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Cibo insufficiente negli ospedali svizzeri

Uno studio recente espone i problemi di malnutrizione negli ospedali svizzeri Keystone

Secondo un recente rapporto, una persona su tre dell’ospedale universitario di Ginevra soffre di malnutrizione. Un problema non nuovo nei nosocomi svizzeri.

Gli esperti lanciano un appello a tutto il corpo medico per ricordare l’importanza di una dieta bilanciata.

Il problema della malnutrizione negli ospedali, conosciuto già da tempo, è stato confermato da un recente studio condotto su 1’700 pazienti dell’ospedale universitario di Ginevra.

Il rapporto rileva che un terzo delle persone esaminate, al momento del rilascio dall’ospedale, presentava gli effetti di uno stato di malnutrizione.

Due terzi hanno invece dovuto prolungare il periodo di guarigione, sempre a causa di un alimentazione insufficiente.

“Per quel che riguarda la malnutrizione negli ospedali, risultati simili sono emersi anche durante altri studi in Europa e negli Stati Uniti”, spiega a swissinfo Claude Pichard, promotore dello studio condotto a Ginevra.

Un’ulteriore constatazione di Pichard rende i risultati del rapporto ancor più sconcertanti. “In Francia, 10 franchi sono spesi giornalmente per l’alimentazione di un paziente. In Svizzera se ne spendono invece 40. Di che attendersi un’alimentazione adeguata!”.

Cibi scadenti e mancanza di appetito

Secondo il 20% dei pazienti interrogati nell’ospedale ginevrino, le ragioni per la quale mangiano poco risiedono nella qualità dei cibi proposti – gusto non soddisfacente e piatti serviti troppo freddi – e nella scelta limitata.

Un degente su quattro cita invece la malattia che gli ha costretti al ricovero, quale causa che toglie loro l’appetito.

Durante le interviste con i pazienti, Pichard si è reso conto che anche il servizio, troppo rapido, è da prendere in considerazione.

“Abbiamo scoperto che i pazienti non hanno il tempo per mangiare. I piatti sono ritirati dopo venti minuti. I malati più anziani non riescono certo a mangiare così in fretta”.

Il promotore dello studio aggiunge che qualche paziente, che non riesce ad arrangiarsi in modo autonomo – a causa per esempio di una paralisi – non riceve nessuna assistenza.

Per ovviare alla scarsa qualità dei cibi serviti, l’ospedale universitario di Ginevra lancerà un progetto pilota per migliorare i suoi menù.

A questo proposito, Pichard cita l’esempio dell’ospedale universitario di Berna, dove è stata introdotta, quattro anni fa, una scelta più vasta di piatti. I risultati non si sono fatti attendere e la consumazione è aumentata del 30%.

Anziani a rischio

Il problema della malnutrizione dei malati era stato sollevato anche durante un altro studio, che ha preso in considerazione sette ospedali della Svizzera tedesca.

Al momento del ricovero, il 18% delle persone presentava gli effetti di una carenza alimentare.

Le persone anziane sono risultate quelle maggiormente colpite: dopo gli 85 anni, un malato su quattro soffre di ipoalimentazione.

Per la fascia di età compresa tra i 45 ed i 64 anni, la percentuale è dell’11%.

Maggiori conoscenze e più informazione

Durante un recente meeting organizzato dall’Ufficio federale della sanità pubblica, gli esperti hanno incoraggiato il corpo medico ed il personale ospedaliero a concedere maggiore attenzione al problema, informando i pazienti sui problemi legati alla malnutrizione.

Come conferma Pichard “è fondamentale che il corpo ospedaliero si concentri in modo più attento all’aspetto nutritivo dei pazienti. Un’alimentazione corretta è alla base di una buona salute e del benessere”.

swissinfo, Elizabeth Meen
(traduzione dall’inglese: Luigi Jorio)

Gli effetti della malnutrizione possono manifestarsi con fatica, problemi dentari e depressione.

Secondo un rapporto del Consiglio d’Europa, la malnutrizione è un problema che coinvolge numerosi ospedali europei.

Gli esperti ammoniscono i medici ed il corpo ospedaliero di non avere le conoscenze adeguate in materia di ipoalimentazione.

un terzo dei pazienti dell’ospedale universitario di Ginevra presenta gli effetti di una malnutrizione.
1 milione di persone in svizzera soffrono di questo disturbo.

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