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La Confederazione sborserà cento milioni per aiutare genitori

Il parlamento svizzero ha accolto un progetto del governo che prevede di stanziare quasi 100 milioni di franchi, per cinque anni, a favore dei genitori che lavorano e devono affidare i figli piccoli a terzi.

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Come già aveva fatto il Consiglio degli Stati (Camera dei Cantoni), martedì il Consiglio nazionale (Camera del popolo) ha approvato il pacchetto, che è diviso in due parti: da un lato, i Cantoni saranno sostenuti con 82,5 milioni di franchi affinché possano aumentare i sussidi a favore degli asili nido. Dall’altro, saranno versati fino a 14,3 milioni per adeguare l’offerta di servizi di custodia ai bisogni dei genitori.

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“I costi pesano sulle spalle delle famiglie e non sempre conviene che entrambi i genitori lavorino”, osserva il consigliere nazionale socialista Mathias Reynard. “Perché una volta pagate le rette, spesso non resta quasi nulla del salario supplementare”.

“La partecipazione al mondo del lavoro dei genitori aumenta e le conseguenze sono positive”, sottolinea il verde Jonas Fricker. “Per esempio: il potenziale delle forze lavoro viene sfruttato meglio. In questo modo i contributi sociali aumentano, così come le entrate fiscali.”

Ma il Partito liberale radicale PLR (centrodestra) e l’Unione democratica di centro UDC (destra) non sono d’accordo.

“La politica della famiglia è cosa dei cantoni e dei comuni”, afferma il liberale-radicale Hans-Ulrich Bigler. “Una suddivisione dei compiti che va accettata. Immischiarsi nei compiti che non sono i propri non porta a nulla.”

“C’è ancora molto margine di manovra per migliorare la situazione senza un intervento, un diktat della Confederazione”, sostiene la consigliera nazionale democentrista Nadja Pieren. “Spetta ai cantoni e comuni determinare gli aiuti per la custodia dei verificare la richiesta e controllare l’offerta.”

Posizioni però respinte dalla maggioranza del Nazionale. I nuovi aiuti finanziari per le famiglie sono quindi definitivamente approvati.

 

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