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Collisione aerea: la Svizzera accusata di “freddezza “

Al centro delle critiche dopo la collisione aerea che ha fatto 71 vittime: i controllori di volo e le autorità svizzeri Keystone Archive

Desta stupore e indignazione in Germania e nella repubblica dei Bashkiri la mancanza di partecipazione della Svizzera alla tragedia.

Sta provocando non poca irritazione all’estero la posizione di basso profilo assunta dalla Svizzera ufficiale riguardo al disastro aereo di Überlingen (D): il fatto che a Ufa, capoluogo della repubblica dei Baschiri, siano giunti dozzine di messaggi di condoglianze al giorno dalla Germania e dall’Austria ma nessuno dalla Confederazione suscita stupore, riferisce il «SonntagsBlick». E in Germania c’è chi prevede toni più rudi nella diatriba sull’accordo aereo fra Berlino e Berna.

Dopo il telegramma di cordoglio inviato dal presidente della Confederazione Kaspar Villiger al suo omologo russo Vladimir Putin all’indomani dello scontro a 11 000 metri d’altezza fra il Tupolev e il cargo della DHL nessuno si è più rivolto né alla Russia né alla repubblica dei Bashkiri per esprimere il proprio sgomento, denuncia il domenicale zurighese.

Dov’è la Svizzera ufficiale?

A qualcuno è apparso addirittura cinico che lo stesso giorno dell’incidente, davanti ai media, il consigliere federale Moritz Leuenberger abbia espresso la sua partecipazione più che altro al ministro dei trasporti tedesco Kurt Bodewig.

Nessun alto esponente della Svizzera ufficiale si è fatto vedere sul luogo del disastro, e Berna non era rappresentata alla funzione religiosa tenutasi a Überlingen in memoria delle 71 vittime dell’incidente, fra cui 45 ragazzi.

Un editoriale pubblicato sabato dal quotidiano tedesco «Südkurier» critica la “freddezza” elvetica, sostenendo che “chi evita gesti ufficiali di partecipazione temendo che possano essere interpretati come un’ammissione di colpa dimostra perlomeno di avere una cattiva coscienza”.

Germania indispettita

“I buoni vicini non voltano la faccia dall’altra parte quando di fianco a loro sta bruciando”, scrive il caporedattore del foglio germanico, per poi mettere in guardia sulle conseguenze che questo modo di comportarsi potrà avere per il futuro dei rapporti bilaterali, per esempio riguardo all’accordo aereo fra Svizzera e Germania.

“I vicini elvetici devono abituarsi al fatto che i toni si faranno più aspri, e che la soglia di tolleranza per le loro particolarità è scesa”.

Critiche russe a Skyguide

Intanto si moltiplicano anche le critiche all’operato della società di controllo del traffico aereo svizzero, Skyguide. Il vice direttore della compagna Bashkirian Airlines, alla quale apparteneva il Tupolev, precipitato, accusa il controllore di volo elvetico di non aver avvertito il pilota dell’urgenza della situazione.

In un’intervista concessa al “SonntagsBlick” il vice direttore dichiara che “nulla nella voce del controllore di volo lasciava presagire una situazione d’emergenza”. Inoltre, sempre secondo Viner Shakirov, la procedura normale impone ad un aereo cargo di effettuare le necessarie manovre per evitare un velivolo passeggeri e non l’inverso. Shakirov critica pure la politica d’informazione dei controllori di volo svizzeri.

Le perplessità di Moritz Leuenberger

Una critica condivisa anche dal ministro dei trasporti svizzero. Sabato, in un’intervista radiofonica, il direttore di Skyguide aveva infatti riconosciuto che vi erano state delle lacune nella comunicazione. Domenica, Carlo Bernasconi, responsabile delle operazioni del controllo aereo svizzero, aveva invece affermato che “la catena di sicurezza si è rotta per una serie di circostanze infelici, così incredibili da sembrare inverosimili”.

Affermazioni contraddittorie che il ministro Leuenberger non ha apprezzato. In un’intervista alla “SonntagsZeitung” il ministro dei trasporti ha detto che per quanto riguarda la politica d’informazione di Skyguide i responsabili sono stati invitati a “parlare con una sola voce”.

I controllori tedeschi bloccati dal telefono disattivato

Intanto, anche domenica non sono mancate le ennesime rivelazioni. Stando all’edizione on-line del settimanale tedesco “Der Spiegel”, i controllori di volo di Karlsruhe (D) volevano avvertire per telefono quelli di Zurigo del pericolo di una collisione tra il Boeing cargo della DHL e il Tupolev russo, ma la linea telefonica era disattivata per permetterne la manutenzione.

Il giornale racconta che due minuti prima dello scontro, lunedì scorso, i radaristi della città tedesca hanno tentato di avvertire i colleghi di Skyguide su quanto stava accadendo. Ma la linea telefonica principale della società svizzera che assicura la copertura dello spazio aereo sulla Confederazione e parte della Germania era interrotta per lavori di manutenzione, al pari del sistema anticollisione a terra. Un fatto confermato dall’Uffico federale tedesco di inchiesta sugli incidenti aerei. Il radar, poi, non funzionava nemmeno a pieno regime.

Estremo tentativo del controllore svizzero

L’unico controllore di volo in servizio al momento dell’incidente aveva tentato, invano, di contattare più volte i colleghi tedeschi di Friedrichshafen mediante la linea di riserva per coordinare l’atterraggio di un aereo: ciò diversi minuti prima dello scontro.

Un minuto e mezzo dopo aver tentato per l’ultima volta di mettersi in contatto con loro, il radarista ha dato l’ordine al pilota del Tupolev di abbassarsi. L’ordine è stato impartito 44 secondi prima dell’impatto fatale: il pilota ha reagito 14 secondi dopo aver ricevuto la comunicazione da terra, quando il Boeing della DHL aveva già incominciato a scendere su ordine del suo sistema anticollisione.

Da Ueberlingen si apprende intanto che tutti i 71 corpi sono stati ritrovati. La notizia è stata confermata dalla polizia tedesca.

swissinfo e agenzie

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