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Dalla piste alle stampelle il passo è breve

L'attimo fatale Keystone

Nel 2008 gli infortuni nel tempo libero hanno segnato un notevole aumento rispetto all'anno precedente, raggiungendo la cifra record di 1'300 casi al giorno (+5,3%). Un dato che dimostra come lo sport non sia (sempre) salutare...

Disputare una partita tra dilettanti oppure lanciarsi in spettacolari discese sulle nevi figurano tra le opzioni preferite dagli svizzeri per trascorrere una bella giornata di sole. Spesso, però, l’epilogo è poco piacevole: pronto soccorso, borse del ghiaccio, suture, stampelle e – per i più sfortunati – un’ingombrante ingessatura.

Le statistiche presentate il 30 giugno dalla Suva – il maggiore assicuratore contro gli infortuni della Confederazione – sono emblematiche: una percentuale notevole degli infortuni nel tempo libero va ascritta agli sport sulla neve – segnatamente sci e snowboard – con un incremento di quasi un quarto rispetto al 2007. Anche gli infortuni subiti giocando a calcio o pedalando hanno registrato un aumento tra il 5% e il 10%.

Scarsa preparazione? Imprudenza? Stando agli esperti, le cifre in questione non devono trarre in inganno.

Neve e sole

Il marcato aumento degli infortuni nel tempo libero, evidenzia la Suva nel suo comunicato, è riconducibile alle eccellenti condizioni meteorologiche e segnatamente alle abbondanti nevicate nel 2008, che hanno spinto la popolazione a dedicare più tempo alle attività ricreative e sportive.

Un’analisi condivisa dal dottor Daniele Mona, specializzato in di medicina dello sport: «Va tenuto presente che la scorsa stagione sciistica è stata eccezionale, con una durata molto superiore rispetto agli anni passati e un conseguente maggior numero di frequentatori e quindi di infortuni».

In particolare, spiega a swissinfo.ch il medico attivo presso diverse federazioni sportive, «si tratta di un fenomeno già osservato in passato: quando la neve è scarsa, gli infortuni sono meno numerosi ma più gravi – per esempio fratture del bacino – in quanto lo spessore di neve è minore».

Quantità e qualità

Un altro fattore da tenere in considerazione è il numero di utenti che si dedica a un determinato sport: «Il calcio e lo sci, ossia due tra principali cause di infortuni, sono discipline praticate da numerosissime persone. Ovviamente i ferimenti causati dal base-jumping sono numericamente molto inferiori, ma questo poiché si tratta di un’attività assai meno diffusa», dice a swissinfo.ch Daniel Menna, portavoce dell’Ufficio prevenzione infortuni. D’altronde, aggiunge, «non esistono sport completamente privi di rischio».

Secondo Mona, un altro fattore all’origine degli incidenti sportivi «è l’aumento del tempo libero per tutti, che coincide con una maggiore attività fisica, la quale viene però spesso effettuata senza una preparazione adeguata». Per esempio, spiega il medico, molte persone trascurano i fondamentali esercizi di riscaldamento, stretching e la ginnastica presciistica.

Basandosi sulla propria esperienza clinica, Mona aggiunge a tal proposito che gli infortuni capitati a chi pratica sport in modo non professionistico sono soprattutto «danni causati dall’usura e del sovraccarico, quali strappi e stiramenti muscolari. Non si tratta di problemi gravi, ma sufficienti per interrompere l’attività e talvolta causare assenze dal lavoro».

Prevenzione sempre indispensabile

In generale, Mona fa presente che il livello di consapevolezza di chi pratica sport risulta comunque piuttosto buono, anche se è fondamentale non abbassare la guardia a livello di prevenzione, specialmente per quanto concerne il riscaldamento e il defaticamento prima e dopo lo sforzo.

Dal canto suo, Daniel Menna sottolinea quanto è già stato fatto in collaborazione con tutti gli altri attori della prevenzione. «Per quanto concerne lo sci, ad esempio, si è lavorato su tutti i fronti: equipaggiamento, comportamento degli utenti, sicurezza delle piste». La Suva, aggiunge, ha persino installato alcuni rilevatori di velocità per sensibilizzare gli sciatori.

Sport… passivo

Osservando i dati della Suva, si osserva che la sedentarietà non è sempre nociva per la salute. Durante i campionati europei di calcio del 2008 – organizzati in Svizzera – il numero di infortuni nel tempo libero è infatti stato all’incirca di un quinto minore rispetto allo stesso periodo del 2003, mentre nelle settimane precedenti o successive sono risultati praticamente uguali.

Molte persone hanno quindi verosimilmente rinunciato a praticare attivamente dello sport per seguire comodamente in poltrona le partite di Euro 08. Una scelta rivelatasi, per una volta, pagante.

Andrea Clementi, swissinfo.ch

Le spese di cura provocate direttamente dagli infortuni sportivi ammontano a 758 milioni di franchi all’anno. Il totale dei costi materiali, tra cui figura in particolare la perdita di produttività dovuta alle assenze dal lavoro, è di 2,1 miliardi di franchi all’anno.

In Svizzera gli infortuni non professionali causano costi economici materiali e immateriali pari a 54,4 miliardi di franchi, di cui circa la metà originati dagli infortuni in casa e nel tempo libero, 14,1 miliardi agli incidenti stradali e 13,1 miliardi agli infortuni sportivi.

A titolo di esempio, l’abuso di alcol causa ogni anno in Svizzera costi materiali e immateriali pari a 6,9 miliardi di franchi.

Fonte: UPI, 2008

Nel 2008, la Suva ha registrato 762’000 infortuni, ossia 28’000 infortuni al 2007 (+3,8%) in più rispetto. Il numero degli infortuni professionali è aumentato dell’1,9% passando a 268’000, mentre quello degli infortuni non professionali è salito del 5,3%, raggiungendo quota 482’000.

Ogni anno, in Svizzera, si registrano mediamente 293’000 infortuni sportivi, di cui 135 mortali. Il 70% di questi incidenti si verifica in un gruppo di dieci discipline sportive.

Le attività a più alta incidenza infortunistica sono il calcio, lo sci, lo snowboard, la bicicletta, la balneazione/il nuoto e l’escursionismo.

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