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Commercio estero: poco dinamico in aprile

Commercio estero poco dinamico nel mese di aprile (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/EPA/FOCKE STRANGMANN sda-ats

(Keystone-ATS) Commercio estero poco dinamico nel mese di aprile: le esportazioni elvetiche si sono attestate a 16,1 miliardi di franchi, lo 0,4% in meno dello stesso periodo dell’anno precedente, tenuto conto delle correzioni per i diversi giorni lavorativi.

Le importazioni sono da parte loro salite del 2,3% a 14,2 miliardi, informa oggi l’Amministrazione federale delle dogane (AFD). In termini reali – ossia con i valori corretti in base all’evoluzione dei prezzi sulla base di valori medi – si è per contro assistito rispettivamente a una flessione del 3,8% (import) e a un incremento dell’1,0% (export). La bilancia commerciale mostra un’eccedenza di 1,9 miliardi, la più debole degli ultimi due anni.

Per quanto riguarda le esportazioni, i vari settori hanno vissuto un’evoluzione eterogenea. Sono arretrati i segmenti veicoli (-10% a 383 milioni), materie plastiche (-7% a 243 milioni), carta e arti grafiche (-4% a 135 milioni), strumenti di precisione (-3% a 1,1 miliardi), macchine ed elettronica (-3% a 2,3 miliardi) nonché orologeria (-1,9% a 1,5 miliardi). Stabili i prodotti chimici e farmaceutici, che con 7,3 miliardi rappresentano la parte del leone, mentre crescono gioielli (+2% a 739 milioni), alimentari e tabacco (+3% a 638 milioni), metalli (+9% a 1,0 miliardi) e tessili (+18% a 308 milioni).

A livello regionale, scende l’export verso l’Europa (-1%), mentre sale quello diretto in Asia (+2%) e Nordamerica (+3%). Riguardo ai singoli paesi possono essere osservati con interesse Cina (+30%), Germania (+6%), India (+5%), Regno Unito (-11%), Italia (-12%) e Russia (-36%).

Sul fronte delle importazioni la crescita più consistente è da attribuire ai prodotti energetici (+25%), dovuta però all’aumento dei prezzi. In netta progressione sono anche i veicoli (+15%) – in questo caso il dato è influenzato dal settore aeronautico – e i tessili (+13%). Sul fronte opposto scendono prodotti chimici e farmaceutici (-4%) nonché l’orologeria (-14%).

Per quanto concerne la provenienza dei prodotti va segnalato il calo del Nordamerica (-8%) a fronte dell’avanzata dell’Asia (+6%), con la Cina a +3%.

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