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Chiasso crocevia della danza internazionale

La coreografa Carolyn Carlson (atelier de Paris) atlier de paris

Prende forma il progetto per un Centro coreografico diretto dalla celebre coreografa californiana Carolyn Carlson.

Carloyn Carlson sembra essere ormai di casa all’interno di una “Cittadella della formazione e della cultura” e a Chiasso, la cittadina di confine tra Svizzera e Italia.

Alta, eterea, capelli biondi che tradiscono le origini finlandesi, la grande Carlson è tornata in Svizzera con un nuovo spettacolo, “Tigers in the Tea House”, presentato in prima nazionale proprio al Cinema Teatro chiassese.

Ha un sogno nel cassetto, che sembra pian piano diventare realtà: realizzare negli spazi della ex fabbrica della Calida un Centro coreografico di respiro internazionale, aperto a studenti e compagnie di tutto il mondo.

Un’accademia nella vecchia fabbrica

Il CCCCC (Centro coreografico Carolyn Carslon Chiasso) vuole essere sia una Scuola di formazione superiore specializzata in danza contemporanea, sia un Centro per la creazione e la produzione di progetti di compagnie svizzere, italiane e di altri paesi, sull’asse portante Zurigo-Milano.

In questo modo colmerebbe una lacuna esistente in Svizzera, dove manca un’accademia superiore di danza con una selezione dei candidati, come è nella tradizione del nord Europa.

“Appena entrata negli spazi della ex Calida –dice la Carlson- è come se avessi sentito delle vibrazioni. Ho subito avvertito che questo sarebbe stato il luogo ideale per il progetto.”

Una luce diffusa che piove dall’alto nei locali, 1700 metri quadrati suddivisi su due piani: tutto sembra perfetto per un’alta scuola di danza.

Nello stabile si vorrebbero così ricavare tre studi con illuminazione naturale, camerini, uffici, bagni, spazi di relax, sale dotate di macchinari, inoltre un centro multimediale e di documentazione, una piccola unità di alloggi e naturalmente un teatro-studio per presentare le opere in allestimento e accogliere le compagnie in visita.

Tre anni di studio

Per gli studenti (selezionati sulla base di criteri come l’età –sopra i 18 anni-l’esperienza e una serie di test d’ingresso) il percorso formativo si articolerà su tre anni di studio.

I primi due di formazione professionale superiore, con insegnanti stabili ma anche ospiti invitati dall’estero, il terzo di inserimento nella compagnia di ricerca coreografica del Centro, come transizione alla vita professionale. La quota annua di frequenza ammonterà a circa 4600 franchi.

Il CCCCC sarà diretto dalla stessa Carlson (che in fondo si definisce una “maestra”, visto che ama formare i giovani, e che per questo è disposta a dividere il suo tempo fra Chiasso e l’Atelier di masterclasses da lei fondato a Parigi), coadiuvata da un consigliere, Yannick Marzin, e da una direttrice pedagogica, Simona Bucci.

Non c’è ancora una data per l’inizio dei corsi: si parla del 2006, o 2007, a dipendenza di come si concretizzerà lo studio di fattibilità, attualmente in fase avanzata ma alle prese con l’eterno problema dei finanziamenti.

Progetto culturale transfrontaliero

Come spiega il sindaco di Chiasso Claudio Moro, il progetto ha acquisito la partecipazione di diversi enti italiani, fra cui la città di Como e numerosi teatri della Lombardia. Anche Pro Helvetia, in Svizzera, ha manifestato interesse.

Il programma europeo Interreg III non verrà invece coinvolto, perché il promotore non fa parte della Comunità europea e inoltre la struttura sorgerà su territorio elvetico. Si continuano così a cercare partners sia nel pubblico che nel privato, prevedendo inoltre di avviare il Centro in una prima fase in modo più semplice.

Il CCCCC, d’altra parte, dovrebbe rientrare in un vero e proprio polo culturale transfrontaliero, già ribattezzato “Cittadella della formazione e della cultura”.

I fermenti culturali di Chiasso

Chiasso in questo è molto attiva: dopo aver riportato in vita nel dicembre 2001 il Cinema Teatro fondato nel 1935, nel 2002 ha accolto la proposta della vedova del grafico Max Huber di creare un museo dedicato al marito (il “M.A.X. Museo”, in costruzione). A questo è seguito il recupero dell’ex capannone del garage Martinelli, quale esempio di architettura industriale riconvertibile in ambito culturale.

Il Centro coreografico potrebbe quindi essere la classica ciliegina sulla torta, e a chi critica il fatto che i forti interessi orientalizzanti della Carlson potrebbero portare Chiasso a sostenere, anche finanziariamente, culture molto lontane dalla nostra, il sindaco Moro risponde sicuro:

“Semmai questo rappresenta la possibilità di ampliare ulteriormente i nostri orizzonti: in un periodo di mobilità e apertura quale quello in cui viviamo, non è più possibile –se mai in passato lo è stato- ritenersi estranei a culture di cui non siamo figli”.

E comunque gli interessi attuali di Carolyn Carlson non significano assolutamente che la tradizione della danza contemporanea occidentale verrà trascurata.

swissinfo, Alessandra Zumthor, Chiasso

I corsi potrebbero cominciare nel 2006 o 2007.
La quota annua di frequenza ammonterà a circa 4600 franchi.

Il CCCCC (Centro coreografico Carolyn Carlson Chiasso) vuole essere sia una Scuola di formazione superiore specializzata in danza contemporanea, sia un Centro per la creazione e la produzione di progetti di compagnie svizzere, italiane e di altri paesi.

In Svizzera manca un’accademia superiore di danza con selezione dei candidati.

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