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Dalle fabbriche ai pascoli

L'ampio fondovalle dell'Urnerboden swissinfo.ch

Tra Glarona e Uri, la Via Alpina conduce in poche ore dal vecchio centro industriale di Linthal al grande alpeggio di Urnerboden, sulla strada del Klausen.

Un itinerario nella nebbia, tra storia e leggenda.

Mattina alla stazione di Linthal, nel canton Glarona. Scolaresche rumoreggiano aspettando la corriera diretta al passo del Klausen. Sulla porta a vetri è appeso un numero di telefono. L’«autopostale» arriva solo su chiamata. Motivi di risparmio, leggo da qualche parte.

Sono nelle Alpi, certo. Ma in una regione che ha saputo agganciarsi presto al treno della rivoluzione industriale. A Glarona, la tessitura a mano era ampiamente diffusa già nel XVIII secolo. Nel 1882 il cantone contava 69 fabbriche tessili, con 8000 addetti. A Linthal, nel 1839, Heinrich Kunz aprì una prima fabbrica per la filatura del cotone. L’azienda esiste tuttora.

Agricoltura, industria e servizi

La mia escursione comincia qui e mi condurrà a Urnerboden, uno fra i più grandi alpeggi svizzeri. D’estate ospita oltre un migliaio di mucche e alcune centinaia di anime, tra residenti, contadini transumanti e turisti. Quanto di più distante ci si possa immaginare dal distretto industriale di Linthal. In linea d’aria la distanza è però minima, forse 13 chilometri.

Il sentiero della Via Alpina s’inerpica a poche centinaia di metri dalla stazione verso Braunwald. Seicento metri di dislivello, da 648 a 1256 metri sul mare. Per raggiungere il villaggio c’è una sola alternativa: la funicolare. Non esiste collegamento stradale con il fondovalle, le automobili non arrivano a Braunwald. Tutt’al più qualche trattore.

I turisti però non mancano. Braunwald è un luogo di vacanza e di cura rinomato. Già nel 1897 vi sorse un sanatorio. Con l’apertura della funicolare nel 1907, i villeggianti cominciarono a giungervi sempre più numerosi.

Mentre mi fermo un attimo per riprendere fiato, di fronte all’ufficio postale, un gruppo di turisti improvvisa una danza indiana. Che sia per invocare il bel tempo? Per ora piove. Il sentiero prosegue fra pascoli e boschi, sul fianco della montagna.

Camminando nella nebbia

Pian piano sono inghiottito dalla nebbia. Intorno a me vedo soltanto pietre, alberi e umidità. Le cime sono scomparse, la valle è un riverbero di luce che giunge dal basso. Di tanto in tanto un muggito o il suono di un campanaccio squarcia il silenzio.

Fidandomi solo della segnaletica, raggiungo Rietberg, poi Usser Alp, il punto più alto della gita, a 1517 metri. Scendo a Friteren. Da qui la guida promette una vista mozzafiato sull’Urnerboden. Devo crederle sulla parola. Potrei essere ovunque, in un mare di ovatta. Il fango mi giunge alle caviglie.

A lato del sentiero, che ora diventa una strada, le mucche mi guardano con curiosità, ruminando. Dopo alcuni tornanti, la nebbia finalmente si alza. Ai miei piedi si stende un’ampia valle, di un verde cupo, attraversata dai meandri di un torrente azzurro. Sopra di me troneggiano le pareti calcaree dello Jegerstock, verticali, tagliate dai profondi solchi scavati dall’acqua.

Il sentiero lascia la strada e scende rapido verso il fondovalle, verso il nastro d’asfalto del Klausen. Un cippo di pietra, ornato da stemmi bianchi, segna il confine tra il canton Glarona e il canton Uri. Qui comincia l’Urnerboden.

Una leggenda sul confine



La linea di confine contraddice la geografia. La sommità del passo, frontiera naturale tra i due cantoni, si trova 5 chilometri più a ovest, in linea d’aria, e 600 metri più in alto. Eppure già un documento del 1196 attesta l’appartenenza a Uri dell’Urneboden (un tempo chiamato Ennetmärcht, «oltre il confine»).

La leggenda vuole che i glaronesi e gli urani, per mettere fine ai ripetuti conflitti confinari, avessero designato due campioni. Al canto del gallo, i due avrebbero dovuto correre alla volta del passo, partendo dai rispettivi territori. Il confine sarebbe stato stabilito dove i due si fossero incontrati.

Ora, mentre il gallo urano, tenuto a digiuno, cantò alle prime ore del mattino, il gallo glaronese, ben nutrito, si svegliò a tarda ora. Il campione di Uri ebbe il tempo di superare il colle e attraversare l’Urnerboden, dirigendosi verso la valle della Linth.

Quando i corridori si incontrarono, l’urano concesse al glaronese di recuperare parte del terreno perduto, a condizione che il primo lo portasse sulle spalle. Dove il campione glaronese stramazzò al suolo sfinito e morì, lì passa il confine.

Splendido isolamento



Fino all’Ottocento, Uri proibiva agli abitanti dell’Urnerboden di risiedervi tutto l’anno, per timore che questi disertassero le chiese e che i loro bambini non frequentassero le scuole. A volte doveva mandare la polizia oltre il passo, per convincere i refrattari.

Nel 1877, i contadini della valle inoltrarono ricorso al governo federale, richiamandosi alla libertà di domicilio sancita dalla nuova Costituzione federale. Ottennero ragione, e da allora l’Urnerboden è abitato tutto l’anno. Fino a quando?

Durante l’inverno, il passo del Klausen è chiuso. I rifornimenti giungono dal canton Glarona, ma a volte, quando la neve è abbondante, la valle è completamente isolata. Non stupisce che anche qui, come altrove nelle Alpi, la popolazione diminuisca. Nel 1935, l’Urnerboden contava ancora 250 abitanti, oggi solo una trentina di persone vi trascorre l’inverno. E nella scuola, nata nel 1899, mancano i bambini.

Giungo nell’unico ristorante aperto del villaggio di Urnerboden – è lunedì – sotto una pioggia battente. Le mucche si dirigono verso le stalle, invadendo la corsia stradale. Automobilisti pazienti attendono che si spostino. Tra i tavoli poche persone, dai visi cotti dal sole, mi salutano pacatamente.

Una collega mi raggiunge. «Che posto! Sembra di essere nel Klondike», dice. Fuori il sole riappare. L’erba bagnata scintilla, con riflessi dorati.

swissinfo, Andrea Tognina

Itinerario verde, tappa no. 5
Da Linthal (648 m.s.m.) a Urnerboden (1372 m.s.m.)
Ca. 5 ore di cammino

La Via Alpina è la prima rete di sentieri che collega gli otto Stati alpini.

Dalla località glaronese di Linthal, la tappa no. 5 dell’itinerario verde della Via Alpina, conduce a Urnerboden, lungo il passo del Klausen, uno dei più grandi alpeggi della Svizzera.

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