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Disoccupazione: revisione con referendum

Disoccupazione: smantellamento sociale o consolidamento necessario? swissinfo.ch

La terza revisione della legge sull'assicurazione disoccupazione attende il verdetto delle urne.

Un referendum promosso dagli ambienti rosso-verdi si oppone infatti alla proposta del Parlamento.

Non è da molto che i cittadini svizzeri sono confrontati con il problema della disoccupazione. Fino all’inizio degli anni ’90, il tema riguardava solo marginalmente l’isola elvetica. Parlare di pieno impiego non era fuori luogo.

Poi, con la recessione di circa 10 anni fa, l’inevitabile incremento del numero di senza lavoro. E la conseguente necessità di adattare e sviluppare l’assicurazione contro la disoccupazione (LADI). Esigenza che, come vedremo, è ancora attuale.

Più di 100’000 senza impiego

La situazione svizzera è un’eccezione rispetto al resto dell’Europa. In positivo.

In piena crisi, nella seconda metà degli anni ’90, il tasso di disoccupazione ha raggiunto punte superiori al 5%. Poco in confronto agli standard europei dove a tutt’oggi i senza lavoro sono mediamente il 7.5%.

Dopo un 2000 e un 2001 attorno al 2%, la disoccupazione in Svizzera sta ora leggermente aumentando. In settembre, il tasso nazionale era del 2.8%, corrispondente a circa 101’000 persone.

I tempi dell’emergenza finanziaria

A metà degli anni ’90, di fronte “all’esplosione” del numero dei senza lavoro e al conseguente disavanzo finanziario dell’assicurazione disoccupazione (buchi fino a 8 miliardi di franchi!), le autorità hanno dovuto reagire.

Per uscire dalle cifre rosse, Consiglio federale e Parlamento hanno optato per misure urgenti a carattere provvisorio.

Tra queste, l’aumento dal 2 al 3% dell’imposizione dei salari e un contributo di solidarietà prelevato sulle parti di reddito comprese tra 106’800 e 267’000 franchi annui, parti tuttavia non assicurate dalla LADI.

La sterzata, accompagnata dal calo della disoccupazione, ha permesso di riequilibrare il bilancio. All’inizio del 2002 il debito era ancora di 2.3 miliardi di franchi. Sarà azzerato per la fine del 2003, quando però scadranno anche i citati provvedimenti straordinari.

La proposta delle camere

Per evitare altre urgenze di questo tipo, il governo già nel 1998 aveva promesso una revisione della LADI. Obiettivo: garantirne il finanziamento a lungo termine.

Il 22 marzo 2002 ha finalmente visto la luce la proposta del Parlamento. Cosa prevede (vedi link)? Quattro grandi novità.

I prelievi sui salari torneranno al 2% e, in condizioni normali, il contributo di solidarietà sarà abolito. Il tutto restituirà circa 2 miliardi di franchi l’anno a salariati ed imprese sotto forma di minori imposizioni.

Pure le prestazioni saranno riviste al ribasso. Il periodo di contribuzione prima di poter beneficiare delle rendite passerà da 6 a 12 mesi. E la durata d’indennizzo massima scenderà da 520 a 400 giorni (tranne che per gli assicurati con più di 55 anni). Ciò permetterà risparmi per 415 milioni di franchi all’anno.

Come parziale compenso, i disoccupati beneficeranno di prolungate indennità in caso di malattia e maternità e di un miglior aiuto al reinserimento professionale.

Il Consiglio degli Stati (36 voti a 5) e il Nazionale (114 a 58) hanno approvato la revisione. Secondo i suoi sostenitori, essa assicura un finanziamento indipendente dalla congiuntura, continuando a garantire prestazioni tra le più generose in Europa.

La sinistra insorge

Corredato da circa 68’000 firme, il 18 luglio 2002 è stato quindi consegnato il referendum.

Tra i referendisti, l’Unione sindacale svizzera (USS), il sindacato dell’industria, della costruzione e dei servizi (FLMO) e altri movimenti minori. La sinistra intera, partito socialista compreso, è schierata con loro.

Stando a questi gruppi, la nuova legge condurrà ad una riduzione del 12% delle prestazioni. Un ridimensionamento giudicato irresponsabile, introdotto proprio mentre il tasso dei senza impiego riprende a crescere.

L’ultima parola, il 24 novembre prossimo, spetterà ai cittadini.

Ancora un’annotazione. Il tema non implica modifiche costituzionali. Perché il referendum la spunti, basterà quindi una maggioranza semplice. Situazione che, proprio in occasione di una votazione su un argomento simile, si verificò a sorpresa nel 1997 (vedi link).

Marzio Pescia, swissinfo

Punti principali della revisione:
Tasso di contribuzione dal 3 al 2%;
Abolizione contributo di solidarietà;
Periodo d’attesa da 6 a 12 mesi;
Durata d’indennizzo massima da 520 a 400 giorni;
Disoccupazione attuale: 2.7% (101’000 persone)

La LADI necessita di una revisione. Le misure straordinarie introdotte per far fronte alle difficoltà finanziare degli anni ’90 giungono a scadenza con fine 2003.

Governo e parlamento, per garantire il finanziamento a lungo termine della LADI, propongono una nuova legge che non piace alla minoranza di sinistra.

Contro la decisione è dunque stato lanciato un referendum sul quale i cittadini svizzeri saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 24 novembre.

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