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Busto Arsizio, “ombelico” d’Europa

Una delle gigantesche gru del terminal di Busto Arsizio-Gallarate, l'ombelico d'Europa (foto: Hupac) Hupac

È stato inaugurato venerdì nella località lombarda il nuovo cuore del servizio Hupac per il trasbordo del traffico merci tra strada e rotaia sugli assi europei.

La nuova struttura, finanziata dalla Svizzera, permetterà di togliere fino a 1’500 camion al giorno dalle congestionate autostrade alpine.

20 chilometri a nord-ovest di Milano, nel cuore di una delle regioni più dinamiche d’Europa, allo sbocco degli assi del Gottardo e del Lötschberg e proprio accanto al locale raccordo autostradale.

Sotto una pioggia battente, in una tenda circondata dai mastodontici scheletri gialli e grigi delle nuove gru elettriche a portale, è stato dato il benvenuto ufficiale a quello che Moritz Leuenberger, ministro svizzero dei trasporti, ha definito “il più grande terminal europeo a sud delle Alpi”.

“Un tempo tutte le strade portavano a Roma. Non è più così. Oggi portano a Busto Arsizio-Gallarate”, ha scherzato Leuenberger suscitando gli applausi del pubblico presente.

Il suo omologo italiano Pietro Lunardi, pure presente alla cerimonia, si è rallegrato per “la nuova importantissima struttura”.

Innanzitutto per la zona dell’alto milanese (indotto complessivo di 3000 impieghi). E poi, ha aggiunto il ministro italiano, per il suo contributo alla soluzione “dell’emergenza mobilità”.

Un ingorgo di 20 km svanito

La struttura di Busto esiste dal 1992 ma le sue capacità di carico erano ormai insufficienti, esaurite fin dal 1999.

E così, grazie alla collaborazione di tutti i livelli istituzionali italiani ed alla perseveranza ed ai finanziamenti svizzeri (75 milioni di franchi), il terminal di Busto (ora anche sul territorio di Gallarate) è stato praticamente raddoppiato.

La sua superficie complessiva è ora di 240’000 m2. A breve-medio termine sarà possibile comporvi 30 coppie di treni al giorno diretti verso il sud Italia o l’Europa.

“Grazie al nuovo terminal potremo spostare l’equivalente di un ulteriore colonna di 20 km di camion dalle strade europee alla ferrovia. Al giorno!”, rileva con entusiasmo Theo Allemann, presidente di Hupac Italia.

Una svolta sufficiente?

Il traffico pesante attraverso la Svizzera è cresciuto regolarmente fino al 2000, quando vi transitarono più di 1’400’000 camion. Nel 2004 il loro numero è sceso a 1’208’000 (- 14%).

Nello stesso lasso di tempo, le tonnellate di merci che hanno attraversato il paese su rotaia sono aumentate del 32%.

Una svolta, chiaramente perseguita dalla politica dei trasporti svizzera, che però non permetterà di raggiungere gli ambiziosi obiettivi iscritti nella Costituzione (un massimo di 650’000 transiti entro il 2009).

In attesa della fine dei lavori per le nuove trasversali alpine (Lötschberg 2006, Gottardo 2014), Allemann e Leuenberger hanno dunque sottolineato come l’ampliamento di Busto Arsizio-Gallarate non sarà sufficiente.

In particolare, mancano almeno altri due terminali del genere nella zona ad est di Milano. Leuenberger ha poi però aggiunto che, come dimostra il nuovo terminal di Busto, “dove c’è una volontà, c’è anche una via”.

Ma il traffico combinato non basta

“Il trasporto di container e di semirimorchi su rotaia per le lunghe distanze rappresenta una soluzione che ha futuro”, rileva Beat Keiser, portavoce dell’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG).

“Ma rendiamoci conto che il traffico combinato resta attrattivo soltanto grazie alle generose sovvenzioni dello Stato”.

Da parte sua, Alf Arnold, direttore dell’Iniziativa delle Alpi, dice a swissinfo che “terminali come quello di Busto-Arsizio ed il potenziamento del traffico combinato sono necessari ma non basteranno per centrare gli obiettivi di trasferimento che si è fissata la Confederazione”.

L’organizzazione ambientalista da tempo richiede l’istituzione di una borsa dei transiti alpini.

Da Lulea a Brindisi

I collegamenti Hupac che più interessano la Svizzera sono quelli nord-sud: da Germania, Olanda, Belgio, Danimarca o Svezia fino all’Italia. Oppure quelli nazionali, da Basilea a Chiasso o da Aarau a Stabio.

Questi collegamenti transalpini assorbono parte del traffico pesante di transito. Proprio quello che, in assenza di alternative, intaserebbe ancor più gli assi autostradali ed il delicato ecosistema alpino.

Nel 2004, il traffico complessivo sulla rete Hupac è stato di quasi 450’000 spedizioni, la gran parte delle quali sulle tratte transalpine.

Nel primo semestre 2005, il gruppo Hupac ha nuovamente registrato una forte crescita dei volumi di traffico combinato.

I camion trasportati sulle rotaie sono infatti aumentati del 13% rispetto al primo semestre 2004. Un incremento che, tradotto in …TIR, ha significato altri 200 camion al giorno in meno sulle strade.

swissinfo, Marzio Pescia, Busto Arsizio

Nel 2004 i veicoli pesanti che hanno varcato le Alpi sono stati 1’255’000, in calo del 3% rispetto all’anno precedente.
L’obiettivo del Consiglio federale è di fare in modo che nel 2009 il loro numero cali fino a 650’000.
Lo scorso anno Hupac ha effettuato 448’031 trasporti (+12.6%), ciò che equivale ad altrettanti veicoli pesanti in meno sulle strade europee.
Per il 2005 l’azienda prevede un ulteriore tasso di crescita a due cifre.

Hupac è l’azienda leader nel trasporto su rotaia del traffico intermodale attraverso le Alpi svizzere e la numero due in Europa per il trasporto di container, casse mobili, semirimorchi e autotreni.

Il trasporto combinato (o intermodale) combina due o più modalità di trasporto: strada, ferrovia, mare, aria. La strada è usata soltanto per il trasporto locale.

L’offerta di Hupac comprende circa 200 diversi collegamenti in tutta Europa e una settantina di treni al giorno, prevalentemente sull’asse nord-sud.

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