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Orange vuole assorbire Sunrise

Orange, filiale di France Telecom, ha annunciato di aver avviato delle trattative per acquisire il 75% dell'operatore di telefonia mobile Sunrise, controllato dal gruppo danese TDC. La transazione vale 1,5 miliardi di euro (2,26 miliardi di franchi).

Nel 2008 Orange e Sunrise avevano conseguito, assieme, un fatturato di 3,1 miliardi di franchi ed un utile netto di 809 milioni. In Svizzera i due operatori contano più di 3,4 milioni di clienti di telefonia mobile (38% del mercato) e 1,1 milioni di telefonia fissa e di connessione a banda larga (13%).

Orange e Sunrise stimano a circa 200 milioni di franchi i risparmi che potrebbero scaturire dal loro matrimonio, riunendo in particolare il settore del marketing e quello dell’informatica. I costi dell’integrazione dovrebbero ammontare invece a 140 milioni. Per quanto concerne gli investimenti, gli effetti delle sinergie sono valutati a 570 milioni di franchi tra il 2010 e il 2015, con risparmi annuali pari a 65 milioni.

La fusione delle attività dei due gruppi dovrebbe portare alla creazione di una nuova società di telefonia in grado di contrastare maggiormente l’egemonia del leader del mercato elvetico Swisscom. L’operazione dovrà tuttavia ancora venir avvallata dalla Comissione della concorrenza (Comco), che in questi ultimi anni aveva a più riprese criticato le tariffe imposte da Swisscom, infliggendo tra l’altro al numero uno svizzero una multa di 220 milioni di franchi per aver violato la legge sui cartelli.

Se dovesse concretizzarsi, la fusione sarebbe «una catastrofe assoluta soprattutto per i clienti», ha commentato l’ex preposto federale al controllo dei prezzi Rudolf Strahm. In un’intervista pubblicata sul sito internet Tagesanzeiger.ch/Newsnetz l’economista critica la possibile nascita di un duopolio in cui i due principali attori potranno dominare a loro piacimento il mercato.

Secondo Strahm, «La Comco deve assolutamente impedire l’operazione». A suo avviso, infatti, una vera concorrenza fra il nuovo operatore e Swisscom non è possibile. Sempre secondo l’ex consigliere nazionale, se la Comco non dovesse intervenire, toccherà alla Commissione delle comunicazioni – quale autorità di regolamentazione – scendere in campo per abbassare le tariffe.

Swisscom non sembra dal canto suo temere la nuova azienda con cui si dovrà forse confrontare: «Il mercato sarà ravvivato dalla fusione e noi affrontiamo la sfida. Crediamo di essere ben attrezzati», ha dichiarato all’Agenzia telegrafica svizzera il portavoce Sepp Huber.

swissinfo.ch e agenzie

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