decollo

Oggi in Svizzera

Care svizzere e svizzeri all'estero,

Oggi si è appreso che l'anno scorso la popolazione si è dimostrata particolarmente generosa nei confronti degli enti di beneficenza. I doni, infatti, hanno superato i due miliardi di franchi. Si tratta di un record, ha indicato la Fondazione Zewo, che offre il servizio di certificazione per le organizzazioni caritatevoli.

Il 56% delle donazioni proviene dalle economie domestiche, il resto da lasciti o da doni di aziende, chiese o organismi senza scopo di lucro.

E su questa buona notizia, vi lascio al resto dell'attualità di giornata.

Alain Berset
Keystone / Anthony Anex

Il ministro della sanità Alain Berset sarà posto sotto stretta sorveglianza per un dibattito pubblico sul coronavirus venerdì alla televisione svizzero tedesca SRF.


Anche in Svizzera il clima venutosi a creare con la pandemia si sta facendo sempre più pesante. Sabato, la consigliera di Stato zurighese Nathalie Rickli, responsabile del dicastero della sanità, si è fatta innaffiare con del succo di mele da una persona in occasione dell’inaugurazione di un bus per le vaccinazioni che farà tappa in diversi luoghi del Cantone. Sempre sabato, a Olten un dimostrante no-vax ha aggredito, colpendolo con una bottiglia in testa, un contro-manifestante. E non si contano i messaggi minacciosi ricevuti da molti politici al fronte per contrastare la pandemia.

Di fronte a questa situazione di tensione, le forze dell’ordine hanno preferito non correre rischi e venerdì il ministro della sanità Alain Berset sarà protetto da un’unità d’élite della polizia zurighese in occasione del dibattito della trasmissione della SRF Arena.

Berset, ricordiamo, ha annunciato ieri che il Governo federale potrebbe, a determinate condizioni, estendere l’obbligo di presentare un certificato Covid per accedere all’interno di ristoranti ed altri luoghi di svago.

cassette delle lettere
© Keystone / Gaetan Bally

Spedire lettere in Svizzera costerà di più. La Posta ha infatti comunicato che dal primo gennaio prossimo le tariffe saranno aumentate.


Il prezzo di una lettera passerà da 0,85 a 90 centesimi per un invio non prioritario (Posta B) e da uno a 1,10 franchi per un invio prioritario (Posta A). La misura era nell’aria già da tempo, ma l’anno scorso la Posta aveva rinunciato per non gravare troppo l’economia confrontata con la crisi del coronavirus.

L’azienda di proprietà della Confederazione motiva l’aumento con il fatto che “i costi strutturali per il servizio postale universale, e quindi anche per l’elaborazione di un numero sempre più ridotto di lettere, hanno subito un aumento marcato”.

Nello stesso tempo, per venire incontro alle piccole e medie imprese, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia elvetica, la Posta ha introdotto degli sgravi sull’invio dei pacchi.

razzo al decollo
Keystone / Gary I Rothstein

Con il prossimo volo di rifornimento diretto alla Stazione spaziale internazionale (Iss), lo Space Hub dell’Università di Zurigo (UZH) e il gruppo europeo Airbus Defence and Space porteranno cellule staminali umane nello spazio.


L’esperimento ha lo scopo di far progredire la ricerca per la produzione di tessuti tridimensionali simili a organi – i cosiddetti organoidi – da cellule staminali adulte umane in condizioni di assenza di gravità.

Sulla Terra, gli organoidi tridimensionali non possono essere prodotti senza scheletri di supporto a causa della gravità“, ha spiegato la biologa dell’Università di Zurigo Cora Thiel.

Questi organoidi 3D sono di grande interesse per le aziende farmaceutiche: gli studi tossicologici potrebbero così essere condotti direttamente su tessuti umani senza la necessità di modelli animali. Gli organoidi cresciuti dalle cellule staminali dei pazienti potrebbero anche essere utilizzati in futuro come blocchi di costruzione per la terapia di sostituzione dei tessuti per gli organi danneggiati.

persona si fa un test rapido
Keystone / Guido Kirchner

I test rapidi antigenici utilizzati in Svizzera sono meno efficaci di quanto indicato dal produttore Roche e rischiano di “rafforzare la pandemia invece di rallentarla”.


Ricercatori dell’Inselspital e dell’Università di Berna hanno confrontato i risultati dei test PCR con quelli dei test rapidi. Il risultato: 141 persone infette (9,6%) per l’insieme del campione (1’465) con i test PCR e solo 95 infezioni con il test rapido. In altre parole, su tre persone positive al PCR, solo due sono state identificate con quello rapido.

“I risultati dello studio si discostano quindi notevolmente dalle indicazioni del produttore”, si legge nel comunicato.

Attualmente, si stima che ogni settimana in Svizzera vengano effettuati 130’000 test rapidi. Con circa il 18% di risultati positivi, 23’400 persone sono correttamente identificate come positive, ma 12’400 persone infette potrebbero passare attraverso le maglie del test, stando ai risultati della ricerca.

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