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Cresce in Svizzera la microcriminalità giovanile

Sensibile incremento anche dei furti oltre ai reati contro l’integrità della persona Keystone

Criminalità in aumento l'anno scorso in Svizzera. Preoccupa, in particolare, l'esplosione della microcriminalità giovanile.

La radiografia della presenza criminale nella Confederazione nel rapporto 2002 sulla sicurezza interna.

Criminalità in aumento l’anno scorso, in particolare quella giovanile.

Secondo l’analisi retrospettiva del «Rapporto Sicurezza interna della Svizzera 2002», la sicurezza interna è stata in parte messa a rischio da gruppi estremisti stranieri, dal radicalismo di destra e di sinistra.

Il rapporto – pubblicato venerdì 4 luglio dall’Ufficio federale di polizia per la seconda volta dal 2001- analizza l’evoluzione della criminalità in generale, definendola “preoccupante per la sicurezza interna della Svizzera.

Violenza scatenata

L’aumento concerne le denunce per quasi tutti i reati contro la vita e l’integrità fisica.

La crescente inclinazione alla violenza dei giovani, manifestatasi concretamente negli ultimi mesi, si è potuta costatare già nel 2002, ad esempio in concomitanza con manifestazioni, nell’ambiente della tifoseria violenta e con atti di vandalismo.

Estremismi politici

Nel 2002 il numero di incidenti, circa 120, provocati da gruppi di estrema destra è rimasto stabile.

Questi gruppi contano un migliaio di simpatizzanti.

In diverse occasioni si sono verificati conflitti tra skinhead e giovani stranieri, nonché scontri violenti tra estremisti di destra e di sinistra.

Terrorismo

Sul fronte del terrorismo, l’Ufficio federale di polizia rileva che sono sempre attivi i gruppi di estrema sinistra come le Brigate Rosse in Italia e l’Euskadi ta Askatasuna (ETA) in Spagna.

Per lottare contro le minacce di questi movimenti, la Svizzera è riuscita ad arrestare, nel marzo 2002, il brigatista Nicola Bortone e l’attivista tedesca dell’ETA Gabriele Kanze. Entrambi sono stati estradati.

Lo scorso anno si sono inoltre avvertite le ripercussioni degli attentati dell’11 settembre 2001. Anche nella Confederazione, come nel mondo intero, sono state rafforzate e migliorate le norme legislative per la lotta contro il terrorismo.

Secondo il rapporto 2002 sulla sicurezza interna, in base agli indizi raccolti finora, la Svizzera non ha svolto un ruolo importante nella preparazione degli attentati di New York e Washington, né come base logistica, né per il trasferimento di fondi destinati a finanziare le attività terroristiche.

«Ciò non toglie che alcune persone residenti in Svizzera sono in contatto presunto o provato con organizzazioni terroristiche», afferma il rapporto.

La politica del governo

Il Consiglio federale ha dal canto suo promosso una serie di revisioni legislative, onde migliorare e rafforzare la lotta contro il terrorismo internazionale.

“Anche il crimine organizzato transnazionale – sottolinea l’analisi dell’Ufficio federale di polizia – costituisce una seria minaccia. Gruppi criminali o singole persone, con legami negli ambienti della criminalità organizzata, continuano ad essere attivi in Svizzera nei settori del traffico di stupefacenti, della tratta di esseri umani e del riciclaggio di denaro”.

swissinfo e agenzie

La Svizzera non ha svolto un ruolo determinante nella preparazione logistica degli attentati dell’11 settembre 2001, né nel trasferimento di fondi destinati al finanziamento di attività terroristiche.

Lo conferma il Rapporto Sicurezza interna della Svizzera 2002, che propone una radiografia dell’attività criminale nella Confederazione.

Lo scorso anno in aumento i reati contro l’integrità fisica e contro il patrimonio. Preoccupa l’esplosione di violenza giovanile.

120, gli incidenti provocati l’anno scorso dagli estremisti di destra
1 migliaio, i simpatizzanti dell’estremismo di destra schedati dalla polizia
2, i terroristi arrestati ed estradati dalla Svizzera nel marzo del 2002

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