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Consumo di elettricità da record

Le centrali nucleari, come quella di Leibstadt, sono state particolarmente produttive nel 2006 Keystone

Nel 2006 in Svizzera si è consumata più elettricità di quanto sia mai stato fatto prima. Anche la produzione di corrente ha raggiunto un nuovo record. Particolarmente attive soprattutto le centrali nucleari.

L’aumento dello 0,8% dell’utilizzo di corrente elettrica è da attribuire in particolar modo alla buona congiuntura, ma anche all’aumento della popolazione.

Mentre la classe politica è impegnata a cercare di allontanare la minaccia della penuria di corrente che si profila per il 2015-2020, gli svizzeri non sembrano preoccuparsene molto e continuano ad aumentare il loro consumo d’elettricità. Lo scorso anno ne hanno utilizzato 57,8 chilowattora, in aumento dello 0,8% rispetto al 2005.

In un comunicato diffuso venerdì, l’Ufficio federale dell’energia (UFEN) spiega che il maggiore consumo di elettricità è stato determinato dallo sviluppo congiunturale (prodotto interno lordo in crescita del 2,7%), nonché alla crescita demografica (popolazione aumentata dello 0,7%).

I mesi invernali da gennaio a marzo del 2006, particolarmente freddi, sono stati compensati dai mesi ottobre-dicembre, caratterizzati da temperature più elevate rispetto alla media stagionale. Nelle ultime settimane dell’anno la domanda di elettricità interna è così diminuita del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È per contro cresciuta dallo 0,5% al 3,8% durante gli altri trimestri.

Centrali nucleari sollecitate

Nel 2006 la produzione di elettricità del parco delle centrali elettriche svizzere è aumentata del 7,3%, attestandosi a 62,1 miliardi di kWh, ossia il 7,3% in più rispetto al 2005.

Il record è stato raggiunto dalle centrali nucleari, la cui produzione di elettricità è lievitata del 19,2% a 26,2 miliardi di kWh, contro i 22 miliardi del 2005.

Anche il grado di disponibilità delle cinque centrali è aumentato: a fine anno era pari al 93,4% contro il 78,3% del 2005.

In complesso le centrali nucleari hanno contribuito alla produzione di corrente nella misura del 42,2%. Al primo posto, con il 52,4% del totale, rimangono comunque le centrali idroelettriche e questo malgrado abbiano registrato un calo di produzione dello 0,6% rispetto all’anno precedente.

Eccedenza delle importazioni

Per sei mesi, nel 2006, la produzione indigena di elettricità ha superato il fabbisogno interno.

Tuttavia, sull’arco dell’anno sono state effettuate importazioni per 48,8 miliardi di kWh ed esportazioni per 46,1 miliardi di kWh: si è dunque avuta un’eccedenza delle importazioni pari a 2,7 miliardi di kWh (6,4 miliardi nel 2005).

swissinfo e agenzie

In febbraio il governo ha deciso di imprimere una nuova direzione alla politica energetica del paese per evitare una possibile futura penuria energetica.

La nuova strategia si basa su quattro pilastri: una migliore efficienza energetica, un maggiore ricorso alle energie rinnovabili, una migliore cooperazione internazionale (soprattutto con l’Unione europea) e la costruzione di nuovi impianti altamente produttivi.

A questo proposito, il Consiglio federale ritiene irrinunciabile la realizzazione di nuove centrali nucleari. Quale soluzione transitoria, viene inoltre proposto di puntare su nuove centrali a gas.

L’Ufficio federale dell’energia prevede che se non si adotteranno al più presto delle misure, fra non molto la Svizzera sarà confrontata a una penuria energetica. Per i prossimi 30 anni è previsto un aumento improtante del consumo di energia.

Attorno al 2020 verrà a mancare soprattutto l’elettricità, visto che le prime centrali nucleari saranno costrette a chiudere perché troppo vecchie e che i contratti conclusi con le centrali francesi scadranno.

L’UFEN stima che entro il 2035 il consumo di energia aumenterà dal 18 al 24%.

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