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Consiglio sicurezza Onu, fra un mese decisione su seggio Svizzera

Il Consiglio di sicurezza decide sulla pace e sulla guerra. KEYSTONE/EPA/JUSTIN LANE sda-ats

(Keystone-ATS) Per la prima volta nella sua storia la Svizzera aspira ad occupare uno dei dieci seggi non permanenti nel Consiglio di sicurezza dell’ONU: a decidere sul tema – tra un mese, il 9 giugno, a New York – saranno i 193 paesi membri dell’Assemblea Generale.

Le chances della Confederazione vengono considerate buone.

Oltre alla Svizzera, solo Malta è infatti ancora candidata per uno dei due seggi che si renderanno vacanti nel gruppo regionale occidentale negli anni 2023-2024. Ciò significa che non vi sono avversari diretti. L’elezione verrà effettuata in modo anonimo: serve una maggioranza di due terzi.

Il Consiglio federale – che aveva deciso nel 2011 di candidarsi per il seggio nell’organismo – e il parlamento sono chiaramente a favore della candidatura elvetica. Non manca comunque l’opposizione, in primo piano quella dell’UDC, che vede problemi con lo statuto di neutralità. Sia il Consiglio nazionale che il Consiglio degli Stati hanno però respinto chiaramente una mozione democentrista che chiedeva di abbandonare la candidatura.

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha ripetutamente sostenuto che un seggio nel Consiglio di sicurezza è compatibile con la neutralità e nell’interesse del paese. A suo avviso la Svizzera rappresenterà la voce delle minoranze e di color che vogliono raggiungere compromessi: il paese dei 26 cantoni dispone di molte competenze che vuole mettere a disposizione nell’organo dell’ONU, argomenta il capo del Dipartimento federale degli affari esteri.

La questione è diventata ancora più calda dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina. Il paese di Vladimir Putin è infatti uno dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, insieme alle altre potenze vincitrici della seconda guerra mondiale: Usa, Cina, Gran Bretagna e Francia. Oltre a questi cinque membri permanenti dieci stati entrano a far parte per periodi di due anni, due per ogni blocco regionale.

Composto quindi di 15 membri, il Consiglio di Sicurezza è l’organo che può decidere sulla guerra e sulla pace: può infatti attivare l’articolo che dà il diritto di inviare soldati delle Nazioni Unite per mantenere la pace. È anche l’entità che vota le sanzioni che possono essere applicate in modo vincolante contro uno stato membro, in caso di violazione del diritto internazionale.

I cinque membri permanenti – e quindi anche la Russia – possono porre il veto a qualsiasi decisione. Questo potere di veto ha spesso bloccato il lavoro dell’organismo dai tempi della guerra fredda. Molti stati membri dell’ONU – Svizzera compresa, che ha aderito nel 2002 – sono quindi favorevoli a una riforma.

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