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Doppi cittadini, un impegno politico comune

I primi cinque secondos sulla lista. Tra di loro anche Andrew Katumba (foto Genni Russo) Genni Russo

Per la prima volta a Zurigo dei cittadini naturalizzati si presentano alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento nazionale.

La lista “Second@s plus” comprende 34 candidati di 21 nazionalità, tra cui 7 italiani. Che la politica elvetica stia diventando più ricca e meno monotona?

Se venisse eletto il manager Andrew Katumba, padre ugandese madre ucraina, sarebbe la prima persona di colore ad entrare nel parlamento svizzero. Nel nostro paese c’è arrivato con la Croce Rossa, rifugiato politico insieme alla sua famiglia durante il regime di Idi Amin.

Lui il passaporto svizzero se l’è dovuto “guadagnare”. “È stata una mia decisione autonoma”, ci dice.

Più svizzero degli svizzeri


“Avevo 16 anni quando ho fatto la prima richiesta ma fu un lungo procedimento. Quando finalmente potei rispondere alle domande della commissione che avrebbe deciso se concedermi il passaporto svizzero avevo 25 anni. Ero molto nervoso, ma sbagliai solo una domanda. Quella sulla montagna più alta del Canton Zurigo.”

Andrew Katumba da allora le montagne non solo le conosce per nome, ma le scala. Appassionato di trekking racconta che a volte la gente lo guarda un po’ strano: “Ma quando ordino una birra con il mio bell’ accento largo di Zurigo, mi si avvicinano e mi fanno domande”. A parte questa curiosità un po’ indiscreta, Andrew dice di non essersi mai sentito discriminato.

“Mi sento perfettamente integrato, a volte i miei amici mi dicono che sono più svizzero di loro, ed è vero. Non sono mai stato fuori da questo paese per più di 4 settimane. Ma ho un’anima russa e africana che mi porto dentro e le sento”.

Proprio come gli altri candidati nella lista Second@s plus, Andrew Katumba vorrebbe che la Svizzera riconoscesse maggiormente il fatto che è diventata un paese multiculturale e che concedesse più voce agli stranieri e agli svizzeri di seconda e terza generazione. Per fare il verso ad una contestata campagna del partito della destra nazionalista UDC, Katumba ricorre all’ironia. Il suo manifesto elettorale precisa che: “se gli svizzeri si sentono sempre più come dei negri, allora ce ne vuole uno vero in Parlamento”.

Importante mostrarsi uniti


La lista dei candidati in corsa per il rinnovo del Consiglio Nazionale (Camera bassa) Second@s plus è collegata al Partito socialista zurighese. L’idea della lista è nata proprio nella commissione socialista “Sp Migration” che da anni si occupa di migranti.

Per una questione di visibilità e di immagine, i secondos hanno preferito però presentarsi alle elezioni in modo autonomo.

Una realtà sempre più grande i secondos, se si pensa che quasi il 20% della popolazione in Svizzera è straniera, circa 440 mila cittadini sono di seconda o terza generazione, ovvero il 6% dell’intera popolazione, e più di un quarto di tutti gli stranieri residenti.

L’italiana di Firenze nel comune di Zurigo


Fiammetta Jahreiss è direttrice dell’ECAP a Zurigo, fondazione creata dal sindacato italiano CGIL per la formazione degli adulti e la ricerca, attiva in Svizzera dal 1970.

Da due legislature consigliera comunale di Zurigo, dove dirige proprio la Commissione per la naturalizzazione, la Jahreiss sembra essere una delle favorite.

Infatti la Jahreiss è anche candidata sulla lista ufficiale del PS, ma per lei è stata prevista una posizione anche nella lista dei Second@s.

Competizione tra le due liste?

No, sottolinea ai microfoni di swissinfo la doppia candidata: “L’importante è prendere molti voti, io o le secondas, poco importa, per mostrare che esiste un tipo di elettorato che sostiene il nostro discorso sull’apertura della Svizzera”.

Originaria di Firenze, lei è venuta in Svizzera “per amore” alla fine degli anni ’70. Sposata ad uno svizzero, il passaporto lo ha ottenuto subito dopo il matrimonio. Impegnata nel campo dell’insegnamento e della formazione, è stata anche volontaria all’interno della Rote Fabrik, il centro culturale alternativo di Zurigo.

La sua esperienza personale di madre lavoratrice l’ha sempre portata ad interessarsi dei temi legati alla politica famigliare e alle pari opportunità.
Pari opportunità che in questo caso non riguardano più solo i sessi, ma le differenti componenti culturali di questo paese.

Per eleggere un candidato dei “second@s plus” servono almeno 60 mila voti, circa il 2,2% del corpo elettorale del cantone di Zurigo. Se si calcola che a Zurigo vivono circa 18 mila italiani naturalizzati, non sembra un traguardo irraggiungibile.

Ma come dice Fiammetta Jahreiss intanto bisogna che la gente voti. L’assenteismo anche in questo caso resta l’ostacolo maggiore.

swissinfo, Raffaella Rossello

Second@s plus è scritto in modo tale da poter essere usato sia per gli uomini che per le donne.

Usato originariamente in modo dispregiativo il nome “secondos”, è stato ripreso dall’associazione omonima per rivendicare l’onore di essere di origine straniera.

Il 20% della popolazione in Svizzera è straniera.

Circa 440 mila cittadini sono di seconda o terza generazione, il 6% circa dell’intera popolazione.

Gli stranieri naturalizzati sono il 10% della popolazione.

La lista Second@s plus di Zurigo spera di far eleggere uno o due candidati nel Consiglio Nazionale (camera bassa).

Vorrebbero che la Svizzera riconoscesse maggiormente il fatto che è diventata un paese multiculturale e che concedesse più voce agli stranieri e agli svizzeri di seconda e terza generazione.

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