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Daniele Finzi Pasca distilla la sua magia alla Fête des Vignerons

Daniele Finzi Pasca
Daniele Finzi Pasca al lancio della prevendita dei biglietti per la Fête des Vignerons, lo scorso settembre sul battello Vevey, che naviga sul lago Lemano. © Keystone / Laurent Gillieron

Coreografo, scenografo e regista della Fête des Vignerons (Festa dei viticoltori) 2019, che si apre il 18 luglio a Vevey, l'artista ticinese Daniele Finzi Pasca mette in scena uno spettacolo che si preannuncia fiabesco, come tutto ciò che produce. Incontro con un artista sognatore di fama internazionale.

Nell’opulenta cornice del Grand Théâtre di Ginevra, Daniele Finzi PascaCollegamento esterno sembra un folletto uscito da un racconto per bambini. Corporatura fine, occhio brillante, andatura agile, gesti vivaci, il regista ticinese è un mago dei palcoscenici che sa anche giocare con le parole.

Il suo linguaggio è fluido, intrecciato con metafore. In francese perfetto, si è rivolto alla stampa lo scorso maggio al Grand Théâtre, che presentava la sua stagione lirica. Finzi Pasca ne fa parte. Per l’istituzione ginevrina il prossimo settembre creerà “Einstein on the BeachCollegamento esterno“, un’opera di Philip Glass.

Daniele Finzi Pasca
Sceneggiatore, autore, coreografo, attore, Daniele Finzi Pasca è nato nel 1964 a Lugano. Tra i numerosi spettacoli internazionali al suo attivo, ha le cerimonie di chiusura delle Olimpiadi di Torino del 2006 e di Sochi del 2014. Ha creato spettacoli per il Cirque du Soleil e il Cirque Eloize. La sua compagnia ha sedi: una a Lugano, l’altra a Montréal. Viviana Cangialosi – Compagnia Finzi Pasca

È al Grand Théâtre che abbiamo appuntamento con lui, per parlare non dell’opera lirica, ma della Fête des Vignerons 2019Collegamento esterno. Artista internazionale molto sollecitato, sempre in giro per il mondo, ha poco tempo libero. Abbiamo approfittato della sua presenza a Ginevra per incontrarlo. Il suo addetto stampa ci aveva avvertiti: avrete 15 minuti per l’intervista, non un secondo di più.

Un’opera archeologica

Eccoci dunque qui in una loggia del teatro, dove Daniele Finzi Pasca ci accoglie. L’uomo è rilassato nonostante la pressione. In un’atmosfera silenziosa, quasi pia, sussurra e lo si ascolta. “Sette anni fa, l’abate presidente della Confrérie des VigneronsCollegamento esterno è venuto da me per propormi la concezione della Festa. L’edizione del 1999 gli era sembrata un po’ intellettuale e auspicava che la formula di quest’anno fosse più emozionale, più toccante.”

Vada dunque per la fiaba! Daniele Finzi Pasca metterà tutto il suo talento per far vibrare il pubblico, come ha fatto alle Olimpiadi di Torino (2006) e di Sochi (2014), delle quali ha firmato le cerimonie di chiusura. La Confraternita sa che per questi due eventi mondiali ha raccontato magnificamente l’Italia e la Russia. Si aspetta quindi che Daniele si sorpassi per la Svizzera, il suo Paese natale.

Lei non è figlio di viticoltori, quindi come intende raccontare la storia della Festa nel suo spettacolo? Finzi Pasca replica immediatamente: “Non c’è bisogno di essere figlio di un militare per raccontare una guerra”.

Campioni dello sforzo fisico

Con gli altri artisti (librettisti, musicisti, tecnici del suono…), Daniele ha svolto un lavoro preliminare di archeologia. “Abbiamo interrogato i membri della Confraternita circa la tradizione ancestrale della Festa per comprenderne meglio il significato.

Molti immaginano che le cerimonie (che dureranno tre settimane e raduneranno diverse migliaia di spettatori) siano simili alle Dionisie greche. Sbagliato: per me, non si tratta di rendere omaggio agli dei dell’Olimpo, ma ai viticoltori che, come gli atleti delle Olimpiadi, sono i campioni dello sforzo fisico. Il loro intenso lavoro manuale abbellisce la terra, in altre parole, la natura.”

Spettacolo di apertura il 18 luglio, in un’enorme arena costruita appositamente per l’occasione, in Place du Marché a Vevey. Il tema dello spettacolo: l’incoronazione dei viticoltori a cottimo, ricompensati per il loro lavoro. Lo stesso tema si declinerà in seguito in diversi piccoli spettacoli presentati quotidianamente per tre settimane. E che vincano i migliori!

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La prima Fête des Vignerons risale al 1797. È a quel momento che nasce la tradizione dell’incoronazione, ripetuta ad ogni edizione della Festa. Per quella del prossimo luglio, Finzi Pasca ha immaginato un incontro tra una nipotina, Julie, e il nonno, che le racconta la storia della vite, la sua cura, la vendemmia, lo scorrere delle stagioni, i capricci del cielo… Quel cielo al quale Daniele volge uno sguardo fiducioso.

“Cerco la leggerezza, anche nella tragedia”
Daniele Finzi Pasca​​​​​​​

Un’evasione celeste

“Il blu è uno dei miei colori preferiti, mi tira su”, dice l’artista, che racconta di essere influenzato dalla nonna. “È lei che mi ha insegnato a guardare sempre il cielo, soprattutto nei momenti difficili”. Tre anni fa, Daniele ha perso la moglie, anche lei artista. Con lei, aveva già iniziato a prepararsi per la Festa dei vignaioli. Si chiamava Julie, come la bambina dello spettacolo. Un modo positivo per mantenere vivo il ricordo.

Un’evasione celeste. Così si potrebbero interpretare le fiabesche creazioni del Ticinese. A questa evocazione, il nostro interlocutore sorride, prima di precisare: “Cerco la leggerezza, anche nella tragedia”. Dall’arte di Finzi Pasca scaturisce qualcosa di surreale. La sua opera teatrale “La Verità”, per esempio, si ispira a un dipinto di Salvador Dalì. Ma i personaggi di Daniele, eterei, che levitano, ricordano di più quelli di Marc Chagall. “Mi sento effettivamente molto vicino al pittore franco-russo”, riconosce colui che fa sognare e volare tantissimi spettatori nel mondo.

La Fête des Vignerons

È prodotta e organizzata dalla Confrérie des Vignerons, società di Vevey responsabile della salvaguardia delle colture vitivinicole dei suoi membri nella regione del Lavaux (cantone di Vaud). La Festa si svolge cinque volte al secolo. Si tratta di una tradizione viva che si tramanda di generazione in generazione dal XVIII secolo. Dal 1° dicembre 2016 è inserita nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Celebra i valori e le conoscenze tradizionali della viticoltura, dell’artigianato e del folclore di un’intera regione e persino di tutto un Paese.

Lo scenografo e regista dell’edizione 2019 della Festa dei vignaioli è Daniele Finzi Pasca. Il libretto dello spettacolo che firma è scritto da Blaise Hofmann e Stéphane Blok. La musica è di Maria Bonzanigo, Jérôme Berney e Valentin Villard.

(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)

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