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Crimini violenti: una petizione chiede maggiore severità

Il presidente dell'associazione "Sicurezza per tutti" Ulrich Schlüer Keystone

Con una petizione firmata da 31'000 persone, l'associazione "Sicurezza per tutti" (vicina agli ambienti della destra conservatrice) chiede maggior rigore nel perseguire le persone colpevoli di delitti violenti.

Tra le proposte della petizione, il cui slogan è “il vaso è colmo”, pure la naturalizzazione in prova per gli stranieri e l’espulsione dalla Svizzera dei giovani criminali stranieri e dei loro genitori.

L’associazione, presieduta dal consigliere nazionale dell’Unione democratica di centro (UDC) Ulrich Schlüer, ha inoltrato lunedì la sua petizione alle camere federali.

Negli ultimi tempi sono aumentate la violenza e la criminalità in modo particolare tra i giovani. Di fronte a questa evoluzione non si può rimanere passivi, ha comunicato l’associazione.

Le firme sono state raccolte in dicembre e gennaio. Secondo Schlüer, la rapidità con la quale si sono ottenute le sottoscrizioni è uno specchio della “grande inquietudine che regna nella popolazione”. A questo ritmo, ha aggiunto il deputato UDC, sarebbe immaginabile anche l’idea di lanciare un’iniziativa popolare (per la quale occorrono 100’000 firme, ndr).

Quattro richieste

La petizione formula quattro richieste: tutti i delinquenti violenti vanno puniti. Gli stranieri che commettono gravi delitti vanno espulsi dalla Svizzera. Quando i criminali sono minorenni devono essere allontanati anche i genitori. Al proposito, dice Ulrich Schlüer, l’espulsione dei delinquenti stranieri e dei loro genitori avrebbe un enorme “effetto preventivo”.

L’associazione chiede inoltre di poter concedere la naturalizzazione per un periodo di prova affinché al neosvizzero possa essere tolta la nazionalità se commette delitti.

Lo psicologo dell’infanzia Alan Guggenbühl ribatte tuttavia che “quando si concede la cittadinanza elvetica a qualcuno bisogna poi aiutarlo a superare le sue difficoltà. Sarebbe molto problematico ritirare la nazionalità a degli adolescenti che l’hanno già ottenuta”.

Codice penale indebolito

Il vice presidente dell’associazione e dell’UDC Yvan Perrin ha da parte sua segnalato come il codice penale sia stato “indebolito nella sua sostanza in seguito alle innovazioni entrate in vigore il 1. gennaio 2007”.

Secondo Perrin, occorre ora “adattare il più presto possibile la legislazione ai nuovi ‘clienti’ dei tribunali, spesso giovani privi di punti di riferimento morali”.

Il giurista Marcel Schenker, deputato UDC nel Gran Consiglio del canton Turgovia, ha infine indicato quelli che secondo lui dovrebbero essere i tre assi di lavoro nei confronti dei genitori dei giovani delinquenti: il dovere d’educazione, d’integrazione e quello di assumere la responsabilità degli atti dei loro figli.

swissinfo e agenzie

Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2005 sono state emesse più di 14’000 sentenze di condanne penali nei confronti di minorenni.
Nel 1999, anno dell’introduzione della statistica, le condanne erano state 12’000.
Il 79.3% delle condanne riguardava giovani uomini, il 62.7% dei cittadini svizzeri.
Dal 1999 si constata un aumento delle procedure in ambito d’infrazioni stradali e di atti a danno dell’integrità fisica, del patrimonio e della libertà.

Negli ultimi mesi la cronaca svizzera è stata più volte contrassegnata da episodi di violenza, dei quali si sono occupati largamente anche i media.

In giugno due ragazzi di 10 e 13 anni avevano abusato di una bambina di 5 anni in un villaggio nel canton Grigioni.

Ad inizio novembre, una giovane di 13 anni era stata violentata da diversi ragazzi a Zurigo. Gli autori erano praticamente tutti di origine straniera.

In gennaio, delle tensioni tra giovani a Monthey sono sfociate in un’aggressione selvaggia ai danni di una ragazza.

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