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Il barone Stockalper “Re del Sempione”

Immagine dal fumetto di Sambal Oelek "Stockalper, re del Sempione" Edition Moderne

Notaio, commerciante e influente politico del 17° secolo, Kaspar Jodok von Stockalper è stato uno dei personaggi più ricchi e intraprendenti non solo del Vallese ma della stessa Svizzera. La sua avvincente storia è raccontata nell’ultimo fumetto di Sambal Oelek.

Sambal Oelek non è soltanto il nome di una nota e piccante salsa orientale ma anche lo pseudonimo del fumettista svizzero Andreas Müller. Di formazione architetto, il disegnatore ha già pubblicato altri studi in forma di fumetti su personaggi famosi.

«Per questo genere di fumetti bisogna in un certo senso essere uno storico ed essere mossi dall’interesse e dalla curiosità di cercare continuamente delle relazioni» spiega a swissinfo.ch Andreas Müller.

Certo, a dare la spinta concreta alla messa a punto di un lavoro di ricerche intensive durate circa 2 anni, come precisa lo stesso Müller, è stato anche l’interesse e il sostegno della Fondazione del Castello di Stockalper di Briga, che ha festeggiato l’anno scorso i 400 anni della nascita dell’intraprendente concittadino.

Una ricchezza creata con i monopoli

Kaspar Jodok von Stockalper (1609-1691) nacque a Briga in una famiglia facoltosa. Già notaio a vent’anni, dopo gli studi intraprese una serie di viaggi in Francia, Olanda e Spagna nel corso dei quali oltre ad avvicinarsi all’arte del commercio riuscì a tessere un’accorta rete di relazioni politiche ed economiche su scala europea.

In patria cominciò con l’occuparsi del trasporto di merci sul passo del Sempione e nel giro di pochi anni sia il transito che il commercio di lumache, trementina, resina di larice e in seguito del sale furono interamente sotto il suo controllo.

Grazie alle cospicue entrate dei suoi monopoli divennero ben presto di sua proprietà punti di sosta, magazzini, abitazioni e numerosi terreni tra Briga e Domodossola. In più, oltre a gestire un esercito di mercenari, acquistò anche miniere d’oro, piombo, ferro e rame.

Le opere di Stockalper

Ancora oggi la regione del Sempione è costellata di testimonianze del suo potere e delle sue attività commerciali. Ne sono un esempio l’Ospizio Stockalper, il funzionale punto di sosta fatto da lui costruire in cima al passo, o il grande edificio provvisto di torri di Gondo, un tempo usato come alloggio e magazzino.

A Briga invece, accanto alla vecchia dimora paterna, Stockalper fece innalzare un castello – che porta il suo nome ed è considerato uno degli edifici barocchi più importanti della Svizzera – le cui tre torri sono diventate il simbolo della città.

Oltre a numerose costruzioni pubbliche e religiose, al suo nome sono legate anche opere di ingegneria civile, come il canale che unisce Collombey-Muraz a Vouvry – fatto costruire per rendere meno oneroso il trasporto del sale – e lo Stockalperweg, la vecchia mulattiera di epoca romana che collega Briga a Domodossola, ampliata dall’intraprendente barone per i suoi lucrativi traffici con l’Italia.

Un politico senza scrupoli

«Tutto quello che prometteva un guadagno, materiale o immateriale, a Stockalper interessava, il resto lo lasciava indifferente» ha dichiarato il direttore dell’Istituto per l’economia di montagna a Briga, Gabriel Imboden, che ha avuto modo di studiare i libri contabili del barone.

Va comunque sottolineato che il successo economico di Stockalper aumentò parallelamente alla sua ascesa politica, culminata nel 1670 con la carica di capo del governo regionale Vallese. Certo è che l’uso senza scrupoli del potere oltre a permettergli di accumulare una ricchezza straordinaria gli procurò anche numerosi e agguerriti avversari.

Odio, gelosie e rancori nei suoi confronti presero forma concreta nel 1678 in un complotto mossogli da 4 distretti vallesani. Denunciato presso la Dieta federale, Stockalper venne inizialmente condannato a una grossa multa e alla perdita di tutti i privilegi e l’anno dopo anche alla pena capitale. Per sottrarsi alla morte il barone fuggì a Domodossola dove rimase fino al 1685, anno del suo rientro in patria.

Rigore storico e maestria grafica

Il fumetto di Sambal Oelek – intitolato «Stockalper re del Sempione» – prende le mosse proprio da questo complotto. «Per un disegnatore di fumetti – ci spiega l’autore – è importante focalizzare l’attenzione su avvenimenti ricchi di azione e nel caso di Stockalper era l’aspetto drammatico di questo cambiamento radicale che mi ha spinto a iniziare la sua storia partendo dalla vicenda del 1678».

Il racconto della destituzione di Stockalper è intercalato da continui rimandi al passato che fanno luce sulle relazioni e gli eventi più significativi della sua vita, senza escludere quelli che hanno dato origine all’odio nei suoi confronti.

Oltre che di un grande rigore storico, la narrazione è nutrita da dettagli grafici che contestualizzano ad arte la vicenda. I disegni non dimostrano solamente uno studio accuratissimo degli ambienti e dei costumi dell’epoca, ma anche delle usanze.

Gli animali minaccianti, subdoli o mansueti che si integrano e insieme fanno da cornice a personaggi e vicende, o il gioco di lettere che si fonde agli elementi del racconto, ricordano ad esempio come i bestiari medioevali, la fisiognomica o anagrammi e giochi di parole fossero pratiche molto in voga al tempo di Stockalper.

Un atteggiamento «progressista»

È invece ricordando come anche dall’esilio il barone sia riuscito a bloccare le provvisioni di sale nel vallese che Sambal Oelek ha scelto di concluderne la storia. «I suoi avversari pensavano che Stockalper in Italia avrebbe formato un esercito per attaccarli mentre lui iniziò contro di loro una guerra sul piano economico», ci dice Müller.

«A mio parere questa mossa, oltre a dimostrare la grande intelligenza di Stockalper, è il segno di un atteggiamento in qualche modo progressista. Ed è stato anche questo aspetto ad accendere la mia curiosità nei confronti del personaggio».

Paola Beltrame, swissinfo.ch

Kaspar Jodok von Stockalper nasce nel 1609 in una ricca famiglia di Briga. Già notaio a 20 anni, dopo gli studi viaggia in Francia, Olanda e Spagna dove grazie alle sue abilità linguistiche (parla correttamente alto-vallesano, italiano, tedesco, francese e latino) si avvicina all’arte del commercio e intesse fecondi contatti politici ed economici.

Di ritorno in patria si occupa del trasporto di merci sul passo del Sempione. Nel 1639 detiene già il monopolio delle lumache e 4 anni dopo anche quello della trementina e della resina di larice.

Nel 1642 è nominato cavaliere da papa Urbano VIII e nel 1647 il Consiglio regionale gli concede il monopolio del sale. Nel 1652 è nominato scrivano pubblico e inizia una brillante carriera politica e militare che culmina nel 1670 con la carica di Capo del governo regionale.

Nel 1678 viene accusato ingiustamente di tradimento, gli vengono confiscati beni e tolti tutti i privilegi e l’anno dopo viene anche condannato a morte. Fugge attraverso il Sempione nel suo palazzo di Domodossola dove rimane fino al 1685, anno del suo ritorno in patria.

Muore nel 1691 confinato nel suo castello a Briga all’età di 82 anni.

Sambal Oelek – pseudonimo di Andreas Müller – è nato a Spiez nel 1945. Formatosi in architettura al Politecnico federale di Zurigo, Oelek è autore di numerosi fumetti storici dedicati a personaggi famosi, tra cui il giovane Le Corbusiers, Ernst Ludwig Kirchner, Erasmo da Rotterdam e il generale Dufour.

«Stockalper il re del Sempione» è stato pubblicato in tedesco e francese in occasione del 400° anniversario della nascita di Kaspar Jodok von Stockalper.

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