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Claudio Lardi, il fiero padrone di casa grigionese

Il presidente del governo grigionese Claudio Lardi si rallegra della presenza dei parlamentari Keystone

La sessione del parlamento svizzero a Flims ha creato una certa euforia nella regione alpina di lingua romancia. Essa non deve però essere l'occasione per abusare con il lobbismo.

Con swissinfo, il presidente del governo grigionese Claudio Lardi evoca il valore che le lingue minoritarie hanno per il cantone.

La località turistica di Flims e il sud-est del paese sono considerati in Svizzera un po’ come dei territori periferici. La regione vive soprattutto di turismo: qui sorgono stazioni di villeggiatura famose, come St. Moritz e Davos.

Il canton Grigioni si distingue anche per il fatto che è l’unico in Svizzera ad essere ufficialmente trilingue. La maggior parte della popolazione parla tedesco – o piuttosto svizzero tedesco. Parte degli abitanti si esprimono però anche in italiano e romancio.

swissinfo: Qual è il sentimento dominante in una regione periferica come i Grigioni, e in special modo a Flims, dopo queste due settimane durante le quali il cantone è stato temporaneamente il centro politico della Svizzera?

Claudio Lardi: Ci sentiamo molto bene. Non ci consideriamo però una regione periferica. Fa sicuramente bene quando persone così importanti si trovano nei Grigioni.

Qui nella Surselva domina un’atmosfera euforica e la gente vuole fare bella figura. Tutti cercano di presentarsi nella miglior luce possibile, di apparire come dei buoni ospiti.

swissinfo: Come ha reagito la popolazione alla sessione organizzata a Flims?

C.L.: La gente non ha perso la sua pacatezza. Riscontro una certa fierezza per il fatto che finora tutto è andato per il meglio. Oltre agli aspetti politici e turistici, si è trattato anche di un grande sforzo organizzativo.

La preparazione è durata circa due anni ed ha richiesto un grosso impegno da parte del governo grigionese, delle autorità federali e cantonali, nonché della Lia Rumantscha.

Nel programma non abbiamo potuto inserire diverse attività di contorno e abbiamo più volte dovuto far notare a coloro che ce le proponevano che i politici sono qui prima di tutto per lavorare.

swissinfo: Quali sono stati gli aspetti che personalmente fin qui l’hanno marcata maggiormente?

C.L.: La cerimonia d’apertura si è svolta in un quadro molto degno, con degli intermezzi musicali. Tutto è stato corto e conciso ma molto professionale.

Vi sono poi state diverse gite con i parlamentari, in particolare il viaggio in Engadina con la Ferrovia Retica.

swissinfo: Quali benefici potrebbe avere per i Grigioni questa sessione?

C.L.: Abbiamo organizzato la sessione senza secondi fini. Per noi è importante che i parlamentari dopo la sessione tornino a casa coscienti che i Grigioni non sono solo una destinazione turistica, ma anche un posto dove si può vivere e lavorare bene.

Anche noi – come altre regioni – dobbiamo far fronte al calo della natalità e dobbiamo preoccuparci di creare nuovi posti di lavoro. Non si tratta di avere un ritorno diretto sugli investimenti. Lo ripeto, i Grigioni non sono e non diventeranno mai una riserva alpina.

Questa sessione ci dà l’occasione di far conoscere i nostri problemi. Possiamo così mostrare che è molto più difficile costruire un chilometro di strada o di ferrovia nei Grigioni che nel resto della Svizzera.

È una verità lapalissiana: vedere una volta è meglio che leggere dieci volte.

swissinfo: Perché la sessione si tiene nella Surselva e proprio a Flims, dove la lingua romancia non è maggioritaria?

C.L.: I romanci hanno optato per Flims poiché esiste l’infrastruttura necessaria.

Flims illustra in modo esemplare la situazione della lingua romancia. Questa località si trova sul confine linguistico e qui si vede come i romanci combattono per la loro lingua. Grazie ai suoi posti di lavoro, Flims contribuisce anche a frenare l’emigrazione.

swissinfo: In che modo i parlamentari sono confrontati al romancio?

C.L.: I volontari romanci hanno tra i loro compiti quello di far avvicinare i parlamentari a questa realtà linguistica. Inoltre vi sono esposizioni grazie alle quali si può conoscere un po’ meglio questa lingua e tutti i cartelli della sessione, ad esempio, sono in romancio. Ciò richiede naturalmente qualche piccolo sforzo ai nostri ospiti.

La Radio romancia ha dal canto suo preparato dei piccoli corsi di lingua, distribuiti gratuitamente ai politici.

swissinfo: L’italiano è la terza lingua ufficiale del cantone. Oltre a promuovere il romancio non sarebbero necessari maggiori sforzi anche per l’italiano?

C.L.: La situazione non è paragonabile, poiché l’italiano non è in pericolo. Questa popolazione vive a prossimità dell’Italia o dell’altra regione italofona del paese, il Ticino.

Credo comunque che uno dei miei compiti sia di mostrare che i Grigioni non sarebbero completi se mancassero queste lingue minoritarie. Sono una componente importante della nostra identità trilingue.

swissinfo, Urs Geiser, Flims
(traduzione di Daniele Mariani)

Nella storia della Svizzera moderna è la terza volta che il parlamento si riunisce lontano da Berna. Nel 1993, una sessione è stata organizzata nella Svizzera francese, a Ginevra, mentre nel 2001 l’onore di accogliere i parlamentari è toccato a Lugano, nella Svizzera italiana.

Il romancio è la quarta lingua della Svizzera; le altre sono il tedesco, il francese e l’italiano.

Circa 35’000 persone lo parlano come lingua principale. Questo idioma è parlato principalmente nei Grigioni.

I costi per la sessione di Flims sono stimati a circa 3,6 milioni di franchi.

Durante questa sessione extra-muros, il palazzo del parlamento a Berna è sottoposto a dei grossi lavori di ristrutturazione.

Claudio Lardi è nato nel 1955 nella località italofona di Poschiavo.

Di professione è avvocato.

Lardi è stato eletto nel 1998 nel governo grigionese, quale unico rappresentante del Partito socialista.

È responsabile della formazione, della cultura e della protezione dell’ambiente.

Quest’anno è per la seconda volta presidente del governo.

Lardi è considerato come un ardente difensore delle due lingue minoritarie dei Grigioni, il romancio e l’italiano.

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