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CF: “no” a “Iniziativa biodiversità”, proposto controprogetto

Iniziativa biodiversità: un controprogetto indiretto per rafforzare la protezione delle specie KEYSTONE/DPA/FRANK RUMPENHORST sda-ats

(Keystone-ATS) La biodiversità va meglio protetta, ma non come proposto dall’iniziativa “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio”, che, se approvata, limiterebbe in modo eccessivo il margine di manovra di Confederazione e Cantoni.

È il parere del Consiglio federale che ha deciso di contrastarla con un controprogetto indiretto, ossia tramite una revisione della legge sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN).

Punto centrale del controprogetto, che tiene anche conto degli obiettivi di politica energetica, è garantire lo spazio necessario ad animali e piante. A tal fine, il governo vuole che il 17% del territorio nazionale venga definito come zona di protezione della biodiversità. Questo obiettivo è già presente nella Strategia Biodiversità Svizzera del 2012. Attualmente, la quota di queste aree protette è pari al 13,4%.

Con l’inserimento dell’obiettivo nella legge, il Governo rafforza il suo mandato. La quota richiesta può essere raggiunta ad esempio “integrando ed estendendo i biotopi regionali e locali oppure con l’ampliamento, già in corso, delle riserve forestali”, precisa l’esecutivo. Le aree protette nazionali esistenti devono essere risanate se necessario.

A queste superfici, dette “infrastruttura ecologica”, vanno ad aggiungersi le aree di interconnessione, che assicurano alle specie libertà di movimento nel paesaggio per nutrirsi, riprodursi o colonizzare nuovi spazi vitali. A tal fine sono necessari corsi d’acqua prossimi allo stato naturale, margini boschivi, spazi verdi pregiati in termini ecologici lungo le infrastrutture di trasporto nonché ponti per la fauna selvatica e passaggi per gli anfibi. Il controprogetto indiretto obbliga le autorità – Confederazione e Cantoni – a sviluppare ulteriormente questa infrastruttura.

Un altro “elemento chiave” del controprogetto è la promozione tramite incentivi della natura nelle città e nei comuni, come spazi verdi e corpi idrici prossimi allo stato naturale come pure tetti e facciate verdi. Ciò andrà realizzato in collaborazione con i Cantoni.

Il controprogetto introdurrà nella LPN anche il concetto di “cultura edilizia di elevata qualità”. Lo scopo, indica l’esecutivo, è “conciliare la protezione e la cura del patrimonio naturale e culturale con l’ulteriore sviluppo di elevata qualità dello spazio insediativo”.

Da notare che il controprogetto è stato ridefinito dopo la consultazione. Per UDC, PLR e Alleanza del Centro il primo disegno di legge proposto dal governo si spingeva troppo lontano, mentre PS, Verdi e Verdi liberali, nonché Patrimonio Svizzero – associazione promotrice dell’iniziativa – giudicavano insufficiente il progetto elaborato dal Dipartimento dell’ambiente (DATEC).

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