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Dal Mont-Soleil parte l’offensiva per l’energia pulita

I pannelli solari del Mont-Soleil swissinfo.ch

Un nome programmatico quello del Mont-Soleil, nel Giura bernese. Le pendici della montagna ospitano infatti un centro di ricerca sull'energia fotovoltaica. Nel corso di una conferenza stampa, i responsabili hanno presentato martedì gli ultimi risultati e le prime applicazioni che non temono più l'esclusione dai discorsi di redditività.

Sono le caratteristiche ideali del luogo che gli hanno conferito un nome tanto significativo e che lo hanno reso il luogo ideale per la sede della ricerca sulla tecnologia fotovoltaica. È dal 1991 che qui si sperimentano infatti diversi tipi di materiali e di tecniche per migliorare lo sfruttamento dei raggi solari.

Martedì, nel corso di una conferenza stampa, svoltasi appunto fra i pannelli della centrale solare, il direttore del progetto, Martin Pfisterer, assistito da alcuni tecnici, ha presentato con orgoglio i risultati dell’ultimo anno di lavoro.

“Il traguardo – ha spiegato Pfisterer a swissinfo – di arrivare ad una redditività della tecnologia non è ancora raggiunto, ma i risultati presentati sembrano promettenti”. Fra i successi conseguiti nello scorso anno ci sono infatti delle novità significative.

In particolare sono due i fattori da segnalare. Innanzitutto la superficie dei moduli è aumentata considerevolmente e così anche la produzione energetica effettiva. Inoltre l’ottimizzazione dei materiali e dei collegamenti ha portato ad una maggiore efficienza e costanza nella produzione e nella durata di vita dei pannelli.

“La tecnologia solare – ha sottolineato con orgoglio il professor Häberlin, della Scuola tecnica superiore di Burgdorf – ha finalmente raggiunto un’affidabilità sufficiente alle necessità del mercato”. Si delinea finalmente la via alla diffusione e, dunque, si prospetta un calo dei prezzi di produzione.

Il primo risultato verrà presentato prossimamente sulle rive del Lago di Bienne. Grazie alle nuove applicazioni è stato realizzato un catamarano solare che può ospitare 120 persone e che navigherà sulle acque del lago, a servizio di Expo 02 e poi nella flotta lacustre locale.

Silenziosa, ecologica, efficiente l’imbarcazione si presenta come gioiello della tecnica e nuova prospettiva di un’utilizzazione dell’energia solare.

Il consorzio di undici aziende elettriche – fra cui spiccano le aziende cantonali neocastellana, bernese e basilese, la Laufenburg e la Watt Sa – ha convogliato fin ora nel progetto di studio per lo sfruttamento dell’energia solare oltre 2,5 milioni di franchi.

È chiaro, e i responsabili lo confermano, che la nuova tecnologia deve garantire un ritorno economico, ma per il momento produzione e impegno finanziario non sono in pareggio. In attivo è invece la ricaduta di immagine.

Il Mont-Soleil è il centro di tecnologia fotovoltaica più conosciuto in Svizzera. Sono circa 200’000 i visitatori che salgono annualmente con la funicolare sulle alture sopra St. Imier, per osservare le istallazioni tecniche.

L’attenzione del consorzio per le relazioni pubbliche si dimostra attraverso le visite guidate e incontri informativi gratuiti. “Mantenere alto l’interesse per la tecnologia è assicurarne il futuro”, ci suggerisce il ricercatore Häberlin. Dunque l’impegno ha anche una connotazione strategica per le singole aziende coinvolte.

Secondo Pfisterer, “dal momento in cui ci sarà l’apertura del mercato, ognuno potrà scegliere l’energia che vorrà, potrà dunque consumare l’energia pulita delle centrali fotovoltaiche”.

Per questo l’attenzione è rivolta al referendum sulla progressiva liberalizzazione del mercato dell’energia. Senza la possibilità di convogliare l’energia solare fino al consumatore disposto a pagare un sovrapprezzo per un’energia pulita, non ci sarà futuro per la tecnologia.

Fra le energie rinnovabili c’è però quella eolica che si avvicina molto di più ai costi dell’energia convenzionale. Per Häberlin non si tratta di concorrenza: “L’energia solare mantiene delle qualità sia ambientali, sia di infrastruttura positive che ne fanno una risorsa con potenzialità ancora da scoprire”.

Daniele Papacella, Mont-Soleil

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