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Corruzione: la Svizzera può fare di più

Corruzione male oscuro, per combatterla serve più consapevolezza swissinfo C Helmle

Secondo un rapporto dell'OCSE, la Svizzera fa meglio di paesi come Giappone e Lussemburgo, ma ha dei margini di miglioramento.

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico chiede in particolare una migliore sensibilizzazione delle aziende e delle amministrazioni al problema della corruzione.

«La corruzione è un tema che riguarda tutti i paesi, la Svizzera non è un’eccezione. Dobbiamo combattere questo fenomeno con tutti i mezzi a nostra disposizione». Le parole di Jean-Daniel Gerber, direttore del Segretariato di Stato dell’economia (seco) vanno diritte al punto: in Svizzera c’è ancora molto da fare per combattere la corruzione.

Questa conclusione si trova in un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), pubblicato dal seco e presentato all’opinione pubblica martedì.

L’OCSE raccomanda alle autorità elvetiche di correggere il tiro in dieci settori, in particolare nella sensibilizzazione delle piccole e medie imprese (PMI) e nell’assistenza giudiziaria internazionale.

Sensibilizzazione

La Svizzera può e deve fare di più, anche se, sottolinea Jean-Daniel Gerber, «rispetto ad altri stati, la Svizzera è nel gruppo di testa per quanto riguarda la lotta alla corruzione».

Mark Pieth, da 15 anni presidente del gruppo di lavoro dell’OCSE sulla corruzione ritiene che il rapporto pubblicato martedì «metta la Svizzera nella stessa categoria della Francia o della Germania. Tutti hanno ricevuto critiche forti su certi punti, ma non di natura fondamentale. Ci sono paesi dove la situazione è nettamente peggiore. E anche là dove non abbiamo constatato dei deficit, penso ad esempio alla Finlandia, non c’è in tutti i settori la sensibilizzazione che ci auguriamo».

Il problema della sensibilizzazione sta a cuore anche all’organizzazione Transparency International. Non è infatti solo attraverso i paragrafi del codice penale che si combatte la corruzione. «La legge ha lo svantaggio che un reato deve essere commesso, prima di poterlo perseguire», nota Philippe Lévy, presidente di Transparency Svizzera. «Sarebbero necessarie più misure profilattiche».

La prevenzione passa attraverso un mutamento dell’atteggiamento mentale, un punto sul quale la Svizzera è chiamata a lavorare maggiormente. «L’OCSE ha constatato che il “pensiero anticorruzione” è ancora troppo poco diffuso a livello dei cantoni, delle città e dei comuni», afferma Jean-Daniel Gerber.

I dettagli del rapporto

Il documento è stato elaborato sulla base di audizioni compiute nel maggio del 2004. Il rapporto esamina la prevenzione e il perseguimento penale da parte della Svizzera dei casi di corruzione di pubblici funzionari.

L’OCSE consiglia alla Svizzera di sensibilizzare ulteriormente le amministrazioni cantonali e le PMI che operano in ambito internazionale. Per favorire l’individuazione di eventuali reati di corruzione vanno potenziate la trasparenza della contabilità delle imprese e l’indipendenza degli uffici di revisione.

Per quanto riguarda gli aspetti penali, l’OCSE esorta la Svizzera ad accelerare le procedure nelle rogatorie internazionali. Raccomanda inoltre di escludere dagli appalti pubblici e dagli aiuti statali, come la garanzia dei rischi delle esportazioni, le imprese che hanno commesso reati di corruzione in Svizzera o all’estero.

Il documento fa un bilancio della situazione che il seco definisce importante e salutare. Il seco lo analizzerà e studierà modelli d’intervento concreti. Tra un anno, la Svizzera informerà l’OCSE sulla portata dei lavori e tra due anni pubblicherà un rapporto sull’applicazione degli interventi.

swissinfo

Per implementare la Convenzione OCSE del 1997 sulla lotta alla corruzione, l’organizzazione ha stilato un bilancio sulla situazione dei vari paesi.

Nel maggio 2004 un gruppo di esperti dell’OCSE ha intervistato in Svizzera, un centinaio di esponenti dell’Amministrazione, dell’economia, della scienza, dei media e della società civile.

Il rapporto esamina la prevenzione, il perseguimento penale e il sanzionamento da parte della Svizzera dei casi di corruzione di pubblici funzionari stranieri, segnalando gli ambiti in cui è necessario intervenire maggiormente.

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