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Le carte delle diverse assicurazioni

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

Ieri la bella notizia per l’industria cinematografica indipendente elvetica con la cosiddetta "Lex Netflix": il 4% del reddito lordo delle piattaforme che offrono film in streaming dovrà essere investito nel cinema svizzero. Una manna dal cielo.

Oggi la cattiva notizia. Un'alleanza di partiti giovanili di destra e centrodestra pensano di lanciare un referendum contro questa legge. Secondo questi giovani, l’obbligo di investire in produzioni locali porterà inevitabilmente a un rialzo degli abbonamenti, toccando soprattutto i giovani.

Panem et circenses? Giudicate voi. Intanto a me non resta che augurarvi una buona lettura.

Una guardia di confine controlla il certificato Covid.
Keystone / Salvatore Di Nolfi

Da lunedì tutte le persone che entrano in Svizzera dall’estero devono disporre di un certificato sanitario valido.

Chi non possiede un certificato Covid valido deve disporre di un tampone negativo per entrare nella Confederazione, e ciò indipendentemente da dove arriva e quale mezzo di trasporto ha utilizzato. Inoltre tutte le persone che valicano la frontiera in entrata – questa volta compresi i vaccinati e i guariti – sono poi chiamate a riempire il Modulo di entrata SwissPLF (swissplf.admin.chCollegamento esterno).

Non devono invece presentare test e formulario SwissPLF i frontalieri, chi transita senza fermarsi attraverso la Confederazione, chi trasporta merci o persone a titolo professionale. Sono esentati dal test, ma non dal Modulo di entrata, anche i minori di 16 anni.

Il Consiglio federale, rispondendo alle preoccupazioni del settore del turismo, ha anche deciso che dal 20 settembre potranno ottenere un certificato covid svizzero tutte le persone che hanno ricevuto, all’estero, un vaccino approvato dell’Agenzia europea del farmaco (Ema): Moderna, Pfizer/BioNtech, Johnson & Johnson e AstraZeneca.

I manifesti per la raccolta di firme contro l aumento dei costi dell assicurazione malattia.
© Keystone / Anthony Anex

Quattro grandi casse malattia intendono restituire ai propri clienti circa 300 milioni di franchi delle loro riserve agli assicurati.

Assura rimborserà una trentinadi franchi ai suoi assicurati. Helsana offrirà sconti sui premi mensili l’anno prossimo per un totale di 70 milioni di franchi. La CSS intende rimborsare 90 milioni di franchi ai suoi assicurati attraverso sconti. Il Groupe Mutuel prevede 113 milioni di franchi da ritornare agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi.

Tutta questa generosità arriva mentre il Parlamento ha deciso giovedì di obbligare le casse malati a ridurrele loro riserve, che ammontano a quasi 12 miliardi di franchi in totale, ossia più del 200% del minimo richiesto. Il tutto in seguito a una mozione del leghista ticinese Lorenzo Quadri.

L’Ufficio federale della sanità pubblica non ha voluto fare commenti. Ricordiamo che il Consiglio federale annuncerà i nuovi premi assicurativi alla fine del mese. Secondo le stime, malgrado una crescita dei costi sanitari del 3%, i premi non dovrebbero aumentare di più dell’1% grazie appunto ai rimborsi delle riserve.

La facciata del Tribunale penale federale di Bellinzona.
© Keystone / Ti-press / Pablo Gianinazzi

Condannato a quattro anni e quattro mesi di carcere per corruzione l’ex alto funzionario della Segretariato di stato dell’economia.

La sentenza è caduta oggi. Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha condannato l’ex collaboratore della Segreteria di Stato dell’economia per irregolarità durante l’acquisizione di materiale informatico. Si è trattato del più importante caso di corruzione degli ultimi decenni che ha coinvolto l’amministrazione federale.

L’imputato, in qualità di responsabile degli acquisti, ha violato le norme sugli appalti pubblici in centinaia di commesse per materiale informatico destinato al centro di calcolo dell’assicurazione contro la disoccupazione, favorendo tre diverse aziende per un valore di 99 milioni di franchi.

In cambio l’uomo ha preteso e ottenuto denaro, apparecchi elettronici, vacanze in hotel di lusso, cene e innumerevoli biglietti per assistere a partite di calcio nelle “zone VIP” per un totale di 1,8 milioni di franchi. L’esatto ammontare del danno per le casse federali, e quindi per i contribuenti, non è noto, ma si stimano diversi milioni.

Una caramella Ricola incartata singolarmente.
© Keystone / Christian Beutler

Anche la famosa caramella Ricola soffre a causa del Covid. Complice la diminuzione dei piccoli malanni stagionali, il fatturato è calato del 10%.

Lo sappiamo, con la pandemia è arrivato l’obbligo della mascherina. Quest’ultima non ha bloccato solo il virus del Covid-19 ma anche i virus influenzali e ha ridotto pure i raffreddori. Conseguenza? Minor bisogno di caramelle per la tosse e il mal di gola

Non si parla ancora di crisi. Anche perché Ricola parte da una posizione di assoluto rispetto. Una recente indagine ha mostrato che il marchio in Germania è noto al 98% della popolazione. Anche in Svizzera l’impresa gode di un’immagine eccellente: Ricola è il marchio con la migliore reputazione stando a un’inchiesta pubblicata in maggio.

Comunque sia, la direzione di Ricola vuole cambiare leggermente rotta. Al centro dell’attenzione restano però sempre le erbe svizzere per le quali l’azienda è tanto nota. Anche perché coltiva relazioni pluriennali con i contadini di montagna che forniscono la materia prima. Ma si cercano gusti nuovi, non legati alle erbe alpine. Si tratterà insomma ancora una volta di mediare fra tradizione e modernità.

Il teatro del Bolshoi
Keystone / Maxim Shipenkov

Riprendiamo la presentazione dei tanti svizzeri all’estero (sono oltre 770’000) rintracciati qua e là dalla trasmissione RSI Albachiara.

Oggi vi raccontiamo la storia di Luana Valentina che nel 2014 all’età di 16 anni si è trasferita a Mosca per frequentare l’accademia di balletto del Bolshoi di Mosca. È stata la prima svizzera ad essere stata ammessa. 

Poi l’abbiamo sentita l’anno successivo. Ha fatto un anno di accademia poi è tornata in Ticino, è maturata (maturità scientifica) ed è ripartita per Mosca. Quelli del Bolshoi la rivolevano… ma lei aveva altro per la testa: conquistare il titolo mondiale nei balli Standard e Latino Americani. Certo, continuando ad applicare il metodo e la disciplina russa, con tanto, tanto e tanto allenamento.

Questa volta Luana Valentino è venuta lei direttamente negli studi della RSI, con un sacco di cose da raccontareCollegamento esterno, perché non si è fermata mai un attimo. Oggi, tra l’altro, l’attende Milano e tre esami all’Accademia Teatro alla Scala

Ma eccovi le altre storie della settimana:

Altri sviluppi

Dibattito
Moderato da: Emilie Ridard

Avete intenzione di tornare a vivere in Svizzera? Per quali ragioni?

Ogni anno, più di 20’000 svizzeri all’estero tornano in Svizzera. Alcuni perché devono, altri perché scelgono di farlo. E voi? Dall’articolo Perché alcuni svizzeri all’estero scelgono di tornare a casa Dall’articolo “La Svizzera non era più l’opzione migliore per noi”

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