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Deiss rientra soddisfatto dal suo viaggio in Asia

Il consigliere federale durante una visita in una scuola del Tagikistan, rinnovata con l'aiuto della cooperazione svizzera Keystone

Il consigliere federale, Joseph Deiss ha tracciato un bilancio positivo della sua visita di sei giorni in Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan.

Scopo del viaggio in Asia centrale, il prima di un ministro degli esteri svizzero da quando le tre ex repubbliche sovietiche sono diventate indipendenti, era di rafforzare le relazioni bilaterali e proseguire gli sforzi a favore dello sviluppo politico ed economico regionale.

Nel corso degli incontri con i capi di stato e i ministri degli esteri, Deiss ha discusso principalmente di questioni legate alla stabilità della regione, di sicurezza e di lotta contro il terrorismo. Anche la cooperazione elvetica è stato uno dei temi centrali del viaggio.

Paesi membri dell’Helvetistan

La Svizzera coopera da tempo con Tashkent, Dushanbe e Bishkek. Nelle istituzioni di Bretton Woods – Banca mondiale e Fondo monetario internazionale – dirige il cosiddetto “Helvetistan”, il gruppo di voto che comprende anche le tre ex repubbliche sovietiche. Il Tagikistan e il Kirghizistan sono inoltre paesi dove si concentra l’aiuto svizzero allo sviluppo. Dal 1993, Berna ha sbloccato circa 180 milioni di franchi di aiuto per i paesi d’Asia centrale (Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Kazakhstan e Turkmenistan).

La Confederazione intende intensificare ulteriormente la cooperazione. Per quest’anno ha previsto di versare 39,5 milioni di franchi in favore dell’Asia centrale. Berna sostiene programmi di vario genere, dal risanamento delle infrastrutture al sostegno dell’impresa privata, passando per la promozione del commercio e delle esportazioni.

I problemi delle frontiere

Durante la visita nella regione, Joseph Deiss ha visitato diversi progetti sostenuti dal Segretariato di Stato all’economia (seco) e dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC). Il capo del dipartimento degli affari esteri ha pure approfittato della visita in Uzbekistan per firmare due accordi con le autorità di Tashkent: uno contro la doppia imposizione e l’altro per facilitare il traffico pesante.

Per il consigliere federale le frontiere costituiscono uno dei principali problemi della regione. Decise da Stalin negli anni ’30, le divisioni non sono naturali e hanno separato i popoli. Queste frontiere portano a tensioni etniche e l’isolamento che creano rappresenta un ostacolo alla crescita della regione, ha detto il capo della diplomazia svizzera.

swissinfo e agenzie

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