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certificazione covid

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

la Confederazione si appresta a seguire Italia, Francia e Grecia nell'imporre l'obbligo di certificato Covid in bar e ristoranti? Bisognerà vaccinarsi per potersi recare al lavoro? 

Il dibattito si sta intensificando nel paese e proprio oggi il governo ha mosso i primi timidi passi verso una possibile estensione del Green pass.

Naturalmente, in omaggio ai sacri principi del federalismo, si dovranno ora pronunciare i cantoni. Ma qualche indicazione traspare dalle notizie odierne che vi proponiamo qui di seguito,

buona lettura.

certificazione covid
Keystone / Christian Merz

A causa del repentino aumento delle ospedalizzazioni, trainate dalla variante Delta, e della relativamente bassa copertura vaccinale della popolazione in Svizzera (56% a fronte del 63% nell’UE) il governo federale si appresta ad introdurre nuove restrizioni contro la pandemia.

La proposta avanzata oggi da Berna, su cui dovranno ora esprimersi Cantoni e parti sociali, è quella di estendere l’obbligo del certificato Covid-19, in particolare nelle aree interne di bar e ristoranti.

Il personale di questi esercizi invece sarà tenuto solo ad indossare la mascherina, a meno che tutti i colleghi siano in regola con i criteri del passaporto verde (vaccinazione, guarigione o test negativo). Analoghe misure dovrebbero valere anche per eventi e manifestazioni sportive, culturali e private che si svolgono al chiuso.

Inoltre, dal primo ottobre i test saranno a pagamento, a differenza dei vaccini, che continueranno ad essere gratuiti: Berna ritiene infatti che la collettività non debba più assumersi questi costi di cui beneficiano solo i non immunizzati. Non sono però previsti oneri per gli esami diagnostici in scuole, aziende e per le persone che non possono vaccinarsi o manifestano i sintomi dell’infezione.

swiss
Keystone / Valentin Flauraud

Swiss è la prima compagnia in Europa ad introdurre l’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus tra i suoi dipendenti.

Il provvedimento sarà applicato da metà novembre su tutto il personale di volo per motivi operativi e di protezione sanitaria, ha spiegato la società controllata da Lufthansa, che ha anche sottolineato come molti paesi richiedano il certificato Covid-19 agli equipaggi in arrivo dall’estero.

Ma sull’obbligo di immunizzazione imposto dai datori di lavoro si è aperto un dibattito nella Confederazione. Le norme svizzere in proposito non sono univoche e regna in molte situazioni particolari grande incertezza, anche sul piano giuridico-legale.

In proposito la Corte europea dei diritti dell’uomo si è espressa proprio oggi sul tema, rigettando la richiesta di misure urgenti avanzate da un gruppo di vigili del fuoco francesi che avevano ricorso contro l’obbligo di vaccinazione e l’eventuale sospensione dal lavoro, contenuti nelle disposizioni varate da Parigi lo scorso 5 agosto.

  • La notizia dell’obbligo vaccinale per il personale di Swiss riportata da tvsvizzera.it.
  • Un sunto del dibattito in corso in Svizzera nell’approfondimento della collega Jessica Davis Plüss.
  • La decisione della Corte di Strasburgo sull’obbligo vaccinale riferita da ticinonews.chCollegamento esterno.

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computer
© Keystone

Gli abitanti di Rolle (VD), piccolo comune sulle rive del Lago Lemano, sono stati vittime del più rilevante episodio di pirateria informatica avvenuto finora in Svizzera.

Il caso risalente allo scorso mese di giugno, svelato dal sito Watson alcuni giorni fa, sta però assumendo connotati sempre più inquietanti: i dati sensibili dei cittadini sono stati infatti carpiti dagli hacker celati sotto la denominazione Vice Society e pubblicati nel darknet.

Le autorità locali, dopo l’iniziale silenzio, hanno minimizzato la portata del fenomeno. Ma i media hanno invece sostenuto che erano state piratate e divulgate le caselle di posta elettronica degli amministratori comunali, documenti finanziari, rapporti di valutazione dei dipendenti pubblici e dati fiscali dei contribuenti.

Non si tratta certo del primo evento di questo tipo. Negli scorsi mesi diverse città e regioni, tra cui la sanità del Lazio, sono state colpite dalla cybercriminalità. A differenza però di queste, a Rolle non sono stati bloccati i servizi amministrativi e non è stato richiesto un riscatto.

targhe
© Keystone / Ti-press / Gabriele Putzu

Il governo ticinese ha licenziato in tronco il funzionario dell’Ufficio della circolazione indagato per traffico illegale delle targhe automobilistiche.

L’uomo, un 34enne attivo nella politica comunale a Bellinzona, è finito sotto inchiesta per corruzione passiva, abuso d’autorità, appropriazione indebita, acquisizione illecita di dati e riciclaggio di denaro dopo che era stata segnalata, da parte delle autorità cantonali, la sua presunta partecipazione al lucroso commercio delle targhe con numeri bassi o particolari.

L’ex impiegato nel Servizio immatricolazioni era stato fermato, insieme a un 48enne luganese, il 17 agosto e rilasciato dopo essere stato messo a confronto con il complice nel corso di un interrogatorio.

La compravendita di questo tipo di contrassegni applicati ai veicoli è consentita tra privati in alcuni cantoni, tra cui il Ticino, e sononumerose le persone disposte a pagare migliaia di franchi per le targhe che le autorità periodicamente mettono in palio attraverso aste pubbliche.




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