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Conferenza lavoro: necessario trarre lezioni dalla crisi

Inaugurando mercoledì a Ginevra la Conferenza internazionale del lavoro, la presidente della Confederazione ha auspicato che la crisi possa servire da lezione per definire «nuove regole e minimizzare i rischi».

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 giugno 2010 - 15:01

«È necessaria una governanza mondiale. Il capitalismo finanziario ha raggiunto seri limiti», ha sottolineato Doris Leuthard, rivolgendosi ai circa 2'000 delegati di oltre 150 paesi riuniti nella città di Calvino fino al 18 giugno in occasione della 99esima edizione della Conferenza internazionale del lavoro.

«Non soccombiamo alla tentazione di ritornare al 'business as usual'», ha poi dichiarato la presidente della Confederazione, osservando che dalla crisi non si sarà usciti fino a quando ci saranno disoccupazione e sottoimpiego.

«Non è accettabile che alcune imprese abbiano assunto rischi che hanno condotto l'economia mondiale sull'orlo del baratro. Sono necessarie norme minime per evitare che siano i cittadini a pagare», ha affermato la Leuthard.

«La legge del più forte non può guidare la mondializzazione", ha proseguito, lanciando un appello alla comunità internazionale a cooperare maggiormente, ad essere più coerente e a dar prova di audacia e di coraggio per trarre lezioni dalla crisi.

Il direttore generale dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO) Juan Somavia ha dal canto suo messo in guardia contro eventuali riduzioni troppo rapide dei deficit pubblici, che potrebbero rallentare o nel peggiore dei casi arrestare la crescita.

Somavia ha indicato di non veder nessun segno di una riduzione della disoccupazione a livello mondiale, dopo il record raggiunto nel 2009, con 212 milioni di persone senza lavoro.

Per quanto concerne l'idea di una tassa finanziaria a livello internazionale, Doris Leuthard ha affermato durante una conferenza stampa che per ora non sembra delinearsi nessun accordo. «Vi sono molte idee, ma nessuna proposta è accettabile da un'ampia maggioranza di paesi», ha osservato.

swissinfo.ch e agenzie

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