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Ebrei e arabi in Svizzera uniti per la pace e contro la guerra

Carri armati israeliani nei territori palestinesi: una scena diventata quotidianità in Medio Oriente Keystone Archive

200 ebrei e arabi, che vivono in Svizzera, hanno firmato un manifesto che lancia un appello a favore di una soluzione pacifica in Medio Oriente.

La società civile non deve più restare in silenzio di fronte al conflitto fra israeliani e palestinesi». Questo il tenore dell’appello lanciato dai 200 ebrei ed arabiche vivono in Svizzera e che sono fermamente convinti della necessità di riannodare il dialogo tra Israele ed Autorità nazionale palestinese (Anp).

Manifesto di pace

Il movimento rientra nell’ambito delle iniziative di scienziati e artisti in Francia, nonché di soldati israeliani che si rifiutano di servire» nei Territori palestinesi, ha spiegato oggi ai giornalisti Alain Bittar, uno dei promotori del manifesto. Fra gli ideatori figura anche il giornalista di origine ebraica Pierre Hazan.

Il manifesto, pubblicato giovedì su vari quotidiani elvetici, condanna la politica del governo israelinao del primo ministro Ariel Sharon. In particolare stigmatizza le spedizioni di «ritorsione collettive condotte dall’esercito di Tel Aviv». Biasima pure la volontà del governo Sharon di «distruggere l’Autorità nazionale palestinese in vista di negare il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione» e condanna «il principio stesso delle colonie» ebraiche.

Le speranze di pace

Sul fronte palestinese, il manifesto condanna «gli attentati commessi contro la popolazione civile israeliana» e in generale «tutti coloro che rifiutano un regolamento negoziato» del conflitto.

I firmatari chiedono il ritiro delle forze israeliane da tutti i territori occupati nel 1967, compresa Gerusalemme Est. Sollecitano poi «la creazione di uno Stato palestinese sovrano, accanto a uno Stato israeliano con frontiere sicure e riconosciute dai vicini», nel quadro di un accordo globale.

swissinfo e agenzie

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