Comco: no responsabilità penale manager, per ora
(Keystone-ATS) I manager di imprese coinvolte in cartelli illeciti non dovrebbero essere perseguiti penalmente, almeno per il momento. È l’opinione del presidente della Commissione della concorrenza (COMCO) Vincent Martenet che oggi a Berna ha fatto il punto sul lavoro svolto dopo 8 anni dall’entrata in vigore delle sanzioni dirette contro le società colpevoli di accordi illeciti.
Martenet giudica prematuro al momento introdurre sanzioni penali. “Va dapprima fatta esperienza con le multe inflitte alle imprese; poi si vedrà”, ha spiegato. A suo parere, sanzioni penali per i quadri potrebbero mettere in pericolo il regime di clemenza attuale per chi si autodenuncia e di allungare le procedure.
“L’introduzione nel 2004 di penalità contro le ditte nella legge sui cartelli ha fatto in modo che la normativa venisse presa sul serio”, ha spiegato il presidente della COMCO. Insomma, le imprese hanno dovuto incorporare veramente la normativa.
Dal 2004, i “guardiani” della concorrenza hanno emesso 19 decisioni di multa contro 53 imprese. Trentatré decisioni sono state eseguite. Diciotto società hanno accettato una soluzione amichevole.
Solo una sanzione è stata annullata: la multa da 333 milioni di franchi inflitta all’operatore Swisscom nel 2007. Nell’aprile 2011, il Tribunale federale aveva ribaltato la decisione della COMCO.
Attualmente sono pendenti 19 ricorsi davanti al Tribunale amministrativo federale. “Tali procedure non mi disturbano”, ha detto Martenet, che ha citato en passant il ricorso del costruttore di automobili BMW contro una multa di 156 milioni di franchi inflitta nel maggio scorso dalla COMCO per aver impedito le importazioni parallele.
Per Martenet, infatti, i ricorsi permettono di affinare la pratica e correggere, se necessario, le procedure della COMCO. “La nostra azione deve basarsi su un mix di accordi extragiudiziali e di decisioni contestate davanti ai tribunali”, ha affermato.
Certe decisioni importanti non sempre sono seguite da una sanzione, come nel caso di “asfaltopoli” in Ticino. In questo caso, l’accordo illecito è stato sciolto prima che venissero adottati provvedimenti, ha ricordato
A detta di Martenet, con le sue sanzioni la Comco intende mettere in guardia gli altri attori di mercato, con l’obiettivo di prevenire eventuali comportamenti scorretti. “Le multe non sono un fine in sé”, ha precisato il presidente della COMCO.