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Catalogna: domani a Berlino forse via libera nuovo presidente

Il presidente catalano deposto e in esilio Carles Puigdemont (foto d'archivio) KEYSTONE/EPA/HAYOUNG JEON sda-ats

(Keystone-ATS) Una possibile soluzione alla crisi catalana potrebbe affacciarsi a Berlino, dove il presidente deposto e in esilio Carles Puigdemont ha convocato i deputati di JxCat, la prima famiglia indipendentista per decidere se presentare un nuovo candidato alla presidenza.

Dalle elezioni del 21 dicembre non è stato possibile eleggere un successore a Puigdemont. Madrid ha impedito l’elezione prima dello stesso presidente deposto, poi degli indipendentisti Jordi Sanchez, in carcere da 6 mesi, e Jordi Turull, arrestato fra il primo e il secondo turno. Senza un presidente entro il 22 maggio la Catalogna dovrà tornare alle urne in luglio. Le tre formazioni indipendentiste che insieme hanno la maggioranza assoluta nel Parlament con 70 seggi su 35 potrebbero perderla.

La stampa catalana ritiene probabile che da Berlino possa venire presentata la candidatura di un fedelissimo di Puigdemont e il nome che più circola è quello della portavoce del gruppo parlamentare Elsa Artadi. Oltre a essere vicina al presidente deposto ha anche il vantaggio di essere uno dei pochi leader indipendentisti non in carcere o non incriminati per ‘ribellione’ dalla giustizia spagnola. Potrebbe essere eletta molto rapidamente. Il secondo gruppo indipendentista, Erc, ha già dato via libera.

L’elezione di un presidente ‘effettivo’ consentirebbe alla Catalogna di avere finalmente un governo autonomo e di uscire da otto mesi di commissariamento di Madrid. Oggi il Parlament ha approvato una legge sulla elezione ‘a distanza’ del presidente che in teoria consentirebbe di eleggere Puigdemont in esilio. Ma è stata soprattutto una nuova sfida simbolica alla Spagna. il governo di Madrid ha deciso un immediato ricorso alla corte costituzionale spagnola che in pochi giorni la bloccherà.

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