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CN: vietate discriminazioni basate su orientamento sessuale

L'aula del Consiglio nazionale KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale saranno espressamente vietate. Completando la norma penale contro il razzismo, il Consiglio nazionale ha però rinunciato a considerare anche l’identità di genere.

La proposta di modifica del Codice penale si basa su un’iniziativa del consigliere nazionale Mathias Reynard (PS/VS). La legge attuale consente di punire esclusivamente la discriminazione di una persona per la sua razza, etnia o religione (art. 261bis), ma non per il fatto di essere vittima di esternazioni omofobe.

In prima lettura, il Nazionale aveva deciso di estendere la punibilità, oltre che per l’orientamento sessuale, anche per la discriminazione legata all'”identità di genere”, criterio che permette di estendere la protezione alle persone transgender e a quelle di sesso non determinato. Alcuni Paesi come l’Olanda conoscono questo tipo di norma.

Vista l’opposizione degli Stati, la Camera del popolo ha finito per rinunciarvi con 107 voti contro 77 e 6 astenuti. Il concetto di “identità di genere” è troppo vago, ha sottolineato Yves Nidegger (UDC/GE).

È un concetto di difficile interpretazione e sarà quindi difficile da applicare, ha spiegato da parte sua la consigliera federale Simonetta Sommaruga. Lo stesso progetto Reynard, ha aggiunto la ministra di giustizia e polizia, non andava così lontano.

Una minoranza avrebbe voluto mantene la divergenza: escludere l’identità di genere invierebbe un messaggio sbagliato, ha sostenuto Martin Naef (PS/ZH). Non dobbiamo tollerare alcun attacco contro la dignità umana, ha aggiunto, invano.

Il dossier è così pronto per le votazioni finali.

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