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Il più grande furto di opere d’arte perpetrato in Svizzera

Tra le opere rubate: "Ludovic Lepic e le sue figlie" di Edgar Degas, 1871 (شرطة زيورخ)

Tre rapinatori mascherati sono riusciti domenica pomeriggio a sottrarre quattro dipinti di Claude Monet, Edgar Degas, Paul Cézanne e Vincent Van Gogh per un valore di 180 milioni di franchi alla Collezione E.G. Bührle di Zurigo.

Secondo la polizia zurighese si tratta del più grande furto d’opere d’arte perpetrato in Svizzera e, probabilmente, in tutta Europa.

La rapina è stata compiuta domenica pomeriggio in un museo di Zurigo. La polizia parla di «colpo spettacolare» nel campo dei furti d’arte.

Intorno alle 16 e 30, tre uomini mascherati sono penetrati nei locali della Collezione Bührle, situata nel quartiere Seefeld di Zurigo (Kreis 8). Uno dei rapinatori, armato di pistola, ha costretto il personale a sdraiarsi per terra. I suoi complici hanno staccato quattro preziosi dipinti dalle sale del pianterreno fuggendo poi a bordo di un veicolo bianco.

È già stata fissata una ricompensa di 100’000 franchi per chiunque darà informazioni utili a recuperare la refurtiva.

I gioielli dell’industriale

I dipinti rubati sono «Il ragazzo dal gilè rosso» di Cezanne, «Ramo di castagno in fiore» di Vincent Van Gogh, «Campo di papaveri a Vétheuil» di Claude Monet e «Ludovic Lepic e le sue figlie» di Edgar Degas.

Si tratta di alcune delle tele più rappresentative della Collezione Bührle. Voluta dall’industriale Emil Bührle (1890-1965), la collezione è stata trasformata in fondazione dagli eredi e aperta al pubblico negli anni Sessanta.

Il cuore della collezione è formato da opere dell’impressionismo e post impressionismo francese. Vi si trovano poi dipinti che anticipano e preparano questo periodo così come quadri dei maestri olandesi e italiani del XVI-XVIII secolo.

Secondo furto in pochi giorni

La rapina di Zurigo segue a poca distanza il furto di due Picasso al Centro culturale Seedamm di Pfäffikon (canton Svitto). I quadri, del valore di 4,8 milioni di franchi, sono stati rubati il 6 febbraio.

Come le altre opere di Picasso esposte dal 2 dicembre a Svitto, i due quadri rubati – «Tête de cheval» (1962) e «Verre et pichet» (1944) – sono prestiti del Museo Sprengel di Hannover. Le tele sono state inserite nel registro Art Loss, una banca dati di opere rubate.

Per il momento, fa sapere la polizia, non è possibile stabilire se ci sia un legame tra il furto di Pfäffikon e quello di Zurigo. Gli organizzatori dell’esposizione del Centro culturale Seedamm hanno intanto annunciato di voler chiudere la loro mostra per ragioni di sicurezza.

swissinfo e agenzie

1989: rubati 21 quadri rinascimentali da una galleria zurighese.

1991: dalla galleria Bollag di Zurigo spariscono due famosi Picasso del valore di 61 milioni di franchi; i ladri vengono catturati.

1994: la galleria Bollag subisce il furto di altri sette Picasso (50 milioni di franchi); anche in questo caso i responsabili finiscono in manette.

2008: il 6 febbraio spariscono due Picasso dal Centro culturale Seedamm di Pfäffikon (4,8 milioni di franchi).

Il museo della fondazione E.G. Bührle di Zurigo, creata nel 1960, ospita una delle più importanti collezioni di opere d’arte moderna europea.

La collezione comprende circa 200 dipinti e sculture, tra cui spiccano numerosi capolavori della pittura impressionista e postimpressionista francese.

Gli oggetti d’arte sono stati raccolti dal 1930 da Emil Bührle, proprietario della fabbrica di macchinari e di armi Oerlikon Bührle. Durante la Seconda guerra mondiale l’imprenditore aveva acquistato anche diverse opere rubate dall’esercito tedesco nei paesi occupati dalla Germania nazista.

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