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Dodici squadre per una corona

Un'immagine della finale Berna-Davos dello scorso campionato. Le due squadre si ripresentano al via con le medesime ambizioni. Keystone

La massima lega dell'hockey svizzero rientra in scena venerdì sera dopo la pausa estiva. Chi vincerà il titolo 2007-2008, succedendo al campione in carica Davos?

Tra le novità figurano: più partite, meno giocatori stranieri, il ripristino dei criteri sportivi per definire gli abbinamenti dei play-off e la possibilità di qualificarsi per la «coppa dei campioni» di disco su ghiaccio.

Le dodici squadre che compongono la lega nazionale A dell’hockey svizzero disputeranno – nel quadro della nuova stagione che incomincia venerdì sera – sei turni supplementari rispetto allo scorso anno (vale a dire 50 partite invece di 44 nella fase di qualificazione).

Concretamente, l’organizzazione dei sei incontri supplementari è stata resa possibile grazie alla creazione di 3 gruppi composti da quattro squadre ciascuno, scelte in funzione di criteri sportivi.

Il primo gruppo sarà composto da Davos, Davos, Rapperswil, Ginevra-Servette e Basilea. Il secondo da Berna, Kloten, Zurigo e Langnau, mentre il terzo da Lugano, Zugo, Ambrì Piotta e Friburgo Gottéron.

«In Svizzera, i club finanziariamente forti diventano sempre più ricchi. Questi turni supplementari favoriranno dunque le squadre più forti e con rose di giocatori più ampie, che avranno i mezzi per meglio sopportare i maggiori sforzi», commenta Gérald Métroz, grande conoscitore dell’hockey elvetico, attivo in qualità di agente per parecchi giocatori.

Cambiamenti all’orizzonte

Le altre modifiche del campionato 2007-2008 sono l’eliminazione della possibilità di scegliere il proprio avversario per i play-off al termine della stagione regolare e il numero massimo di stranieri schierabili, sceso ora a quattro.

Queste novità preannunciano un cambiamento più importante: la modalità stessa del campionato è stata infatti messa in discussione – per via extrasportiva – dal Bienne, che riteneva l’attuale sistema di promozione-relegazione contrario al diritto dei cartelli.

«Nel 2008 ci riuniremo per valutare la possibilità di modificare sostanzialmente i campionati di serie A e di serie B», ha infatti confermato Marc Furrer, presidente della Lega nazionale.

Berna molto ambizioso

Dal profilo prettamente sportivo, Friburgo, Langnau, Ambrì Piotta e Basilea rischiano nuovamente di non qualificarsi per i play-off, e di dover quindi lottare per mantenere il loro posto nella massima serie.

Per quanto concerne la parte alta della classifica, il campione in carica Davos possiede i mezzi – perlomeno sulla carta – per ricoprire ancora un ruolo di primo piano, in compagnia di Lugano, Kloten e soprattutto Berna.

Va inoltre rilevato che quest’anno la campagna di acquisti e cessioni non ha riservato grandi sorprese per quanto concerne i giocatori svizzeri. Di conseguenza, i valori delle squadre sono rimasti simili a quelli della stagione scorsa.

La squadra della capitale è tuttavia riuscita ad aggiudicarsi un giocatore di grande valore, vale a dire il centro ceco Patrik Stefan, proveniente dai Dallas Stars (Lega professionistica nordamericana, NHL).

Vincitore nel 2004 e sconfitto in finale lo scorso campionato, il Berna ha dunque l’ambizione dichiarata di terminare al primo posto la stagione regolare e di vincere poi il titolo di campione svizzero.

Una «Champions League» dell’hockey

Raggiungere perlomeno uno dei due obiettivi sopracitati è la condizione essenziale per poter accedere alla futura coppa dei campioni, che avrà luogo per la prima volta nel corso della stagione 2008-2009.

Il torneo sarà simile a quello analogo in ambito calcistico («Champions League») e il vincitore si aggiudicherà un milione di franchi, oltre alla possibilità di affrontare una squadra della NHL alla fine di settembre 2008(Victoria’s Cup).

«Se questa novità avrà successo, sicuramente vi sarà grande interesse da parte dei club svizzeri. Ma partecipare a una competizione come la coppa dei campioni aumenterà sensibilmente i costi, e obbligherà quindi le squadre a infoltire i propri contingenti per poter competere su più fronti contemporaneamente», conclude Gérald Métroz.

swissinfo, Mathias Froidevaux
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)

Durante la stagione 2007-2008, otto giocatori elvetici hanno la possibilità di giocare nella prestigiosa lega professionistica nordamericana, la famosa National Hockey League (NHL). Tre di loro sono portieri, gli altri giocatori di movimento.

Patrick Fischer (attaccante) e David Aebischer (portiere) fanno parte della squadra dei Phoenix Coyotes.

I due difensori Mark Streit (capitano della squadra nazionale svizzera) e Tim Ramholt vestono i colori rispettivamente dei Montréal Canadiens e dei Calgary Flames.

I portieri Martin Gerber (Ottawa Senators), Jonas Hiller (Anaheim Mighty Ducks), Tobias Stefan (Dallas Stars) e Daniel Manzato (Carolina Hurricanes) dovranno a loro volta lottare per conquistarsi il ruolo di titolare nelle loro squadre.

Prima di partire alla volta degli Stati Uniti, Jonas Hiller è stato eletto quale miglior portiere dalla stampa sportiva svizzera. Il 25enne ex-portiere del Davos aveva contribuito alla conquista del titolo, e si era distinto in naziale e alla Coppa Spengler.

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