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Continua l’ascesa del Credit Suisse

La seconda banca svizzera è soddisfatta dei risultati del terzo trimestre del 2003 Keystone

Nel terzo trimestre di quest’anno il Credit Suisse Group ha realizzato un utile netto di 2,045 miliardi di franchi.

Il buon risultato è legato alla vendita di alcune società affiliate, alla riduzione dei costi e alla ripresa dei mercati internazionali.

Dopo la crisi del 2002 è continuato anche nel terzo trimestre di quest’anno il periodo favorevole del numero due del settore bancario svizzero che l’anno scorso, nel periodo fra luglio e settembre, registrava ancora una perdita record di oltre due miliardi di franchi.

Le ragioni dell’attuale successo del Credit Suisse Group, secondo quanto annunciato dalla stessa banca, sono legate alla vendita delle società affiliate della Winterthur, il ramo assicurativo del Credit Suisse Group (CSG) e alla ripresa dei mercati finanziari internazionali.

Inoltre, a livello operativo il gruppo ha ridotto i costi delle sue due unità: Credit Suisse Financial Services (CSFS), che si occupa di crediti, traffico dei pagamenti e gestione patrimoniale, e Credit Suisse First Boston (CSFB), la banca d’investimento del gruppo.

Continuare sulla stessa via

Nel campo del Private Banking l’istituto ha registrato un afflusso di capitali per un valore di 8,4 miliardi di franchi.

Il CSFB ha invece rilevato un andamento meno positivo, realizzando tuttavia buoni risultati nel campo della riduzione dei costi.

Nel comunicato diffuso martedì dall’istituto i responsabili affermano che “le misure adottate nel 2002 e nel 2003 hanno influenzato positivamente i risultati attuali”.

“Sono molto soddisfatto dell’andamento nel Private Banking”, ha detto Oswald Grübel, co-CEO del gruppo, “questo riflette la fiducia della clientela nella nostra compagnia”.

Nei prossimi mesi il gruppo intende concentrarsi ulteriormente su una migliore efficienza e su un rendimento solido.

Secondo John Mack, co-CEO e numero uno di Credit Suisse First Boston, anche se negli ultimi due anni gli sforzi della banca volti a ridurre i costi sono stati coronati da successo e hanno reso il CSG più competitivo, il rendimento generale del gruppo non è ancora soddisfacente.

“Ora la buona performance dovrà consolidarsi e non essere volatile come negli ultimi anni”, spiega a swissinfo David Hussey, analista alla banca Barclays di Londra.

Per quanto riguarda il totale dei fondi gestiti dal gruppo, se si tiene conto del riflusso di 700 milioni di franchi nel settore della previdenza professionale e di 5,6 miliardi nei Financial Services della CSFB, l’importo è rimasto praticamente invariato a 1199,2 miliardi di franchi, un livello inferiore alle previsioni degli analisti.

Prudenza per il futuro

Nonostante la soddisfazione per l’attuale andamento del gruppo, il CSG si mostra cauto per il futuro.

Sull’arco di tutto il 2002, l’istituto bancario aveva infatti accusato una perdita di 3 miliardi di franchi: un record per una banca europea e il peggior risultato nei 150 anni della storia dell’istituto.

Per uscire dalla crisi il Credit Suisse ha dovuto subire un processo doloroso che non ha risparmiato il personale. Nel periodo fra aprile e giugno dell’anno scorso il CSG ha soppresso 500 impieghi .

Dall’inizio di quest’anno il personale è stato nuovamente ridotto del 22% da 78’500 a 61’300 unità.

Per il momento, tuttavia, secondo quanto confermato a swissinfo da Phil Ryan, responsabile delle finanze, non sono previsti altri licenziamenti.

swissinfo e agenzie

Utile netto nel terzo trimestre: 2,045 miliardi di franchi (+52%)
Afflusso di capitali nel Private Banking: 8,4 miliardi di franchi
Fondi gestiti dal gruppo: 1199,2 miliardi di franchi

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