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CSt: non sarà soppresso l’obbligo di costruire rifugi anti-atomici

(Keystone-ATS) Anche in futuro i privati proprietari di immobili saranno tenuti a costruire rifugi anti-atomici. Il Consiglio degli Stati ha eliminato stamani l’ultima divergenza nella revisione della legge federale sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile. Dopo il Nazionale, pure la Camera dei cantoni ha cambiato posizione, sotto gli effetti del disastro di Fukushima.

Il Consiglio degli Stati è anche d’accordo con la Camera del popolo sulla disposizione, auspicata dal governo, che permette alla Confederazione di imporre ai cantoni la natura e la quantità del materiale di cui deve disporre la protezione civile.

Inizialmente, la vertenza tra Nazionale e Stati riguardava l’obbligo per i proprietari di immobili privati di costruire rifugi di protezione civile. La Camera del popolo, due giorni prima dell’incidente nucleare giapponese, voleva abolire tale obbligo, mantenendolo soltanto per i centri di cura e gli ospedali.

Tuttavia, lunedì scorso il Nazionale ha cambiato opinione: una maggioranza si è dichiarata favorevole all’obbligo di costruire rifugi negli immobili abitativi. Fukushima ha provocato una riflessione di fondo tra gli esponenti dei partiti borghesi. Lo schieramento rosso-verde ha invece continuato a sostenere che i rifugi rientrano in un concetto antiquato e non servono che ad arricchire i costruttori.

Secondo la soluzione scelta dalle Camere, i proprietari dovrebbero continuare a costruire rifugi nelle zone che non ne dispongono. In futuro, in linea di massima, soltanto gli immobili con oltre 38 locali sarebbero sottoposti a quest’obbligo, che attualmente si applica a partire da 8 locali.

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