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Cablecom rischia il fallimento

Il destino di Cablecom in Svizzera sembra oramai appeso a un filo Keystone Archive

Il maggior distributore di programmi radiotelevisivi via cavo in Svizzera si trova in gravissime difficoltà finanziarie. Ma spera in un salvataggio in extremis.

Se entro la fine del mese le banche non prolungano i crediti esistenti, il leader in Svizzera della distribuzione via cavo di reti televisive dovrà depositare il bilancio. Rivelata da diversi quotidiani e domenicali, la notizia è stata confermata all’ats dal direttore Rudolf Fischer, il quale si è però detto convinto del salvataggio.

Trattative con le banche sono già in corso da settimane, ha precisato Fischer, dichiarandosi ottimista sulla risposta degli istituti di credito. «Sono certo che tutte le parti in causa hanno un interesse vitale a una rapida soluzione e al successo di Cablecom», ha aggiunto.

Il gruppo anglo-americano NTL, proprietario di Cablecom, ha segnalato i problemi di sovraindebitamento la scorsa settimana in un rapporto trasmesso alla Securities and Exchange Commission (SEC), l’autorità americana di vigilanza della borsa.

Debiti per 3 miliardi e mezzo di franchi

È vero che «determinate filiali alla fine del 2001 erano sovraindebitate». Ma assieme ai revisori e alle banche finanziatrici il problema è nel frattempo stato risolto, ha detto Fischer. Il direttore di Cablecom ha ammesso che nel primo trimestre 2002 l’operatore ha trasgredito alcune condizioni dei pagamenti bancari. Ma ha puntualizzato che si tratta di questioni tecniche e formali, non di aspetti finanziari, come ad esempio il pagamento degli interessi.

Secondo il quotidiano economico romando «l’agefi» di venerdì, il totale dei debiti ammonterebbe a 2,2 miliardi di dollari (circa 3,5 miliardi di franchi). Essi supererebbero quindi nettamente gli attivi dell’azienda. Le norme del diritto svizzero, in una tale situazione, impongono il deposito di bilancio. Ciò dovrebbe essere fatto alla fine del mese.

Il direttore di Cablecom ha altresì assicurato che l’operatore non è direttamente interessato dalla riorganizzazione di NTL. Il gruppo anglo-americano ha ristrutturato il debito nei giorni scorsi: concretamente, il gruppo passa in mano ai creditori. Circa 10,6 miliardi di dollari (17,7 miliardi di franchi) di obbligazioni devono essere convertiti in azioni. Secondo l’accordo di massima, già avallato dalla metà dei creditori, NTL si dividerà in due unità: NTL Gran Bretagna e Irlanda e NTL Euroco. Quest’ultima comprende le attività in Svizzera, Francia, Germania e Svezia.

swissinfo e agenzie

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